Allegri, la rivelazione sul ritorno: "La Juventus mi fece tre richieste"

Il The Athletic ha dedicato un lungo approfondimento al club bianconero e al progetto Next Gen. Il tecnico ha illustrato la sua visione sulla crescita dei giovani calciatori e sulla sostenibilità del calcio italiano

L'autorevole testata sportiva statunitense, particolarmente attenta al calcio britannico, The Athletic, ha dedicato un lungo e accurato approfondimento alla Juventus e al progetto Next Gen. Ripercorrendo le tappe della costituzione della seconda squadra - primo club italiano, quello bianconero, ad averlo - fatto, è stato interpellato anche Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus.

Allegri, la Juve e i giovani in Italia

Il tecnico bianconero si è soffermato prima sulla Juventus e sui calciatori di proprietà del club in giro per l'Italia: "Quest'anno in prima squadra ci sono tanti giovani e tanti nostri ragazzi giocano in altre squadre di Serie A. La società ha fatto un ottimo lavoro. Per essere sostenibile il calcio italiano deve percorrere questa strada”. Successivamente Allegri ha allargato il discorso alla società italiana: “La società è cambiata. gli anni passano e non ce ne rendiamo conto, ma cambiano anche le generazioni. L'altro giorno leggevo un articolo sul quotidiano La Repubblica nel quale si spiegava che, entro il 2035, l'obesità in Italia aumenterà al 31%. E il 27% delle persone colpite saranno giovani. Cosa ci suggerisce questo? Ci dice che c’è meno passione per lo sport. C’è un dibattito più ampio da far partire qui, ma dovrebbe iniziare con il governo che incentivi l'attività sportiva sin dall'infanzia”.

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Allegri, la Primavera e la Next Gen

Nelle parole di Allegri emerge, e non è la prima volta, identità di vedute con la società relativamente al percorso necessario ai giovani calciatori per crescere al meglio e in fretta: “In Primavera non c’è bisogno di risultati, né tifosi, né pressioni. Dovrebbero giocarci i ragazzi di 16 o 17 anni, che poi a 18 dovrebbero andare a fare esperienza in Serie C”.

Allegri bis, le richieste della Juve

Relativamente al suo ritorno alla Juve nell'estate 2021, Allegri ha spiegato quali sono state le richieste del club: “Quando sono tornato mi è stato chiesto di ringiovanire la squadra. L’obiettivo era quello di inserire tre giocatori Next Gen ogni anno, abbassare il monte ingaggi e rendere la squadra sostenibile pur rimanendo competitiva”. Su come gestire i calciatori più giovani, Allegri spiega il suo metodo: "Cerchi di sfruttare al massimo i bei momentii, ma sai che dopo un po’ arriva il difficile. Tutti i giovani giocatori ci passano. Miretti e Fagioli lo hanno sperimentato. Anche a Yildiz toccherà. I giovani hanno alti e bassi. Non raggiungono la maturità prima dei 25, 26 anni. Chi ha più forza mentale arriva prima. Il picco di un giocatore non è cambiato. Dicono che tra i 26 e i 30 anni sia l’età migliore perché ormai hai esperienza, sei maturato e migliori. Anche 40 anni fa era così”.

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Allegri e l'esempio del Manchester United

Allegri cita l'esempio del Manchester United: un giocatore del settore giovanile sempre nella lista dei convocati da 85 anni. “Lo United ha otto o nove giocatori del settore giovanile in prima squadra. Come avere cinque calciatori della Next Gen in prima squadra per otto anni. Vuol dire che per otto anni hai un costo nettamente inferiore rispetto a quando prendi cinque giocatori”.

I giovani per colmare il divario con la Premier

Ormai è impossibile colmare il divario finanziario tra Premier League e Serie A. Quindi dobbiamo andare avanti in questa direzione: lavorare sullo sviluppo dei giovani, sulla Next Gen” è la ricetta che indica Massimiliano Allegri. "È normale che con la riforma della Champions League - che sarà dura da vincere... quasi impossibile perché il nuovo formato è come il tennis - sarà una sfida tra le prime otto e sarà difficile che una di queste non riesca a vincere", aggiunge il tecnico bianconero in riferimento al nuovo format della Champions. “Stanno portando avanti il modello svizzero per assicurarsi che le otto più forti arrivino in fondo, credo, perché vogliono che sia uno spettacolo. Questo ti dà la possibilità di lavorare ancora di più sullo sviluppo giovanile, sull’essere sostenibile e competitivo nel tuo campionato, e assicurarti di qualificarti per la Champions League ogni anno, per poi passare un buon anno nella competizione e provare ad andare più avanti possibile" conclude Allegri.

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L'autorevole testata sportiva statunitense, particolarmente attenta al calcio britannico, The Athletic, ha dedicato un lungo e accurato approfondimento alla Juventus e al progetto Next Gen. Ripercorrendo le tappe della costituzione della seconda squadra - primo club italiano, quello bianconero, ad averlo - fatto, è stato interpellato anche Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus.

Allegri, la Juve e i giovani in Italia

Il tecnico bianconero si è soffermato prima sulla Juventus e sui calciatori di proprietà del club in giro per l'Italia: "Quest'anno in prima squadra ci sono tanti giovani e tanti nostri ragazzi giocano in altre squadre di Serie A. La società ha fatto un ottimo lavoro. Per essere sostenibile il calcio italiano deve percorrere questa strada”. Successivamente Allegri ha allargato il discorso alla società italiana: “La società è cambiata. gli anni passano e non ce ne rendiamo conto, ma cambiano anche le generazioni. L'altro giorno leggevo un articolo sul quotidiano La Repubblica nel quale si spiegava che, entro il 2035, l'obesità in Italia aumenterà al 31%. E il 27% delle persone colpite saranno giovani. Cosa ci suggerisce questo? Ci dice che c’è meno passione per lo sport. C’è un dibattito più ampio da far partire qui, ma dovrebbe iniziare con il governo che incentivi l'attività sportiva sin dall'infanzia”.

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