“Adzic, ne arriveranno altri. Mi ricorda De Bruyne e dopo il gol in Juve-Inter…”

Vasilije raccontato da chi lo conosce molto bene: "A 16 anni dimostrava un talento straordinario"

TORINO - Vasilije Adzic deve ancora crescere, sì. In casa Juve, però, la stima per il montenegrino classe 2006 è tanta. Lo apprezza in primis Igor Tudor, che per trattenerlo ha fatto i salti mortali in estate. Ci crede. E gli darà spazio: l’errore commesso contro l’Atalanta è ormai alle spalle. Oggi torna in campo alle ore 18: il Montenegro riceve il Liechtenstein. Con un obiettivo molto chiaro, quello cioè di riscattare il clamoroso 4-0 subito contro le Fær Øer. Filip Stanojevic lo conosce molto bene. Innanzitutto per l’amicizia storica che li lega. E poi perché, da direttore tecnico delle nazionali giovanili del Montenegro, Filip ha seguito ogni tappa del percorso di maturazione di Adzic. Già simbolo di un’intera nazione: perché in pochi, nella storia, hanno trovato posto alla Juve da appena maggiorenni. Ma di sicuro il gol contro Inter è rimato, vivo, nella mente di tutti i connazionali di Vasilije

Adzic voleva solo la Juve

Filip Stanojevic, quando ha visto Adzic giocare per la prima volta? Cosa l’ha colpita di lui? «Dalle sue prime apparizioni nelle selezioni giovanili, a 14-15 anni, è sempre stato un piacere vederlo sia in allenamento che in partita. Già a 16 anni dimostrava un talento straordinario, segnando contro grandi nazionali, così come con il Budućnost nel campionato montenegrino e nelle competizioni europee. La sua specialità sono i calci di punizione: potenti, precisi e decisivi. L’ha dimostrato nel modo migliore quando i suoi gol hanno portato l’Under 19 del Montenegro agli Europei di categoria per la prima volta nella storia. Anche un idolo come Jovetić lo considera già un futuro leader della nazionale maggiore». 

Prima di andare alla Juventus, quali club erano interessati a lui? «Durante il suo periodo al Budućnost e con le nazionali montenegrine, si parlava di interesse da parte di vari club in tutta Europa. Ma Vasilije era determinato ad andare alla Juventus, non sono mai esistite altre opzioni». 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Il gol all'Inter e l'errore con l'Atalanta

Quali sono state le reazioni in Montenegro dopo il gol contro l’Inter? «La Juventus ha molti tifosi in Montenegro e ancora di più da quando Vasilije gioca con loro. In tanti hanno guardato quella partita solo per lui. Quando ha segnato il gol decisivo contro l’Inter, tutto il Paese ha festeggiato. Non è stata solo una vittoria della Juventus, ma è sembrata la vittoria di un’intera piccola nazione: un momento unico. Ma ne arriveranno altri, ne sono certo». 

Si è ripreso mentalmente dopo l’errore contro l’Atalanta? Cosa gli ha detto Tudor? «Vasilije unisce talento, lavoro e una forza mentale incredibile: una cosa rara per un giovane. Dopo la partita contro l’Atalanta ha gestito la situazione con grande maturità. Questo è il calcio e lui lo sa bene. È rimasto concentrato, positivo e professionale come sempre. La sua energia è intatta e l’errore fa parte del passato». 

In quali posizioni può giocare Adzic in questa Juventus? «Penso che debba giocare da numero dieci, sulla trequarti: lì può esprimere al massimo la sua visione di gioco e la sua creatività. Penso sia la dimensione ideale per Vasilije». 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

L'idolo Messi e il paragone con De Bruyne

Cosa le ha raccontato della sua vita alla Juventus? «Per lui ogni giorno è un sogno. Si sta davvero godendo tutto: dal lavoro con allenatori e compagni, fino al sostegno dei tifosi e alla professionalità dello staff. Ma ciò che colpisce di più è che non si sia accontentato di arrivare a Torino. Sta lottando per guadagnarsi un posto in squadra. Vuole essere un giocatore che fa la differenza nei grandi momenti, come nella partita contro l’Inter». 

Chi era il suo idolo da bambino? «È sempre stato Lionel Messi». 

Guardandolo giocare, le ricorda qualche grande giocatore? «Il suo stile di gioco mi ricorda quello di Kevin De Bruyne: non perché lo imiti, ma per il modo in cui legge il gioco, anticipa i movimenti e crea occasioni per i compagni. La sua visione, la precisione nei passaggi e la capacità di influenzare la partita nei momenti decisivi sono davvero notevoli». 

Cosa le augura per la carriera? «Vasilije sta già scrivendo la storia e siamo solo all’inizio. Ha talento, energia e soprattutto la mentalità di un vincente. Ci renderà orgogliosi altre volte, ne sono sicurissimo. Non gioca solo a calcio, porta il nome del Montenegro sul palcoscenico più importante e ogni giorno ci dimostra che niente è impossibile».

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

TORINO - Vasilije Adzic deve ancora crescere, sì. In casa Juve, però, la stima per il montenegrino classe 2006 è tanta. Lo apprezza in primis Igor Tudor, che per trattenerlo ha fatto i salti mortali in estate. Ci crede. E gli darà spazio: l’errore commesso contro l’Atalanta è ormai alle spalle. Oggi torna in campo alle ore 18: il Montenegro riceve il Liechtenstein. Con un obiettivo molto chiaro, quello cioè di riscattare il clamoroso 4-0 subito contro le Fær Øer. Filip Stanojevic lo conosce molto bene. Innanzitutto per l’amicizia storica che li lega. E poi perché, da direttore tecnico delle nazionali giovanili del Montenegro, Filip ha seguito ogni tappa del percorso di maturazione di Adzic. Già simbolo di un’intera nazione: perché in pochi, nella storia, hanno trovato posto alla Juve da appena maggiorenni. Ma di sicuro il gol contro Inter è rimato, vivo, nella mente di tutti i connazionali di Vasilije

Adzic voleva solo la Juve

Filip Stanojevic, quando ha visto Adzic giocare per la prima volta? Cosa l’ha colpita di lui? «Dalle sue prime apparizioni nelle selezioni giovanili, a 14-15 anni, è sempre stato un piacere vederlo sia in allenamento che in partita. Già a 16 anni dimostrava un talento straordinario, segnando contro grandi nazionali, così come con il Budućnost nel campionato montenegrino e nelle competizioni europee. La sua specialità sono i calci di punizione: potenti, precisi e decisivi. L’ha dimostrato nel modo migliore quando i suoi gol hanno portato l’Under 19 del Montenegro agli Europei di categoria per la prima volta nella storia. Anche un idolo come Jovetić lo considera già un futuro leader della nazionale maggiore». 

Prima di andare alla Juventus, quali club erano interessati a lui? «Durante il suo periodo al Budućnost e con le nazionali montenegrine, si parlava di interesse da parte di vari club in tutta Europa. Ma Vasilije era determinato ad andare alla Juventus, non sono mai esistite altre opzioni». 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus
1
“Adzic, ne arriveranno altri. Mi ricorda De Bruyne e dopo il gol in Juve-Inter…”
2
Il gol all'Inter e l'errore con l'Atalanta
3
L'idolo Messi e il paragone con De Bruyne