Juve, si giocano partite anche fuori dal campo tra mercato e plusvalenze

Emergenza in organico, ecco chi tratta Giuntoli. Intanto a Roma prosegue l'iter del tribunale

Le frasi dell’ad Maurizio Scanavino legittimano aspettative di rafforzamento anche a breve termine, ovviamente tenendo conto delle esigenze per mantenere sotto controllo il conto economico. A gennaio, quindi, qualcosa sul mercato si farà e non è per nulla azzardato ipotizzare che il finanziamento delle operazioni avvenga dalla cessione di Nicolò Fagioli, in bilico tra il Marsiglia e interessamenti dalla Premier League, il tutto a fronte di una valutazione che il club bianconero ritiene congrua a non meno i 30 milioni che, considerando che il centrocampista è un altro prodotto del vivaio, rappresenterebbero anche una discreta plusvalenza. Fagioli sacrificabile, dunque, per tamponare soprattutto l’emergenza principale: quella che si è aperta in difesa dopo gli infortuni di Bremer e di Cabal.

La priorità è in difesa

Cristiano Giuntoli lo ribadisce in ogni occasione ed è in piena sintonia con Thiago Motta: la priorità è la dietro e, per questo, si continua a monitorare Antonio Silva, il difensore del Benfica che piace per caratteristiche e fi sicità: è molto bravo nel gioco aereo e questa caratteristica colmerebbe uno dei buchi più evidenti che si sono aperti con il ko di Bremer. A oliare la trattativa sta pensando Jorge Mendes, il procuratore portoghese che ha già favorito in estate il trasferimento di Francisco Conceiçao in bianconero. E la Juve ragionerebbe molto volentieri su una formula simile, vale a dire un prestito oneroso che preveda il riscatto in state. L’unica perplessità, casomai, è determinata dalla giovane età del difensore, 21 anni, che potrebbe rivelarsi pure zavorrato dalle diffi coltà di ambientamento nel campionato italiano.

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Le alternative

Valutazioni, e anche qualcosa in più, in corso senza però perdere di vista le possibili alternative o perfino qualcosa di più. Come lo slovacco Dávid Hancko, 26 anni, difensore del Feyenoord che ha vissuto una stagione con poche presenze (cinque) alla Fiorentina. A rendere intrigante la sua candidatura, oltre appunto all’infarinatura sulla Serie A, c’è il dato tecnico relativo al fatto che è mancino che può anche disimpegnarsi in fascia: quella, appunto, divenuta più sguarnita in seguito al ko di Cabal. E, alla fine, se le dinamiche di gennaio riuscissero a incastrarsi in maniera adeguata, non è nemmeno escluso che a Torino possano planare entrambi i difensori: un’operazione di prospettiva anche in previsione dell’addio di Danilo a gennaio.

Se la difesa è la priorità, è però vero che alla Continassa monitorano anche la situazione degli attaccanti, soprattutto per non farsi trovare impreparati nel caso in cui il recupero i Milik non fornisse le adeguate garanzie. Come abbiamo anticipato, Georges Mikautadze del Lione è molto più di un’idea mentre dall’Inghilterra rimbalzano le indiscrezioni di un interessamento per Liam Delap dell’Ipswich Town. Ma quella dell’attacco resta una situazione da monitorare con maggiore prospettiva.

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Plusvalenze, sarà lunga...

Sarà lungo, lunghissimo l’iter processuale nato dall’inchiesta Prisma sui bilanci della Juventus in epoca Covid. Era prevedibile e, puntualmente, se n’è ottenuta conferma ieri nella prima udienza preliminare a Roma: circa 200 le richieste per costituirsi “parte civile” nei confronti degli ex dirigenti del club bianconero. Al di là dell’ovvia presenza della Consob (la Juventus è quotata in Borsa e proprio sulle comunicazioni e le iscrizioni a bilancio nei termini borsistici ruotano molti dei capi d’accusa), si sono presentati azionisti, associazioni dei consumatori e fondi di investimento. Tutte le richieste dovranno ora essere vagliate dal gup Anna Maria Gavoni prima della prossima udienza fissata per il 27 gennaio. Ricordiamo che il processo si svolge a Roma perché la Corte di cassazione aveva dichiarato incompetente la Procura della Repubblica di Torino (che aveva già svolto tutta l’indagine ricorrendo a un imponente schieramento di uomini, mezzi e risorse) e stabilì il trasferimento degli atti a Roma. 

Sotto la lente gli stipendi durante il Covid

I pm di Piazzale Clodio, Lorenzo Del Giudice, Giorgio Orano e Giuseppe Cascini, hanno esaminato tutte le carte e disposto la richiesta di rinvio a giudizio per accuse che vanno dall’aggiotaggio all’ostacolo alla vigilanza e alle false fatturazioni. Sotto la lente, in particolare, le manovre sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia Covid con riferimento ai bilanci2019/2020 e 2020/2021. Gli indagati sono una decina tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene. Ma perché proprio Roma e non, invece, Milano dove ha sede la Borsa e come aveva chiesto la stessa Juventus? Perché, secondo la Cassazione (sezione quinta) Roma «è il luogo in cui si trova il data server nel quale il “comunicato stampa, emesso dalla Juventus FC Spa, il 20 settembre 2020 è arrivato alle 18,43 per essere stoccato e reso eff ettivamente accessibile al pubblico attraverso connessione da remoto al sito internet”. Sì, sarà un percorso lungo, lunghissimo.

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Le frasi dell’ad Maurizio Scanavino legittimano aspettative di rafforzamento anche a breve termine, ovviamente tenendo conto delle esigenze per mantenere sotto controllo il conto economico. A gennaio, quindi, qualcosa sul mercato si farà e non è per nulla azzardato ipotizzare che il finanziamento delle operazioni avvenga dalla cessione di Nicolò Fagioli, in bilico tra il Marsiglia e interessamenti dalla Premier League, il tutto a fronte di una valutazione che il club bianconero ritiene congrua a non meno i 30 milioni che, considerando che il centrocampista è un altro prodotto del vivaio, rappresenterebbero anche una discreta plusvalenza. Fagioli sacrificabile, dunque, per tamponare soprattutto l’emergenza principale: quella che si è aperta in difesa dopo gli infortuni di Bremer e di Cabal.

La priorità è in difesa

Cristiano Giuntoli lo ribadisce in ogni occasione ed è in piena sintonia con Thiago Motta: la priorità è la dietro e, per questo, si continua a monitorare Antonio Silva, il difensore del Benfica che piace per caratteristiche e fi sicità: è molto bravo nel gioco aereo e questa caratteristica colmerebbe uno dei buchi più evidenti che si sono aperti con il ko di Bremer. A oliare la trattativa sta pensando Jorge Mendes, il procuratore portoghese che ha già favorito in estate il trasferimento di Francisco Conceiçao in bianconero. E la Juve ragionerebbe molto volentieri su una formula simile, vale a dire un prestito oneroso che preveda il riscatto in state. L’unica perplessità, casomai, è determinata dalla giovane età del difensore, 21 anni, che potrebbe rivelarsi pure zavorrato dalle diffi coltà di ambientamento nel campionato italiano.

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