"Locatelli non è un regista e l'alternativa Allegri ce l'ha. Juve, prendi..."

Uno dei campioni più amati della storia juventina analizza la stagione: "In questa squadra mancano i calciatori di qualità. Sul mercato c'è un talento da non farsi sfuggire. Allenatore? A giugno..."

«Se non hai i grandi giocatori che fanno la differenza in campo, diventa difficile fare grossi risultati. E oggi la Juve non ha i campioni del passato sia tra i titolari sia tra coloro che entrano a gara in corso. Anzi, dalla panchina difficilmente possono alzare il livello attraverso le sostituzioni». Firmato Franco Causio. Una delle legends della Vecchia Signora. Tanto da totalizzare 447 presenze, corredate da un palmares da urlo: 6 Scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Coppa Uefa. Il Barone, com’era soprannominato l’esterno offensivo leccese, resta uno dei campioni più amati della storia juventina. Schietto e mai banale, il Campione del Mondo 1982 scende in campo per analizzare a 360 gradi la stagione bianconera. I tifosi sono preoccupati dell’involuzione della Juve negli ultimi 2 mesi.

La qualificazione alla Champions League è a rischio?
«Credo che alla fine la Juve arriverà comunque in zona Champions. Stanno vivendo un momento difficile, questo è indubbio. Nel calcio le preoccupazioni ci sono sempre, soprattutto quando c’è qualcosa che non va come in questo momento alla Juve. Bisogna capire cosa non sta funzionando». Intanto sta emergendo durante le gare un nervosismo palese da parte di diversi giocatori… «È tutto nella norma, succede sempre quando non arrivano i risultati...».

Come si esce dalla crisi?
«Tocca ai calciatori. Sono loro che adesso devono dare delle risposte. Nei momenti di difficoltà è sempre il gruppo a dover dimostrare di essere coeso e compatto in un’unica direzione. Solo così si superano le difficoltà e si può ripartire verso gli obiettivi da centrare». (continua...)

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Causio: "Da Chiesa mi aspettavo di più"

Sul piano del gioco, la Juve continua a non convincere: si aspettava di più?
«Nella prima parte di stagione i bianconeri hanno vinto partite all’ultimo minuto che non meritavano di conquistare, adesso invece ne hanno pareggiate altre in cui avrebbero meritato oggettivamente i 3 punti. Capita nell’arco di un campionato. Questione di episodi, ma alla lunga i valori sono quelli».

Da quale giocatore si aspettava di più?
«Dico Chiesa: è lui che deve svoltare. La fiducia di società e allenatore ce l’ha, adesso però deve dare molto di più».

Forse patisce ancora le scorie post infortunio…
«Non penso che psicologicamente possa subire la paura di rifarsi male. Federico è giovane e una forza della natura. L’infortunio è ormai alle spalle: deve solo stare tranquillo e sereno per esprimersi come sa».

Si dice che in questa Juve manchino gli esterni. Che cosa ne pensa?
«Tutto vero. Ormai sulla fascia giocano calciatori adattati. Vale per quasi tutti i club. Non esistono più esterni puri, quelle che ai miei tempi venivano chiamate ali. Ai bianconeri appunto manca gente che salti l’uomo con facilità. Cambiaso sta facendo bene, ma non è un esterno d’attacco. Kostic va sul fondo di potenza, ma crossa sempre murato da un difensore che gli sta attaccato e mai libero dalla marcatura». (continua...)

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Causio: "Felipe Anderson da prendere subito"

Non a caso, Giuntoli sta corteggiando Felipe Anderson per la prossima stagione. Come lo vedrebbe in bianconero?
«Lo prenderei subito! Mi auguro che la Juve possa chiudere per Felipe, che resta uno dei pochi giocatori in Serie A in grado di saltare gli avversari con facilità e creare così superiorità numerica nella metà campo avversaria grazie ai suoi dribbling. Sarebbe un ottimo acquisto».

Uno dei reparti maggiormente in difficoltà è la mediana…
«Manca un grande centrocampista e un vero regista. Locatelli è una mezzala e sta giocando da mesi fuori ruolo: secondo me c’è un giocatore che la Juve dovrebbe utilizzare davanti alla difesa».

A chi si riferisce?
«Proverei Nicolussi Caviglia in cabina di regia, merita la chance di partire titolare. Tra l’altro questo ragazzo, quando ha giocato dall’inizio, ha sempre fatto bene come per esempio contro Inter e Monza nel girone d’andata».

Che cosa manca alla Juve per provare a raggiungere l’Inter?
«Servono 3-4 elementi con gli attributi per svoltare e fare il salto di qualità». (continua...)

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"Allenatore Juve? Il club a giugno deve tirare le somme"

Il mondo Juve appare diviso: in estate bisogna ripartire da Allegri o cambiare tecnico, puntando su uno tra Thiago Motta e Antonio Conte?
«Sono i giocatori che fanno i risultati e rendono un allenatore bravo o meno bravo. Rispetto al passato mancano i campioni in questa Juve. Basta guardare la panchina: prima c’erano dei top player pronti a entrare, adesso dei giovani alle prime armi e di belle speranze. Così diventa dura cambiare il volto della partita...».

Come giudica la stagione juventina?
«Questo è un anno di transizione. Bisogna arrivare in Champions e provare ad andare in fondo in Coppa Italia. Dopodiché la società deve analizzare bene l’annata per capire quali giovani servono e da chi ripartire tra i giocatori sotto contratto per rifare grande la Juve».

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«Se non hai i grandi giocatori che fanno la differenza in campo, diventa difficile fare grossi risultati. E oggi la Juve non ha i campioni del passato sia tra i titolari sia tra coloro che entrano a gara in corso. Anzi, dalla panchina difficilmente possono alzare il livello attraverso le sostituzioni». Firmato Franco Causio. Una delle legends della Vecchia Signora. Tanto da totalizzare 447 presenze, corredate da un palmares da urlo: 6 Scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Coppa Uefa. Il Barone, com’era soprannominato l’esterno offensivo leccese, resta uno dei campioni più amati della storia juventina. Schietto e mai banale, il Campione del Mondo 1982 scende in campo per analizzare a 360 gradi la stagione bianconera. I tifosi sono preoccupati dell’involuzione della Juve negli ultimi 2 mesi.

La qualificazione alla Champions League è a rischio?
«Credo che alla fine la Juve arriverà comunque in zona Champions. Stanno vivendo un momento difficile, questo è indubbio. Nel calcio le preoccupazioni ci sono sempre, soprattutto quando c’è qualcosa che non va come in questo momento alla Juve. Bisogna capire cosa non sta funzionando». Intanto sta emergendo durante le gare un nervosismo palese da parte di diversi giocatori… «È tutto nella norma, succede sempre quando non arrivano i risultati...».

Come si esce dalla crisi?
«Tocca ai calciatori. Sono loro che adesso devono dare delle risposte. Nei momenti di difficoltà è sempre il gruppo a dover dimostrare di essere coeso e compatto in un’unica direzione. Solo così si superano le difficoltà e si può ripartire verso gli obiettivi da centrare». (continua...)

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