Pagina 2 | Vlahovic chiave tra Juve e Bayern, chi serve a Tudor: Comolli pronto all'eccezione

TORINO - Incompleta, scostante e già a corto di energie. Sono bastate giusto 8 partite perché i limiti della rosa bianconera venissero a galla. Un gruppo giovane e ambizioso, costruito con criterio ma dentro i confini severi della nuova politica societaria, dove ogni scelta deve fare i conti con la sostenibilità. La Juve di Tudor corre, lotta, prova a reinventarsi, ma paga un’evidente mancanza di alternative sulle corsie: là dove servirebbero idee, fiato e qualità, i pezzi scarseggiano. E quelli a disposizione, non si incastrano tra loro.

Tudor e gli esterni Juve

Un vincolo mica da poco se consideriamo il modulo prediletto dal tecnico bianconero (3-4-2-1) strettamente dipendente dalla propulsione degli esterni. L’arrivo di Joao Mario doveva garantire ampiezza e profondità, equilibrio e fantasia in una corsia impoverita dagli adii di Alberto Costa, Nico Gonzalez e Nicolò Savona. Eppure, Tudor continua a preferirgli interpreti “adattati”, in virtù della più antica delle arti, quella di arrangiarsi. Da Kalulu, lanciato in più occasioni a tutto campo, al soldatino McKennie: a destra le gerarchie sembrano più che definite. Come del resto dimostra lo scarso minutaggio registrato fin qui dal portoghese tra Champions e campionato…

Juve, senza Cambiaso sono dolori

A sinistra, poi la musica è sostanzialmente la stessa: se non gioca Cambiaso per Tudor sono dolori, dal momento che Kostic - reduce da un’estate con le valige in mano, nella speranza che il Fenerbahce lo richiamasse all’appello - non sembra convincerlo più di tanto. Insomma, a gennaio occorrerà mettere nuovamente mano al portafoglio, e l’idea più intrigante (per prezzo e status) risponde al nome di Raphael Guerreiro. L’esterno del Bayern Monaco, poco a poco, è finito ai margini del progetto tecnico di Kompany, deciso a valorizzare profili più “green” e futuribili, a cominciare da Konrad Laimer, ormai a tutti gli effetti il titolare designato sulla corsia sinistra.

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Guerreiro bocciato dal Bayern

Una bocciatura evidente nei confronti del portoghese, figlia, con ogni probabilità , della sua situazione contrattuale: a giugno andrà in scadenza con i bavaresi. Da qui l’apertura del club tedesco ad una cessione nella finestra di mercato invernale, così da scongiurare l’ipotesi di perderlo a parametro zero. Un’occasione di mercato fatta e finita che da settimane ha iniziato a scaldare la dirigenza della Juventus. Sì, sulla carta Guerreiro non rispetterebbe l’identikit ideale della gestione Comolli - il dg bianconero ha dimostrato di prediligere profili giovani e poco esigenti a livello di ingaggio - ma è altrettanto vero che metterebbe Tudor nelle condizioni di risolvere gran parte dei cortocircuiti tattici dei bianconeri.

Cambiaso, così rifiati

Il portoghese, infatti, in carriera ha dimostrato di saper agire sia come esterno a tutta fascia, sia come mezzala, garantendo sempre un apporto eccellente in termini realizzativi: 9 gol e 6 assist in 73 presenze con i bavaresi. Grasso che cola per una squadra povera di alternative in quelle zone di campo. Il suo impiego, poi, permetterebbe a Cambiaso di rifiatare, o viceversa di essere dirottato sulla corsia opposta. Mica male, se consideriamo la recente tenuta fisica dell’esterno azzurro, costretto a saltare 15 match nella passata stagione per infortunio...

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La carta Vlahovic

La Juventus osserva, silenziosa ma vigile. L’interesse per Guerreiro è reale, vivo, alimentato dalla possibilità concreta che il Bayern apra alla cessione già a gennaio. In questo senso, potrebbe rivelarsi decisivo il ruolo di Dusan Vlahovic. I bavaresi, infatti, sarebbero alla ricerca di un profilo che - da qui a un paio di anni - possa ereditare il posto di Harry Kane. Il centravanti inglese resta intoccabile, ma la sua età anagrafica - a luglio compirà 33 anni - unita all’impatto negativo di Nicolas Jackson, impone al club di riflettere sul futuro.

Bayern, la Juve aspetta

Dusan piace molto alla dirigenza del Bayern, soprattutto perché rilevabile a parametro zero o comunque a un prezzo di saldo (in caso di affondo nel mercato di gennaio). Nessuna accelerazione, almeno per il momento. A Torino si attende che le condizioni giuste maturino da sole: un incastro tecnico, economico e magari anche umano. Guerreiro piace, eccome. Ma il tempo, come spesso accade, sarà l’alleato più prezioso.

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Guerreiro bocciato dal Bayern

Una bocciatura evidente nei confronti del portoghese, figlia, con ogni probabilità , della sua situazione contrattuale: a giugno andrà in scadenza con i bavaresi. Da qui l’apertura del club tedesco ad una cessione nella finestra di mercato invernale, così da scongiurare l’ipotesi di perderlo a parametro zero. Un’occasione di mercato fatta e finita che da settimane ha iniziato a scaldare la dirigenza della Juventus. Sì, sulla carta Guerreiro non rispetterebbe l’identikit ideale della gestione Comolli - il dg bianconero ha dimostrato di prediligere profili giovani e poco esigenti a livello di ingaggio - ma è altrettanto vero che metterebbe Tudor nelle condizioni di risolvere gran parte dei cortocircuiti tattici dei bianconeri.

Cambiaso, così rifiati

Il portoghese, infatti, in carriera ha dimostrato di saper agire sia come esterno a tutta fascia, sia come mezzala, garantendo sempre un apporto eccellente in termini realizzativi: 9 gol e 6 assist in 73 presenze con i bavaresi. Grasso che cola per una squadra povera di alternative in quelle zone di campo. Il suo impiego, poi, permetterebbe a Cambiaso di rifiatare, o viceversa di essere dirottato sulla corsia opposta. Mica male, se consideriamo la recente tenuta fisica dell’esterno azzurro, costretto a saltare 15 match nella passata stagione per infortunio...

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