Il popolo juventino sogna il ritorno del Re. È una lunga onda emotiva, che si è increspata una settimana fa, nel giorno dell’assoluzione definitiva di Michel Platini dalle storiacce con cui avevano cercato di incastrarlo in Svizzera. Così la fine dell’incubo di Platini è coincisa con l’inizio del sogno dei tifosi: rivederlo dentro la Juventus, con un ruolo dirigenziale, averlo come rappresentante del club, difensore della fede, ma - trattandosi pur sempre di Platini - con compiti offensivi. Se ne parla e se ne posta parecchio nella bolla bianconera. Se ne parla di meno nei più ristretti ambienti di società e proprietà. E Michel medesimo sembra proprio sia stato totalmente sincero nel dichiarare pubblicamente che non aspira a nessun altro tipo di ruolo nel calcio, sia in un club che all’interno di qualche istituzione. Dopo le dichiarazioni, a caldo, fuori dal tribunale, agli amici più stretti lo ha ribadito nei giorni successivi, pieni di sollievo e ancora un po’ di amarezza, quella che, probabilmente, rappresenta il freno più grande per qualsiasi aspirazione di ritorno nel calcio.
