Thuram, potenziale Juve devastante: il confronto con i big al primo anno

Il francese e i numeri dei migliori centrocampisti della Serie A alla loro prima stagione in una grande squadra: il dato impressionante

TORINO - Un fratello si specchia nell’altro per sapere chi è, recita un aforisma nemmeno troppo datato. E così deve aver fatto anche Khephren Thuram, vien da sorridere. Si è specchiato talmente nel fratello Marcus al punto da credersi un bomber anche lui. Così, almeno, racconta il recente ruolino dell’hombre del partido in casa Juventus. L’uomo del momento, meglio. A segno per due volte nelle ultime due partite, vissute finalmente da titolare, come invocato quasi a furor di popolo. Ma il suo apporto, lì in mezzo al campo, si spinge ben oltre i numeri fatti registrare sotto porta, che di certo non rappresentano la specialità della casa. Non quella del più giovane tra i fratelli Thuram, quantomeno.

Juve, Thuram si scopre anche goleador

Lo storico del centrocampista francese – per quanto esiguo, dato che il figlio d’arte si appresta a prendere fiato per spegnere ventiquattro candeline appena a fine mese – evidenzia come la sua stagione più prolifica, quella 2021/2022, con la maglia del Nizza, si sia conclusa con quattro centri soltanto. Quanti quelli realizzati finora alla Juventus, quando l’annata però è solo ai due terzi del suo romanzo. Gol che si contano e, soprattutto, che si pesano. Se la marcatura contro l’Empoli in Coppa Italia non è bastata a raddrizzare una notte tra le più buie della storia recente dei bianconeri, gioiellino di rara bellezza estetica, la ben più pragmatica rete al Verona “rischia” invece di dare tutto un altro sapore alla volata finale degli uomini di Thiago Motta in campionato. Un uno-due piuttosto insolito, appunto, per gli standard di Thuram. Che, infatti, ha già ritoccato il proprio record di partecipazioni attive in un singolo campionato, avendo sommato quattro assist ai tre gol messi a referto in Serie A. Bottino cui, appunto, va aggiunta la prodezza – difficile anche soltanto da pensare – realizzata una settimana fa contro la squadra di D’Aversa.

 

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Thuram tra i migliori centrocampisti della Serie A: numeri da top

I precedenti stagionali impongono cautela nel definire Thuram come l’uomo della svolta. Non tanto per dei dubbi sul conto del ragazzone francese, giocatore già piuttosto completo e dai margini di crescita ancora tutti da esplorare. Ma per le montagne russe su cui sta vivendo questa annata la prima Juventus targata Motta, finita per imboccare discese ardite subito dopo incoraggianti risalite. La speranza, alla Continassa, è che la svolta decisiva sia proprio quella che ha impartito nell’ultima settimana Thuram, a suon di possessi recuperati, strappi palla al piede, inserimenti in verticale. E gol, naturalmente. Il figlio di Lilian è centrocampista dominante sotto il profilo fisico e atletico, ma anche a livello tecnico sta mostrando progressi che a fatica lasciano intuire quali possano essere i suoi limiti. Il contesto lo offre il paragone con gli altri centrocampisti di maggior valore della Serie A al loro impatto con il proprio club. I numeri fatti registrare da Barella all’Inter nel 2019/2020 e da Reijnders al Milan nel 2023/2024, ovvero 4 gol e 8 assist per il nerazzurro e 4 gol e 4 assist per il rossonero, sono tutto sommato analoghi, soprattutto tenendo conto che si riferiscono a una stagione completa. Quelli di Ederson due anni fa all’Atalanta (1 gol e 1 assist) risultano decisamente inferiori. Migliori soltanto quelli attuali di McTominay con il Napoli (7 gol e 4 assist), ma – a differenza di tutti gli altri giocatori citati – lo scozzese ha fatto irruzione in Serie A già a 28 anni, quindi a maturità pienamente raggiunta.

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Thuram, il tuttofare della Juve

Quella che per Thuram, in realtà, pare ancora distante, se si considera il solo gettone raccolto finora con la Francia o gli appena 48’ disputati in Champions League prima di approdare a Torino. Dove finora Motta l’ha gestito con attenzione, offrendogli comunque il campo in 37 occasioni su 40, pur con un minutaggio medio di 59’. Ma tra i compagni di squadra soltanto Yildiz, Weah, Conceiçao e Mbangula, in stagione, hanno già saputo sommare almeno quattro gol e quattro assist, come lui. Uomo in più sotto porta, nell’ultima settimana. E di sostanza e energia, in mezzo al campo, fin dal suo primo impatto in bianconero.

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TORINO - Un fratello si specchia nell’altro per sapere chi è, recita un aforisma nemmeno troppo datato. E così deve aver fatto anche Khephren Thuram, vien da sorridere. Si è specchiato talmente nel fratello Marcus al punto da credersi un bomber anche lui. Così, almeno, racconta il recente ruolino dell’hombre del partido in casa Juventus. L’uomo del momento, meglio. A segno per due volte nelle ultime due partite, vissute finalmente da titolare, come invocato quasi a furor di popolo. Ma il suo apporto, lì in mezzo al campo, si spinge ben oltre i numeri fatti registrare sotto porta, che di certo non rappresentano la specialità della casa. Non quella del più giovane tra i fratelli Thuram, quantomeno.

Juve, Thuram si scopre anche goleador

Lo storico del centrocampista francese – per quanto esiguo, dato che il figlio d’arte si appresta a prendere fiato per spegnere ventiquattro candeline appena a fine mese – evidenzia come la sua stagione più prolifica, quella 2021/2022, con la maglia del Nizza, si sia conclusa con quattro centri soltanto. Quanti quelli realizzati finora alla Juventus, quando l’annata però è solo ai due terzi del suo romanzo. Gol che si contano e, soprattutto, che si pesano. Se la marcatura contro l’Empoli in Coppa Italia non è bastata a raddrizzare una notte tra le più buie della storia recente dei bianconeri, gioiellino di rara bellezza estetica, la ben più pragmatica rete al Verona “rischia” invece di dare tutto un altro sapore alla volata finale degli uomini di Thiago Motta in campionato. Un uno-due piuttosto insolito, appunto, per gli standard di Thuram. Che, infatti, ha già ritoccato il proprio record di partecipazioni attive in un singolo campionato, avendo sommato quattro assist ai tre gol messi a referto in Serie A. Bottino cui, appunto, va aggiunta la prodezza – difficile anche soltanto da pensare – realizzata una settimana fa contro la squadra di D’Aversa.

 

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