E quindi?
"E quindi sorge spontanea, innanzitutto, una domanda: perché mai la Procura di Torino, pur conoscendo la radicata e costante giurisprudenza in materia, ha comunque svolto in prima persona un’indagine articolatamente al punto da arrivare a chiedere l’arresto del principale imputato? La risposta, però, preferisco non azzardarla: a volte le domande contengono già una risposta. E io mi chiedo il perché di tanta ostinazione, soprattutto pensando ai risvolti già andati in scena sul piano sportivo. Il processo, in quell’ambito, è stato riaperto e si è poi concluso in maniera definitiva solo in forza degli atti istituiti dalla Procura di Torino che, con ogni probabilità, non aveva la competenza per indagare. Intendiamoci:gli atti d’indagine di una magistratura non competente, per legge, mantengono comunque la loro validità. Ma porsi delle domande, a questo punto, diventa inevitabile".
Cosa cambia ora nell’alveo del processo penale?
"Intanto a settembre arriverà la decisione della Cassazione, quindi a ottobre si dovrà nel caso attendere la sentenza di incompetenza da parte del giudice torinese. A quel punto andrà individuato un nuovo gup e fissata una nuova data per l’udienza preliminare: il processo a Milano, dunque, non partirà prima di fine anno. E, soprattutto, bisognerà comprendere quali siamo le valutazioni dei pm milanesi, che in casi simili del passato riguardanti Inter e Milan non avevano rinvenuto il reato...".