Juve, sette giorni per avere 19 milioni in più: perché Giuntoli può sperare

Un verdetto, atteso entro la prossima settimana, potrebbe incidere sui conti della società bianconera: se il collegio ritenesse la richiesta legittima il club dovrebbe sborsare quella somma

TORINO - La scadenza è fissata per lunedì 22 aprile, termine ultimo entro il quale verrà emessa la sentenza del Collegio arbitrale sul lodo Ronaldo. Ma è attesa già per la prossima settimana la decisione sulla controversia legale tra Cristiano Ronaldo e la Juventus, legata ai famosi 19,5 milioni di stipendio arretrato non versati per la “seconda manovra stipendi” (stagione 2020-21), che il giocatore ritiene gli siano dovuti dal club e che la società bianconera invece considera una richiesta infondata, a tal punto da non ritenere necessario accantonare alcun fondo rischio a bilancio.

Tra CR7 e la Juve due anni di battaglie

Anche per questo motivo, il verdetto potrebbe incidere sui conti della Juventus: se il collegio ritenesse la richiesta illegittima, resterebbe lo status quo, altrimenti il club dovrebbe sborsare quella somma che farebbe invece tanto comodo al dt Cristiano Giuntoli da investire sul mercato. La battaglia legale a distanza tra CR7 e la Juventus dura da quasi due anni e chiude amaramente l’affare del secolo, il “matrimonio” tra il pluricampione portoghese e il club.

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La carta Ronaldo mai firmata

Tutto nasce con la partenza di CR7 da Torino, con il riapprodo nell’estate 2021 al Manchester United, per volontà del giocatore che solo in seguito ha presentato attraverso i propri legali la domanda per vedersi riconosciuti quei 19,5 milioni a cui avrebbe rinunciato a causa delle difficoltà economiche dovute all’emergenza Covid, ma che la società si sarebbe impegnata a restituirgli in un secondo momento.

L’accordo privato, la famosa Carta Ronaldo, che i pm di Torino hanno trovato e inserito nell’inchiesta Prisma, in realtà non risulta mai stata firmata dal penta Pallone d’Oro. In ogni caso per poter cambiare casacca e rendere operativi i documenti di trasferimento da un club all’altro, i calciatori devono firmare un documento di “nulla più pretendere” dalla vecchia società e di conseguenza il passaggio dalla Juventus al Manchester avrebbe “sollevato” qualsiasi potenziale pendenza in essere. Vista l’irremovibilità della Juventus sulla restituzione della somma, i legali di CR7 hanno così deciso di rivolgersi alla giustizia sportiva nella forma del collegio arbitrale per rivendicare il pagamento.

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Ronaldo e il doppio ricorso

E hanno avviato ben due provvedimenti. Al primo, presentato nel giugno dell’anno scorso, la Juventus ha sollevato eccezioni pregiudiziali e vizi formali, contestando le prospettazioni avanzate: dopo le udienze a luglio e a novembre per la discussione della causa, il termine per la pronuncia del lodo arbitrale è appunto il 22 aprile. Nel frattempo, però, Cristiano Ronaldo e i suoi avvocati hanno presentato un secondo ricorso, identico al primo, salvo che la nuova domanda è stata accompagnata da una nuova e diversa procura alle liti, che è stato respinto dal collegio arbitrale. La Juventus resta così in attesa della prossima settimana: come è scritto nella relazione semestrale del club, c’è la convinzione che “le pretese sono infondate, anche con il supporto dei propri consulenti e dell’esito degli approfondimenti compiuti".

Juve, aumento al 100% 

È bastata un’unica giornata a Piazza Affari per piazzare anche il 2,4% di azioni di nuova emissione rimaste inoptate: la Juventus ha così concluso l’aumento di capitale da 200 milioni e l’Exor, l’azionista di maggioranza, non ha dovuto intervenire per coprire l’eventuale l’inoptato. "Tale risultato conferma nuovamente il pieno supporto da parte del mercato nei confronti della Società nel contesto dell’offerta" scrive in una nota il club.

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TORINO - La scadenza è fissata per lunedì 22 aprile, termine ultimo entro il quale verrà emessa la sentenza del Collegio arbitrale sul lodo Ronaldo. Ma è attesa già per la prossima settimana la decisione sulla controversia legale tra Cristiano Ronaldo e la Juventus, legata ai famosi 19,5 milioni di stipendio arretrato non versati per la “seconda manovra stipendi” (stagione 2020-21), che il giocatore ritiene gli siano dovuti dal club e che la società bianconera invece considera una richiesta infondata, a tal punto da non ritenere necessario accantonare alcun fondo rischio a bilancio.

Tra CR7 e la Juve due anni di battaglie

Anche per questo motivo, il verdetto potrebbe incidere sui conti della Juventus: se il collegio ritenesse la richiesta illegittima, resterebbe lo status quo, altrimenti il club dovrebbe sborsare quella somma che farebbe invece tanto comodo al dt Cristiano Giuntoli da investire sul mercato. La battaglia legale a distanza tra CR7 e la Juventus dura da quasi due anni e chiude amaramente l’affare del secolo, il “matrimonio” tra il pluricampione portoghese e il club.

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