Del Piero, la nuda verità sulla Juve: “Neanche con un altro allenatore”. Caressa invita Comolli

L’analisi (e le critiche) di Sky Calcio Club sulla prestazione della squadra di Tudor all’Olimpico: “Non è più riconoscibile”

Terza sconfitta consecutiva per la Juve, considerando anche quella in Champions contro il Real Madrid, e nessuna vittoria nelle ultime otto gare disputate. Un record negativo che, in casa bianconera, non si vedeva da diverse stagioni e proprio in un momento in cui poteva esserci un trittico più favorevole con Como, Lazio e, mercoledì, contro l'Udinese. Una gara, quest'ultima, per Del Piero con un unico risultato a disposizione di Tudor e la squadra: "Non dico che è l'ultima speranza ma devi vincere, anche male ma è l'unico risultato possibile". E da qui parte il dibattito nello studio Sky sulla Juve, il momento complicato e l'analisi sulla squadra tra dna e mentalità. 

Bergomi: "Juve poco riconoscibile"

Beppe Bergomi ha analizzato il momento della Juve e ha detto la sua: "Io ho tre parole per la Juventus: non è riconoscibile, non sai come sta in campo. La confusione forse non è la parola giusta, ma io la metterei dentro però confusione tattica, perché non riesce mai a trovare una soluzione e quando dico riconoscibile… cioè tu sai l’Inter come gioca, il Milan, la Roma anche lei fa fatica a far gol però tu sai che gioca in quella maniera. La Juventus non lo capisci mai e poi torno su quello che ho detto settimana scorsa, la personalità che forse sottovalutiamo, ma in questa squadra forse manca un po’ di leadership".

Del Piero: "Non è un discorso di confusione"

Da qui è stato poi Alex Del Piero a parlare più nello specifico dei bianconeri: "Non credo che la parola confusione sia la più adatta per Igor. Lo conosco bene come calciatore e ragazzo, ci ho parlato anche a Madrid: non è un discorso di confusione. La Juve non ha un problema di allenatore ma più complesso, di come si è amalgamata la squadra in questo avvio di stagione e di risultati. La squadra ha dimostrato di essere viva, non ha demeritato e forse il pareggio era più giusto. Anche a Madrid ha fatto bene, il problema è stato a Como. Non credo che con un altro allenatore questa squadra possa vincere il campionato. È un discorso più ampio. Non ha ancora undici titolari: non perché Tudor non voglia averli o perché voglia rendere tutti vivi, ma perché al di là di 2-3 elementi come Yildiz e Thuram, gli altri hanno fatto fatica a rendere con continuità. Non puoi incolpare sempre e solo l'allenatore. Vedendo le squadre più forti in Italia e in Europa, tutte più o meno hanno un undici scelto per essere titolare"

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Dna e mentalità Juve: l'analisi di Del Piero

L'analisi dell'ex capitano bianconero è proseguita: "Dna Juve? Non manca, quella è stata la storia della Juve, vincere. Se arrivi è come fosse una sconfitta. Questo ho vissuto io quando sono entrato con Giancarlo (Marocchi ndr) che mi aspettava e nel corso della mia carriera. È il dna della Juve? Sì. Oggi da qualche anno è diversa questa cosa e non è una squadra che può avere quella mentalità ma la devi costruire con dei passaggi e persone di un certo tipo". E poi l'augurio di Del Piero: "Mi auguro non sia un anno disastroso. Può capitare ma spero e penso di no. Ci sono giocatori di carattere, la società sta dimostrando di essere decisa e forte in certi aspetti. È chiaro che quando hai una serie di risultati così è difficile, sicuramente Comolli, o chi per lui, verrà a parlare anzi deve altrimenti lasci l'allenatore in balia di tutti, e questo non va bene. Probabilmente non si aspettavano di essere in questa situazione".

Caressa e i leader Juve: "Possibile solo Locatelli venga a parlare?"

A questo punto il dibattito è proseguito su un altro tema, incalzato da Caressa: "In questo momento è importante. Soltanto Locatelli viene a parlare spesso, soprattutto quando le cose non vanno. Possibile ci sia soltanto lui? Quando c'eri te (rivolto a Del Piero ndr) venivate in quattro o cinque, veniva Gigi, Chiellini, te... Non può essere soltanto il capitano, serve personalità e qualcuno che esprima cosa stiano provando, altrimenti sembra che le cose scivolino via e si aspetta cosa succeda mercoledì. Poi se succede che la Juve non vince ancora?". Poi ha parlato anche del caos sugli episodi, partendo anche dal pestone su Conceicao: "Io so che c’è stato un intervento dei vertici arbitrali dopo la scorsa giornata, una riunione: si è detto stop rigorini. Non sono andati a vedere il rigore su Conceicao e Bernardeschi perché l'indicazione arrivata molto forte è basta rigorini. 'Non dovete andare a rivedere tutto'. Questa è stata l'indicazione. E da questo nasce il casino. La reazione è stata quella vista in questa giornata: il Var non è quasi mai intervenuto. E gli arbitri in questa giornata hanno fatto un sacco di casino".

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Caressa: "Se sei la Juve giochi per vincere"

A chiudere Caressa ha sollevato un'altra questione: "Non voglio parlare soltanto di Tudor. Per Openda spenderanno 46 milioni, 40 milioni per riscattare Conceicao, 12 milioni per Joao Mario, non gioca mai. David da noi è scomparso, l'anno scorso giocava in Champions e segnava sempre. Non c'è una visione ad ampio raggio. La Juve è stata costruita per il quarto posto? È ammissibile che sia stata costruita per il quarto posto? Ti accontenti di andare a Madrid e non prendere la goleada? Se sei la Juve giochi per vincere, non puoi pensare di costruire una squadra per il quarto posto. O andare a tentativi come è stato lo scorso anno, quando sei arrivato quarto all'ultima giornata".

"Manca la riconoscibilità di un percorso storico"

E ha continuato: "Ma tu sei la Juventus! Manca la riconoscibilità di un percorso storico! Da qualche anno alla Juve ci si aspetta una svolta che non arriva e si cambia sempre tutto. Ora c'è Comolli, un altro plenipotenziario. Perché non viene qui a dirci cosa vuole fare la Juve? Sono da quarto posto? Ce lo dica, almeno sappiamo quale sia l'obiettivo. I tifosi vogliono saperlo ed è importante delimitare l'orizzonte. Perché è in base a quello che io determino se i mezzi e gli uomini che sono stati messi a disposizione possano essere adeguati al raggiungimento dell'orizzonte o no. Altrimenti va bene tutto! Pure il quinto posto va bene".

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Marocchi: "Tudor valuta la rosa da questa posizione"

In studio a Sky Sport anche Marocchi ha detto la sua: "La rosa non è di livello? Secondo come si comporta Tudor sì, secondo me valuta questa rosa qui, da questa posizione in classifica. Può essere magari arriviamo quarti, adesso sta andando per tentativi soprattutto nel reparto offensivo. Mi piacerebbe sentire che cosa ne pensa Comolli, vorrei capire. Magari Comolli ci dice: questa è una rosa che vale primo, secondo o terzo posto. Non si può uscire di lì, ecco questo sarebbe proprio il primo spartiacque. Quello che possiamo vedere in campo è questo".

I tentativi di Tudor e Comolli

E ha continuato: "Delle volte ci si arriva per tentativi, ci si arriva però, secondo me, ci sono dei giocatori non so, penso Thuram abbiamo la certezza che deve giocare. Conceicao abbiamo la certezza che deve stare vicino all'area di rigore, perché è quello che ti salta sempre l'uomo. Yildiz abbiamo la certezza che è il più bravo della Juve e io quando lo vedo aiutare i difensori e dico vabbè...poi che deve fare Yildiz, non può fare tre ruoli. Quindi io tecnicamente alcuni giocatori li userei in modo diverso, guardando da una poltrona questo sì, però sono i particolari. Il vero spartiacque è capire se Comolli pensa di aver fatto una rosa pazzesca. Tudor sicuramente sta provando a ottenere il massimo e va per tentativi"

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Terza sconfitta consecutiva per la Juve, considerando anche quella in Champions contro il Real Madrid, e nessuna vittoria nelle ultime otto gare disputate. Un record negativo che, in casa bianconera, non si vedeva da diverse stagioni e proprio in un momento in cui poteva esserci un trittico più favorevole con Como, Lazio e, mercoledì, contro l'Udinese. Una gara, quest'ultima, per Del Piero con un unico risultato a disposizione di Tudor e la squadra: "Non dico che è l'ultima speranza ma devi vincere, anche male ma è l'unico risultato possibile". E da qui parte il dibattito nello studio Sky sulla Juve, il momento complicato e l'analisi sulla squadra tra dna e mentalità. 

Bergomi: "Juve poco riconoscibile"

Beppe Bergomi ha analizzato il momento della Juve e ha detto la sua: "Io ho tre parole per la Juventus: non è riconoscibile, non sai come sta in campo. La confusione forse non è la parola giusta, ma io la metterei dentro però confusione tattica, perché non riesce mai a trovare una soluzione e quando dico riconoscibile… cioè tu sai l’Inter come gioca, il Milan, la Roma anche lei fa fatica a far gol però tu sai che gioca in quella maniera. La Juventus non lo capisci mai e poi torno su quello che ho detto settimana scorsa, la personalità che forse sottovalutiamo, ma in questa squadra forse manca un po’ di leadership".

Del Piero: "Non è un discorso di confusione"

Da qui è stato poi Alex Del Piero a parlare più nello specifico dei bianconeri: "Non credo che la parola confusione sia la più adatta per Igor. Lo conosco bene come calciatore e ragazzo, ci ho parlato anche a Madrid: non è un discorso di confusione. La Juve non ha un problema di allenatore ma più complesso, di come si è amalgamata la squadra in questo avvio di stagione e di risultati. La squadra ha dimostrato di essere viva, non ha demeritato e forse il pareggio era più giusto. Anche a Madrid ha fatto bene, il problema è stato a Como. Non credo che con un altro allenatore questa squadra possa vincere il campionato. È un discorso più ampio. Non ha ancora undici titolari: non perché Tudor non voglia averli o perché voglia rendere tutti vivi, ma perché al di là di 2-3 elementi come Yildiz e Thuram, gli altri hanno fatto fatica a rendere con continuità. Non puoi incolpare sempre e solo l'allenatore. Vedendo le squadre più forti in Italia e in Europa, tutte più o meno hanno un undici scelto per essere titolare"

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