Leao, la cura Allegri funziona: da Tevez a Higuain è una questione di gol

Il tecnico rossonero: "Rafa a fine campionato può arrivare a 15-20 reti. Sta crescendo di condizione e si sta convincendo a fare la punta"
Leao, la cura Allegri funziona: da Tevez a Higuain è una questione di gol© Getty Images

MILANO - La cura Max per Rafael Leao funziona: due gol alla Fiorentina il 19 ottobre, uno al Pisa venerdì. E adesso c'è l'Atalanta per arrivare a tre partite di fila a segno in campionato, evento che il numero dieci del Milan non riesce a raggiungere da un anno e mezzo, quando fra marzo e aprile 2024 bucò le porte di Fiorentina, Lecce e Sassuolo. Il feeling fra i due è scoccato presto. Prima le coccole durante la preparazione estiva, quindi il reciproco rispetto dei ruoli, con Massimiliano Allegri che ha fin da subito responsabilizzato il giocatore e il portoghese che ha accolto le richieste dell’allenatore. Poi l’impiego, continuo e insistito, da prima punta durante le amichevoli, con Leao che ha dato risposte incoraggianti, come si era potuto vedere nei primi minuti di Milan-Bari di Coppa Italia a metà agosto, prima gara ufficiale dell’annata che l'attaccante rossonero aveva stappato con un colpo di testa da ariete pura. Purtroppo poi però Leao si era infortunato, rimanendo fuori per quaranta e più giorni.

Allegri, maestro per Leao

Allegri, però, non lo ha dimenticato. Ha sempre parlato di lui, pronosticandogli la stagione della svolta: «Leao è un giocatore straordinario, farà una grande annata - disse il 7 luglio, giorno della sua presentazione da tecnico del Milan -. Ne sono convinto, ci credo. Rafa va verso l’età della maturazione, ci sono tutti i presupposti per fare bene». Max ha aspettato il portoghese, tornato a disposizione il 28 settembre col Napoli. Il suo vice Landucci pochi giorni prima buttò lì, al termine di una risposta su un altro argomento, una frase sibillina: «E non dimenticatevi di Leao». Con la Juventus prima della sosta Rafa ha sbagliato due gol e ha fatto arrabbiare Allegri per l'atteggiamento, ma dopo quella serata è scattato qualcosa.

Milan, per lo Scudetto...

Dal papà Pioli, che ha trasformato il giovane Rafa da prospetto di grande talento senza una chiara identità tattica, al maestro Allegri, che oggi sta cercando di elevare il funambolico Leao in attaccante da grandi palcoscenici. Uno che dovrà quindi segnare un numero maggiore di gol rispetto a quelli fatti finora. Rafa al massimo ha toccato quota 16 nell’annata ’22-23, quando in Serie A arrivò a 15. Solamente in due occasioni il portoghese ha superato i 10 gol in campionato e nelle ultime due stagioni non c’è riuscito: 9 nel ’23-24 e 8 nel ’24-25. Troppo poco per uno delle sue qualità, troppo poco per Allegri, avvezzo ad avere bomber da 20 reti a campionato. Anche perché la squadra che vince lo scudetto, da una decina di anni a questa parte, ha sempre un attaccante intorno ai 20 centri.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Milan

La cura Allegri

Solo in due occasioni i campioni d’Italia non hanno avuto un apporto decisivo dai loro centravanti: il Milan di Pioli nel ’21-22 (11 gol per Giroud; capocannoniere Immobile a 27) e il Napoli di Conte nel ’24-25 (14 reti per Lukaku; 25 per Retegui). Certo, questi attaccanti hanno fatto pure altro in campo e sono stati importanti per le sorti delle loro squadre, ma Allegri vuole gol, anche perché restando solo al suo primo ciclo vittorioso alla Juventus, Tevez (20 nel ’14-15), Dybala (19 nel ’15-16 e 22 nel ‘171-18), Higuain (24 nel ’16-17) e Cristiano Ronaldo (21 nel ’18-19) lo hanno abituato bene. «Leao può fare 15-20 gol in campionato, sta crescendo di condizione e si sta convincendo anche delle sue caratteristiche da attaccante - ha spiegato ieri il tecnico livornese -. L’attaccante deve vivere per il gol, Rafa deve migliorare dentro l’area, perché ha avuto occasioni importanti e non le ha sfruttate; lì deve essere più cinico. Lui è molto bravo da fuori area, dentro deve migliorare molto. Però può ancora crescere di condizione, come tutta la squadra». Milan che sarà il solito delle ultime gare con il rientro di Tomori in difesa per De Winter e la conferma di Gimenez in avanti: sarà il messicano, favorito su Nkunku, ad accompagnare Leao, in attesa del ritorno di Pulisic che potrebbe portare Allegri a riprovare Rafa da numero nove.

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MILANO - La cura Max per Rafael Leao funziona: due gol alla Fiorentina il 19 ottobre, uno al Pisa venerdì. E adesso c'è l'Atalanta per arrivare a tre partite di fila a segno in campionato, evento che il numero dieci del Milan non riesce a raggiungere da un anno e mezzo, quando fra marzo e aprile 2024 bucò le porte di Fiorentina, Lecce e Sassuolo. Il feeling fra i due è scoccato presto. Prima le coccole durante la preparazione estiva, quindi il reciproco rispetto dei ruoli, con Massimiliano Allegri che ha fin da subito responsabilizzato il giocatore e il portoghese che ha accolto le richieste dell’allenatore. Poi l’impiego, continuo e insistito, da prima punta durante le amichevoli, con Leao che ha dato risposte incoraggianti, come si era potuto vedere nei primi minuti di Milan-Bari di Coppa Italia a metà agosto, prima gara ufficiale dell’annata che l'attaccante rossonero aveva stappato con un colpo di testa da ariete pura. Purtroppo poi però Leao si era infortunato, rimanendo fuori per quaranta e più giorni.

Allegri, maestro per Leao

Allegri, però, non lo ha dimenticato. Ha sempre parlato di lui, pronosticandogli la stagione della svolta: «Leao è un giocatore straordinario, farà una grande annata - disse il 7 luglio, giorno della sua presentazione da tecnico del Milan -. Ne sono convinto, ci credo. Rafa va verso l’età della maturazione, ci sono tutti i presupposti per fare bene». Max ha aspettato il portoghese, tornato a disposizione il 28 settembre col Napoli. Il suo vice Landucci pochi giorni prima buttò lì, al termine di una risposta su un altro argomento, una frase sibillina: «E non dimenticatevi di Leao». Con la Juventus prima della sosta Rafa ha sbagliato due gol e ha fatto arrabbiare Allegri per l'atteggiamento, ma dopo quella serata è scattato qualcosa.

Milan, per lo Scudetto...

Dal papà Pioli, che ha trasformato il giovane Rafa da prospetto di grande talento senza una chiara identità tattica, al maestro Allegri, che oggi sta cercando di elevare il funambolico Leao in attaccante da grandi palcoscenici. Uno che dovrà quindi segnare un numero maggiore di gol rispetto a quelli fatti finora. Rafa al massimo ha toccato quota 16 nell’annata ’22-23, quando in Serie A arrivò a 15. Solamente in due occasioni il portoghese ha superato i 10 gol in campionato e nelle ultime due stagioni non c’è riuscito: 9 nel ’23-24 e 8 nel ’24-25. Troppo poco per uno delle sue qualità, troppo poco per Allegri, avvezzo ad avere bomber da 20 reti a campionato. Anche perché la squadra che vince lo scudetto, da una decina di anni a questa parte, ha sempre un attaccante intorno ai 20 centri.

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