TORINO - La situazione non è grave ma seria. Che per certi versi potrebbe essere pure peggio. Perché quando la situazione precipita fa un rumore tale che la reazione è immediata. Quando invece le certezze si sgretolano gradualmente, ma inesorabilmente, c’è il rischio, a forza di posticipare, di non rispondere in maniera adeguata ed efficace. E i tempi, si sa, spesso fanno la differenza. L’oggetto del contendere è la Juventus, o meglio i risultati della Juventus che non sono in linea con le aspettative e la curva prestazionale della prima parte dell’annata, in cui i bianconeri sono arrivati a giocarsi la vetta con un testa a testa assieme all’Inter.
Juve, ruolino da retrocessione
Ora non più, ma c’è dell’altro. Molto altro. Il ruolino di marcia è da media retrocessione: sette punti nelle ultime otto partite. E una cosa del genere non si vedeva dalla vita di un adolescente. Correva il campionato 2009/10! Ma ci sono altri numeri impietosi a sancire una crisi netta: era dalla stagione 2010/11 che la squadra torinese non segnava così poco, ovvero 43 gol, uno in meno di quelli messi a referto da Vlahovic e compagni nelle prime 29 partite di campionato.