Calzona, perché non parla a Dazn
A quel punto, l’addetto al controllo cerca di smorzare i toni spiegando che non è Dazn «ma la nostra tv» e il presidente, convinto o meno (tra l’altro i diritti per queste riprese Dazn ce li ha...), si avvia comunque verso l’ingresso della tribuna lasciando una sensazione di gelo. E, soprattutto, la curiosità di capire i motivi di questo sfogo piuttosto insolito per quanto riferito a un carattere fumantino (per usare un eufemismo) come quello del presidente del Napoli. Che, dopo la partita, ha intimato a Calzona di non andare ai microfoni di Dazn e ha esplicitato la rottura.
Che sarebbe stata generata da una trama precedente: De Laurentiis, dicono, si è convinto che sia stata Dazn a imporre di giocare la gara contro l’Atalanta alle 12.30 di sabato 30 marzo, vigilia di Pasqua mentre lui, Adl, quella partita avrebbe voluta spostarla a lunedì. E, attenzione, non perché il calendario del Napoli sia denso, quanto per dar più tempo al suo allenatore per lavorare con la squadra.