Cuesta da record, l’ex Juve ora al Parma: “L’età è solo un numero. Non ho modelli”

Il nuovo tecnico dei ducali, che vanta un passato nell'under17 dei bianconeri, ha tenuto la prima conferenza stampa con il suo nuovo club
Cuesta da record, l’ex Juve ora al Parma: “L’età è solo un numero. Non ho modelli”
© @1913parmacalcio

"Non penso sia giusto mettere aspettative. L'età è un numero, voglio essere valutato solo per essere l'allenatore del Parma e dare il mio meglio". Così Carlos Cuesta, il secondo più giovane di sempre a sedersi su una panchina di Serie A (avrà 30 anni quando debutterà contro la Juve, Elio Loschi ne aveva 29 e 9 mesi quando, nel 1939, esordì sulla panchina della Triestina), si è presentato come nuovo tecnico gialloblù in un'affollata conferenza stampa, inaugurata dalle parole del Ceo Federico Cherubini: "Vogliamo recuperare la figura dell'allenatore come elemento strutturale della crescita del club. Dunque abbiamo voluto affidarci a un profilo che rispecchiasse gli obiettivi nel medio termine. Un allenatore che ha avuto tante esperienze internazionali, sia con le prime squadre sia con i settori giovanili. È sicuramente ambizioso e giovane. Ma ciò che mi ha colpito di lui è quanto sia strutturato, quanti contenuti abbia rispetto alla sua giovane età. Crediamo che in questo momento sia la scelta giusta e che possa supportare la crescita del club".

Le prime parole di Cuesta al Parma

La parola è poi passata al 29enne ex vice di Arteta all'Arsenal: "Voglio ringraziare il Parma, il presidente Krause, l'Arsenal e anche i mister Chivu e Pecchia per il lavoro che hanno svolto in precedenza. Mi sento veramente onorato di poter far parte di un grande club come il Parma. Ho avvertito molta fiducia fin da subito, in modo molto organico. Sicuramente l'età può essere una sorpresa per tanti, ma per me l'età è un numero, il mio passato è sempre stato legato a questa cosa. Non voglio che sia un alibi: voglio essere valutato solo per essere l'allenatore del Parma e dare il mio meglio". Senza, però, fissare obiettivi definiti. "Non penso sia giusto mettere aspettative, perché non portano risultati. La prima cosa che dovremo fare sarà conoscere ambiente e giocatori, cercheremo di avere una squadra organizzata in tutti i reparti con principi molto chiari. Vogliamo sfruttare al massimo le risorse che abbiamo e le potenzialità dei nostri giocatori".

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Parma

Cuesta modello unico. E sulla cultura del club...

Cuesta non si ispirerà a nessun allenatore in particolare. "Io non ho un modello, ma voglio imparare da tutti costantemente. Certo il mio passato in Italia (è stato nel settore giovanile della Juve, ndr), Spagna e Inghilterra mi ha aiutato tanto a creare certe idee. Ma io voglio imparare da tutti, non solo nel calcio ma anche da altri sport. Voglio migliorare come allenatore e mettere a disposizione dei giocatori tutte le possibilità. Il nostro focus sarà sugli allenamenti giornalieri". Ha aggiunto poi sul club: "Fin dal primo giorno sono stato chiaro non solo sui compiti ma anche sulla mentalità della società. È un progetto di club, non solo prima squadra maschile. La nostra volontà è quella di costruire una cultura di club. Vogliamo creare una cultura che si fa portando atteggiamenti giusti ogni giorni, proveremo ad essere un tutt'uno, la mentalità e la filosofia dovrà ispirare e aiutare. Proveremo a ispirare e ad aiutare per avere un'unica linea guida e andare avanti con la stessa filosofia", ha sottolineato Cuesta.

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L'addio di Chivu e la chiamata dei gialloblu

La chiamata del Parma, che lo ha scelto dopo l'addio di Chivu che ha preferito dire sì all'Inter, non ha sorpreso solo gli addetti ai lavori. "Non l'aspettavo. Ero veramente concentrato sul mio lavoro all'Arsenal ed ero felice. Ma quando è arrivata l'opportunità ho pensato che fosse quella giusta", ha spiegato Cuesta, pronto a iniziare un'avventura sicuramente affascinante.

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"Non penso sia giusto mettere aspettative. L'età è un numero, voglio essere valutato solo per essere l'allenatore del Parma e dare il mio meglio". Così Carlos Cuesta, il secondo più giovane di sempre a sedersi su una panchina di Serie A (avrà 30 anni quando debutterà contro la Juve, Elio Loschi ne aveva 29 e 9 mesi quando, nel 1939, esordì sulla panchina della Triestina), si è presentato come nuovo tecnico gialloblù in un'affollata conferenza stampa, inaugurata dalle parole del Ceo Federico Cherubini: "Vogliamo recuperare la figura dell'allenatore come elemento strutturale della crescita del club. Dunque abbiamo voluto affidarci a un profilo che rispecchiasse gli obiettivi nel medio termine. Un allenatore che ha avuto tante esperienze internazionali, sia con le prime squadre sia con i settori giovanili. È sicuramente ambizioso e giovane. Ma ciò che mi ha colpito di lui è quanto sia strutturato, quanti contenuti abbia rispetto alla sua giovane età. Crediamo che in questo momento sia la scelta giusta e che possa supportare la crescita del club".

Le prime parole di Cuesta al Parma

La parola è poi passata al 29enne ex vice di Arteta all'Arsenal: "Voglio ringraziare il Parma, il presidente Krause, l'Arsenal e anche i mister Chivu e Pecchia per il lavoro che hanno svolto in precedenza. Mi sento veramente onorato di poter far parte di un grande club come il Parma. Ho avvertito molta fiducia fin da subito, in modo molto organico. Sicuramente l'età può essere una sorpresa per tanti, ma per me l'età è un numero, il mio passato è sempre stato legato a questa cosa. Non voglio che sia un alibi: voglio essere valutato solo per essere l'allenatore del Parma e dare il mio meglio". Senza, però, fissare obiettivi definiti. "Non penso sia giusto mettere aspettative, perché non portano risultati. La prima cosa che dovremo fare sarà conoscere ambiente e giocatori, cercheremo di avere una squadra organizzata in tutti i reparti con principi molto chiari. Vogliamo sfruttare al massimo le risorse che abbiamo e le potenzialità dei nostri giocatori".

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