Questa Juve è da lotta salvezza: stavolta però la giustizia non c’entra

Per il terzo anno di fila la squadra di Allegri ha 59 punti dopo 30 gare: la luce dello spogliatoio si è spenta
Questa Juve è da lotta salvezza: stavolta però la giustizia non c’entra© ANSA
Dal sogno scudetto alla lotta per un posto nella prossima Champions. E, da lì, alla bagarre per la salvezza. D’accordo, la Juventus non deve guardarsi alle spalle fino a quel punto e, con 59 punti all’attivo, ha già un piede e mezzo nella prossima Europa. Ma il rendimento recente dei bianconeri è talmente negativo da dover riavvolgere il rullino fino al 1999 per trovare dei termini di paragone nel rendimento.

Juve, numeri da retrocessione

E qui entrano in gioco di prepotenza i bassifondi della classifica: la graduatoria delle ultime 9 giornate di campionato, da quel pareggio galeotto con l’Empoli in poi, vede il gruppo di Allegri addirittura al quartultimo posto, con due lunghezze di margine appena sull’ipotetica zona retrocessione. 

 La sconfitta all’ultimo istante contro la Lazio, in fondo, non ha fatto altro che confermare e, anzi, ingigantire una crisi che alla Continassa si trascina ormai da un paio di mesi. Da quel cartellino rosso a Milik nei primi minuti della sfida ai toscani che, appunto, insieme alla successiva sconfitta di San Siro che ha lanciato l’Inter verso il tricolore, ha portato a un’inattesa e violenta inversione di marcia.

Dal ritmo forsennato nell’immediata scia dell’Inter ai miseri 7 punti negli ultimi 9 turni, il passo è sorprendentemente breve. Perché è sorprendente il modo in cui il click dell’interruttore, all’improvviso, abbia spento la luce nello spogliatoio bianconero.

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Coppa Italia e Fiorentina. Dove si decide la stagione

Così è nato un andamento da 4 pareggi e 4 sconfitte, risultati inframezzati da una misera vittoria soltanto, per giunta ottenuta in pieno recupero, in casa, di fronte al Frosinone terzultimo della classe. E penultimo della speciale graduatoria che tiene conto delle ultime 9 giornate, appunto: in fondo la Salernitana a quota 2, i ciociari a 3 e il Sassuolo a 5, subito davanti la Juventus con 7.

E non se la passa molto meglio la Fiorentina, che nel frattempo ne ha ottenuti 9: dalla sfida interna ai viola di domenica, oltre che dal match di Coppa Italia di questa sera per quanto riguarda il morale del gruppo, passa una bella fetta del finale di stagione degli uomini di Allegri. Anche perché ora la lotta per un posto in Champions è serrata e le avversarie dirette (da Bologna alla Roma, come conferma la tabella in pagina) piuttosto agguerrite. 

Ma c’è di più. Il vortice negativo in cui si è infilata la Juventus, infatti, ha fatto fermare il tassametro a quota 59 punti in 30 gare, lo stesso risultato ottenuto dalla squadra nelle passate due annate, ovvero da quando è tornato Allegri in panchina. E questo nonostante il ruggente girone d’andata di quest’anno. Ma, soprattutto, nonostante le magagne di giustizia e i problemi societari siano alle spalle. E il calendario offrisse la possibilità di concentrare tutte le forze soltanto sul campionato. Un possibile fattore che tale, però, non si è rivelato. 

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Dal sogno scudetto alla lotta per un posto nella prossima Champions. E, da lì, alla bagarre per la salvezza. D’accordo, la Juventus non deve guardarsi alle spalle fino a quel punto e, con 59 punti all’attivo, ha già un piede e mezzo nella prossima Europa. Ma il rendimento recente dei bianconeri è talmente negativo da dover riavvolgere il rullino fino al 1999 per trovare dei termini di paragone nel rendimento.

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Dal ritmo forsennato nell’immediata scia dell’Inter ai miseri 7 punti negli ultimi 9 turni, il passo è sorprendentemente breve. Perché è sorprendente il modo in cui il click dell’interruttore, all’improvviso, abbia spento la luce nello spogliatoio bianconero.

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