Calciopoli, la Juve ritira il ricorso: si chiude una vicenda lunga 17 anni

La Vecchia Signora ha rinunciato alla richiesta effettuata al Consiglio di Stato di ribaltare la sentenza del Tar del 2016
Calciopoli, la Juve ritira il ricorso: si chiude una vicenda lunga 17 anni© Getty Images

La Juventus ha ritirato l'ultimo ricorso per Calciopoli, chiudendo una vicenda lunga 17 anni. In un documento firmato da Gianluca Ferrero, presidente del CDA e legale rappresentante dei bianconeri, si "rinuncia al ricorso in difesa e in rappresentanza della Juventus Football club" contro "la Federazione gioco calcio" e "Inter Milano spa". La nuova dirigenza della Vecchia Signora, a differenza di quanto fatto dall'ex presidente Andrea Agnelli, ha dunque rinunciato alla richiesta effettuata al Consiglio di Stato di ribaltare la sentenza del Tar del 2016 che aveva negato il risarcimento "del danno ingiusto" per cifre milionarie scaturito dall'assegnazione dello Scudetto del 2006 all'Inter da parte di Guido Rossi.

In ogni caso, non si trattava solamente di soldi. La Juventus, tra le altre cose, aveva richiesto l'annullamento in via "incidentale" del comunicato che assegnava il tricolore ai nerazzurri e la delibera del Consiglio Figc del 2011. L'ultimo ricorso era il numero 8258 e l'udienza era questa mattina, ma il club bianconero ha deciso di ritirare la richiesta di risarcimento. L'atto più significativo era stato scritto in questa estate, quando il Consiglio di Stato aveva respinto il ricorso contro Figc, Inter e Coni ponendo le basi per una bocciatura nel processo abbandonato oggi.

Calciopoli, le tappe

Il processo venne messo in discussione il 10 maggio 2010, quando la Juve (basandosi sulle intercettazioni emerse dal processo penale di Napoli) presentò a Coni, Figc e Procura Federale un esposto per la revoca dello Scudetto dell'Inter del 2006. Il 18 luglio 2011 il Consiglio federale Ficg respinse l'istanza, e la Juve riprese la battaglia legale su più fronti. Nel 2018 le sezioni unite della Cassazione Civile pronunciarono una sentenza secondo la quale si stabilì che andava seguita l'autonomia della giustizia del calcio per l'irrogazione delle sanzioni disciplinari. In seguito a ciò, la Vecchia Signora presentò due ricorsi alla Figc, che una volta respinti diventarono due ricorsi al Collegio di Garanzia del Coni. Respinti anche questi, divennero due ricorsi al Tar rigettati con la pronuncia del 28 ottobre 2022 fino ad arrivare al Consiglio di Stato con la pronuncia di rigetto del 21 agosto 2023.

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