Juve, che fare con Rabiot, Szczesny e Chiesa: la nuova filosofia sui rinnovi

Con l'arrivo di Cristiano Giuntoli è cambiata la linea del club bianconero: gli Europei possono essere uno snodo cruciale per il futuro di alcuni bianconeri

In Italia la memoria non ha cittadinanza per le questioni epocali (dalle stragi nazifasciste a quelle variegate del terrorismo), figuratevi se può avere cittadinanza nelle questioni di calcio ove la visione globale è quella delle talpe e la memoria, appunto, quella dei pesci rossi. Nessuno (o molto pochi) così ricordano che solo pochi mesi fa, all’arrivo di Cristiano Giuntoli, uno dei mood era quello che la nuova dirigenza evitasse contratti e, soprattutto, rinnovi “capestro” che tenevano in ostaggio i conti bianconeri.

I precedenti di Bonucci e Alex Sandro

E, magari, anche certe scelte tecniche come accade per il rinnovo con Leonardo Bonucci fino al 2024 e la necessità successiva di arrivare a una separazione tutt’altro che serena la scorsa estate. Un altro caso scottante è quello di Alex Sandro, il cui contratto si è prolungato automaticamente fino al 30 giugno 2024. Il brasiliano ha goduto di un’opzione inserita nell’ultimo rinnovo e legata al numero delle presenze: raggiunta la quota stabilita, ha usufruito di un altro anno con l’ingaggio da top di 6 milioni e mezzo netti. Un bonus che era già stato inserito, e poi sfruttato, da Cuadrado l’anno precedente.

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Szczesny-Juve, quale futuro

Una opzione che evidentemente era considerata congrua dalla gestione precedente, visto che anche Szczesny ne ha usufruito lo scorso anno fino al 2025. E il caso del portiere è appunto uno di quelli che saranno soggetti alle analisi in vista dei prossimi rinnovi contrattuali che dovranno tenere conto della sostenibilità finanziaria e della “spending review” (la revisione della spesa) che dovrà caratterizzare i prossimi anni di gestione. Il portiere polacco lo sa bene e, infatti, ha preso in considerazione l’ipotesi di firmare a cifre ridotte con un altro paio d’anni di contratto che lo porterebbero a chiudere, scavallati i 35 anni, di fatto a chiudere la carriera con la Juventus.

Il rinnovo di Rabiot

La situazione più urgente, ovviamente, è quella che riguarda Adrien Rabiot che, come è noto, ha firmato per una stagione soltanto. Recentemente, dal ritiro della sua Nazionale, il francese ha rilasciato dichiarazioni sospese tra la riflessione e l’apertura: «È stata una scelta importante da parte mia quella di rinnovare per un solo anno con la Juve. La prossima stagione dovremmo giocare la Champions League e partecipare al Mondiale per Club. Queste sono cose che rientrano tra le mie riflessioni, ma non ho ancora preso una decisione a riguardo». Il suo ingaggio, 7 milioni netti all’anno, è uno dei più pesanti dell’intera rosa e il club proporrà un leggero calmieramento, magari inserendo dei bonus.

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Chiesa-Rabiot e... gli Europei

I rapporti con mamma Veronique, che ne cura gli interessi, sono ottimi ma i tempi di una decisione non sono immediati. Rabiot potrebbe sfruttare anche la vetrina dell’Europeo per giocarsi i suoi jolly: è evidente che una competizione da protagonista ingolosirebbe molti club di Premier League che avrebbero l’opportunità di ragionare su un giocatore a parametro zero (o quasi, considerati gli appannaggi che richiede in questi casi la signora Veronique).

E l’Europeo potrebbe spostare gli equilibri anche per Federico Chiesa, il cui contratto scade tra un anno, nel 2025, e l’ingaggio attuale è di 5 milioni netti, meno della metà rispetto a 12 che andrà a guadagnare Vlahovic: lui scade nel 2026 e in questo caso l’urgenza è quella di rinnovare per “spalmare” questa cifra, anche lei figlia di una gestione tutt’altro che economicamente accorta...

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In Italia la memoria non ha cittadinanza per le questioni epocali (dalle stragi nazifasciste a quelle variegate del terrorismo), figuratevi se può avere cittadinanza nelle questioni di calcio ove la visione globale è quella delle talpe e la memoria, appunto, quella dei pesci rossi. Nessuno (o molto pochi) così ricordano che solo pochi mesi fa, all’arrivo di Cristiano Giuntoli, uno dei mood era quello che la nuova dirigenza evitasse contratti e, soprattutto, rinnovi “capestro” che tenevano in ostaggio i conti bianconeri.

I precedenti di Bonucci e Alex Sandro

E, magari, anche certe scelte tecniche come accade per il rinnovo con Leonardo Bonucci fino al 2024 e la necessità successiva di arrivare a una separazione tutt’altro che serena la scorsa estate. Un altro caso scottante è quello di Alex Sandro, il cui contratto si è prolungato automaticamente fino al 30 giugno 2024. Il brasiliano ha goduto di un’opzione inserita nell’ultimo rinnovo e legata al numero delle presenze: raggiunta la quota stabilita, ha usufruito di un altro anno con l’ingaggio da top di 6 milioni e mezzo netti. Un bonus che era già stato inserito, e poi sfruttato, da Cuadrado l’anno precedente.

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