Le famose “side letters” sono state rispettate. Quella di CR7...
Ora, al netto delle conseguenze contabili, contestate dalla Consob e dalla Procura di Torino (che tuttavia non poteva indagare, come stabilito dalla Cassazione), l’intesa fra la Juventus e i giocatori sono stati rispettati. Le famose “side letters” ovvero gli accordi personali con i quali il club garantiva il pagamento di tre delle quattro mensilità, sono state rispettate. Quella di Cristiano Ronaldo no. Anche perché, di fatto, non esiste. E questo è il primo punto debole del ricorso di CR7 che, all’epoca, aveva aderito alla rinuncia delle quattro mensilità, ma non aveva poi firmato la carta che gli garantiva il recupero di tre stipendi. Il motivo non è noto (si dice che proprio i suoi legali gli consigliarono di non firmarla, ma la notizia non ha mai trovato una conferma ufficiale), ma è un fatto senza la sua firma e quella della società, non c’è carta con la quale Ronaldo possa reclamare quei soldi.
Sì, in teoria, ci sarebbe il famoso foglio firmato da Chiellini e da Agnelli, ma quello prevedeva poi una serie di accordi singoli, fra i quali non c’è quello di Ronaldo. Inoltre, tutte le carte, che i legali di CR7 hanno portato all’arbitrato, derivano dall’inchiesta Prisma, ai cui faldoni hanno attinto a piene mani per cercare di costruire una documentazione per giustificare la loro richiesta. Ma quell’inchiesta è appena passata alla Procura di Roma dopo la sentenza della Cassazione e tutto il materiale raccolto dagli inquirenti non è stato ancora vagliato da nessun giudice.