Rabiot si blinda alla Juve: "Messaggio importante". Quella foto con Allegri...

Il francese, in un video pubblicato sui canali social del club, ripercorre le 200 presenze con la maglia bianconera

Un traguardo importante, ragguardevole per Adrien Rabiot: nella sfida contro il Frosinone, dalla quale è uscito anche malconcio, il francese ha collezionato la presenza numero 200 con la maglia della Juventus. Un traguardo che, nella giornata di oggi, è stato celebrato nello spogliatoio bianconero, con il tecnico Massimiliano Allegri che ha anche strappato una promessa al centrocampista francese.

Rabiot e le 200 gare con la Juve

Per festeggiare al meglio il raggiungimento di una tappa così importante, il club ha deciso di realizzare un video, pubblicato sui social, in cui proprio Rabiot ripercorre, attraverso alcuni oggetti significativi, i suoi anni bianconeri. "Ciao ragazzi, oggi riviviamo le 200 presenze con la Juve": esordisce così Rabiot, con tanto di torta davanti, la scritta 200 sopra e le candeline, ovviamente soffiate.

Il francese, come oggetto a rievocare ricordi, inizia ovviamente con la maglia del primo anno in bianconero, quella con la striscia verticale rosa nel mezzo: "Questa è la maglia della mia prima stagione alla Juve. All'inizio fu difficile dovermi adattare a un nuovo team, a un Paese nuovo. Mi hanno aiutato tutti nella squadra e nello staff, alla fine è arrivato il premio (la vittoria dello Scudetto, ndr) e quindi è un grande ricordo. Per me era una cosa incredibile vincere qui in Italia. Come diciamo, la prima volta non si scorda mai".

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L'espulsione col Genoa e lo Scudetto

Poi è il momento della maglia Palace, indossata in una sfida contro il Genoa nell'ottobre del 2019: "Questa è anche un simbolo, fu una partita un po' strana per me. Ero in panchina, sono entrato e ho preso due gialli. Abbiamo comunque vinto la partita, anche questo mi ha aiutato a crescere alla Juve". Dalla divisa alla riproduzione della coppa dello Scudetto: "Vincerlo con la Juve è una delle cose più belle che ho vissuto. Non abbiamo potuto festeggiare con i tifosi (causa avvento pandemia, ndr) ma è un bel ricordo: spero di vincerne altri qui". E a proposito di covid...

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Mascherina e... maschera da cavallo

L'altro oggetto raccontato da Rabiot è proprio la maschierina, l'ormai celebre FFP2: "Anche questo è un ricordo del primo anno, quando c'era il covid. Fu un periodo un po' buio: ci sono momenti negativi nella vita, e questo è stato uno di quelli un po' difficili. È stato anche l'anno del mio primo gol con la Juve, fu un po' strano farlo contro il Milan, in uno stadio come San Siro senza tifosi. Non ho potuto festeggiare questa rete come avrei voluto ma ci sono stati momenti belli e altri un po' meno".

Dalla mascherina alla... maschera da cavallo: "Come sapete 'cavallo pazzo' è il mio soprannome. Questo è stato un regalo di un tifoso juventino, poi l'ho messa, abbiamo fatto una foto ed è diventata virale sui social. È un bel ricordo. Poi con gli anno il rapporto con i tifosi è anche cresciuto: vuol dire che sono con me. Oltre a questo regalo ne ho ricevuti tanti altri da parte loro, e questo vuol dire che sono amato: per me, per noi calciatori è importante avere questo sostegno potendo dare il massimo".

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Il rapporto con Allegri

Poi si passa alle foto, e in particolare ad una che ritrae Rabiot con Allegri: "Abbiamo un bel rapporto. Mi voleva già quando ero al Psg: l'anno prima di venire qua quindi avevo già visto il mister, abbiamo parlato e mi voleva in squadra. Lui poi è andato via e ho trovato Sarri. Quindi il rapporto con Allegri è iniziato lì per la prima volta, poi la storia ha fatto sì che tornasse: la cosa che mi piace più di lui è che è un grande professionista. Di allentori così ce ne sono pochi, quindi sia fuori che dentro il campo c'è un bel rapporto tra me e il mister". Un rapporto consolidato, che Rabiot ha testimoniato ad Allegri anche nel celebrare il record di panchina bianconere del tecnico.

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La fascia di capitano e il "messaggio importante"

E a proposito di rapporto con Allegri, si passa alla fascia di capitano: "Questo oggetto per me vuol dire tanto. L'ho indossata quest'anno col Milan a San Siro, mi sono emozionato. Indossarla alla Juve è una cosa incredibile, è un club immenso. Uno dei più bei ricordi che ho qui in bianconero. L'ho avuta al braccio per 4-5 volte quest'anno, ma la prima volta è la prima volta. È un onore, sono orgoglioso di questa cosa. Sono arrivato a 24 anni qui, ne ho quasi 29: vivere quasi 5 anni alla Juve ti fa crescere. Il mister mi ha scelto anche come uno dei due capitani quest'anno, per me è un messaggio importante: vuol dire che sono apprezzato anche dai compagni, dallo staff, dai tifosi, insomma da tutti. E per questo cerco di dare sempre il massimo".

In conclusione: "Sono molto grato e orgoglioso di tutto questo, delle cose positive e anche di quelle negative. Perché anche le cose negative, secondo me, mi hanno aiutato a crescere. 200 sono tante partite: diciamo che è un bel traguardo. Ho vissuto vittorie e anche sconfitte, ma ho sempre cercato di dare il massimo ogni volta che entravo in campo, e continuerò a farlo".

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Un traguardo importante, ragguardevole per Adrien Rabiot: nella sfida contro il Frosinone, dalla quale è uscito anche malconcio, il francese ha collezionato la presenza numero 200 con la maglia della Juventus. Un traguardo che, nella giornata di oggi, è stato celebrato nello spogliatoio bianconero, con il tecnico Massimiliano Allegri che ha anche strappato una promessa al centrocampista francese.

Rabiot e le 200 gare con la Juve

Per festeggiare al meglio il raggiungimento di una tappa così importante, il club ha deciso di realizzare un video, pubblicato sui social, in cui proprio Rabiot ripercorre, attraverso alcuni oggetti significativi, i suoi anni bianconeri. "Ciao ragazzi, oggi riviviamo le 200 presenze con la Juve": esordisce così Rabiot, con tanto di torta davanti, la scritta 200 sopra e le candeline, ovviamente soffiate.

Il francese, come oggetto a rievocare ricordi, inizia ovviamente con la maglia del primo anno in bianconero, quella con la striscia verticale rosa nel mezzo: "Questa è la maglia della mia prima stagione alla Juve. All'inizio fu difficile dovermi adattare a un nuovo team, a un Paese nuovo. Mi hanno aiutato tutti nella squadra e nello staff, alla fine è arrivato il premio (la vittoria dello Scudetto, ndr) e quindi è un grande ricordo. Per me era una cosa incredibile vincere qui in Italia. Come diciamo, la prima volta non si scorda mai".

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