Appuntamento a luglio
Innanzitutto, infatti, è imminente lo slittamento dell’udienza del 27 giugno, data già figlia di un primo spostamento rispetto all’iniziale appuntamento fissato per il 15 dello stesso mese. Se in quella occasione erano risultati decisivi “improrogabili impegni di lavoro” da parte dell’ex presidente bianconero, questa volta è una delle altre parti in causa ad aver chiesto una revisione del tanto atteso giorno. Ammesso che a quella data, che indicativamente sarà ricollocata nei primi dieci giorni di luglio, si arrivi con un processo da celebrare, naturalmente. Le trattative tra i legali di Agnelli e il procuratore Giuseppe Chiné per un patteggiamento pre-udienza, infatti, sono tuttora in corso. E dall’epilogo potrebbero dipendere le evoluzioni anche sull’altro versante.
Se patteggiando
La strada, in questo senso, è stata tracciata dalla stessa Juventus, che – patteggiando riguardo un filone – aveva contestualmente mandato in archivio le ambizioni di ricorso sull’altro fronte. E non è escluso che uno scenario analogo maturi anche questa volta. Se così non fosse, invece, l’11 luglio il Tar del Lazio sarà chiamato a esprimersi sulla richiesta di sospensiva della pena da parte dei legali dell’ex consigliere Exor, anticamera della decisione nel merito della squalifica per 24 mesi arrivata contestualmente all’iniziale -15 inferto alla classifica della Juventus. Nel caso di Agnelli, infatti, la giustizia amministrativa potrà eventualmente intervenire non soltanto a titolo risarcitorio, ma anche nella sostanza dell’inibizione stabilita a gennaio dalla Corte Federale d’Appello.