Mascherina e... maschera da cavallo
L'altro oggetto raccontato da Rabiot è proprio la maschierina, l'ormai celebre FFP2: "Anche questo è un ricordo del primo anno, quando c'era il covid. Fu un periodo un po' buio: ci sono momenti negativi nella vita, e questo è stato uno di quelli un po' difficili. È stato anche l'anno del mio primo gol con la Juve, fu un po' strano farlo contro il Milan, in uno stadio come San Siro senza tifosi. Non ho potuto festeggiare questa rete come avrei voluto ma ci sono stati momenti belli e altri un po' meno".
Dalla mascherina alla... maschera da cavallo: "Come sapete 'cavallo pazzo' è il mio soprannome. Questo è stato un regalo di un tifoso juventino, poi l'ho messa, abbiamo fatto una foto ed è diventata virale sui social. È un bel ricordo. Poi con gli anno il rapporto con i tifosi è anche cresciuto: vuol dire che sono con me. Oltre a questo regalo ne ho ricevuti tanti altri da parte loro, e questo vuol dire che sono amato: per me, per noi calciatori è importante avere questo sostegno potendo dare il massimo".