Situazione capitani e il rapporto squadra-Motta
Caressa analizza la situazione dei capitani bianconeri in tutta la stagione: “I capitani della Juve: 6 volte Danilo, 5 volte Gatti, 5 Locatelli, 1 Bremer, 1 Cambiaso, 1 Koopmeiners. A Bologna c’era un capitano fisso il più delle volte, anche se non ho le statistiche sotto mano. Ma Freuler è stato capitano per tutto l’anno. Ovviamente in alcuni casi quest'anno era obbligato per gli infortuni, ma per esempio nel derby c’era Gatti ed è stato scelto Koopmeiners. Ora vi elenco i capitani storici della Juventus: Anastasi, Furino, Scirea, Cabrini, Brio, Tacconi, Baggio, Vialli, Conte, Del Piero, Buffon, Chiellini, Bonucci. Questa è la storia della Juve, c’è sempre stato un giocatore che ha fatto il capitano: ne deve scegliere uno”. Bucciantini entra a gamba tesa: “Il capitano è una scelta ed è una responsabilità che deleghi. Ti affidi, stai comunicando allo spogliatoio. In questo mondo stai comunicando che il capitano sei te, questa può essere una comunicazione. Però fa parte di quella cosa che sembra non tornare, e che sta in tutte le partite della Juve: manca la percezione di sentire la squadra. L’hai voluta piegare alla teoria ma non ce la fai a piegarla del tutto e non si capisce che passi stai facendo verso di loro. Sta esplodendo il più spontaneo di tutti, Yildiz, che sa giocare a calcio: dare la 10 a Yildiz è stata la miglior comunicazione negli ultimi mesi. Ma io non vedo decollare il rapporto tra la squadra e l’allenatore”.
Arriva poi una rivelazione da parte di Caressa: “In settimana ci sono state diverse voci che parlano di un rapporto difficile. Con Danilo, che si dice che sia andato a parlare per bocca di altri, ossia come rappresentante, con la società, e che questo abbia incrinato il rapporto con Motta. Che anche con Gatti, Fagioli ed è facile intuirlo perché ormai è fuori, con Douglas Luiz…”. Di Canio incalza: “Dovremmo domandarci pure un’altra cosa, anche Fagioli che sparisce nonostante i problemi di costruzione a centrocampo. Ma la cosa più grave è quella detta prima, ovvero che praticamente dici a Gatti che non è adeguato per fare il capitano della Juve, a livello di gerarchia. E dai la fascia a un giocatore che sta avendo grandissimi problemi di inserimento a livello tattico e anche attitudinale: Koopmeiners si impegna, ma non sta dando nulla anche a livello caratteriale”. Bergomi, storico capitano dell'Inter, spiega l'importanza sì di chi ha la fascia, ma non soltanto: “Tante volte in passato si ereditava la fascia per presenze, per anzianità, poi magari nella squadra c’era qualcuno che aveva anche più personalità del capitano. La fascia è importante, son d’accordo, ma in un gruppo ci sono più capitani: se io gioco con Di Canio e Marchegiani anche loro sono capitani, pure se la fascia la porto io. Non deve diventare una cosa così importante. Per questo motivo ancora meglio scegliere, capire, e poi sapere chi è l’uomo guida nello spogliatoio”. Al di là della situazione fascia, cosa c'è che non va in casa Juve?