De Rossi esalta la Roma: "Anche l'Inter si può battere"

Il tecnico giallorosso ha presentato la sfida contro i nerazzurri di Inzaghi nella consueta conferenza stampa della vigilia
De Rossi esalta la Roma: "Anche l'Inter si può battere"© AS Roma via Getty Images

La Roma di Daniele De Rossi è chiamata a confermare i progressi fatti vedere nelle tre vittorie consecutive arrivate contro Verona, Salernitana e Cagliari. I giallorossi domani ospiteranno la capolista Inter, che nell'ultimo turno di campionato si è imposta nel big match contro la Juventus. Nella consueta conferenza stampa della vigilia il tecnico giallorosso ha dichiarato: "Dobbiamo avere coraggio e intelligenza. Sappiamo chi affrontiamo. Ogni squadra nel mondo è battibile, sono i più forti del campionato e sappiamo che si alza il livello. Cambia il modo di prepararci alla gara, loro sono abituati a dominare il gioco".

De Rossi, Lukaku e San Siro

Il tecnico giallorosso ha proseguito: "Lukaku? Cerco di scindere l'aspetto emotivo da quello calcistico. Devo parlare alla loro testa ma anche al calciatore, a me basta che giochi come contro il Cagliari, pur contro un avversario più forte. Non è un ragazzo di 20 anni, saprà gestire le emozioni". Sulle difficoltà incontrate contro le big: "Credo poco alla casualità. I numeri parlano, ora vediamo come andrà domani. L'Inter e il Milan sono molto forti, la Juve sta tornando. Stiamo cercando di iniziare un percorso di consapevolezza, di tornare la squadra che queste partite le vince. Problema di testa? Abbiamo giocatori che hanno giocato con top club, gente che ha vinto Mondiali ed Europei. Sarebbe offensivo dire che i giocatori hanno problemi di testa. Con l'Inter per tanti anni ci siamo battuti per lo scudetto, e a parte qualche coppa hanno sempre vinto loro. Mi spiace non tornare a San Siro, è lo stadio più emozionante dopo l'Olimpico".

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Roma, rientri e le difficoltà contro l'Inter

Sui rientri di Renato Sanches e Smalling: "Smalling è fondamentale come tutti gli altri, tutti saranno utili. Si stanno rimpicciolendo le distanze fisiche coi compagni. La testa e la condizione stanno tornando. Certo, non li ho ancora visti tanto sul campo ma quello che ho visto mi piace". Tornando sulla sfida di domani: "C'è rispetto ma serve anche spavalderia. Siamo la Roma e giochiamo in casa, se porti troppo rispetto, poi si trasforma facilmente in paura. E la paura ti fa perdere le partite. Sicuramente ci saranno momenti di sofferenza, quando la prepari al computer la palla ce l'hai tu e controlli la gara, poi in campo la tengono loro, perché sono forti. Siamo consapevoli che ci saranno momenti in cui ci schiacceranno per 10-15 minuti, ma non possiamo concederlo per 40, altrimenti gli consegneremmo la vittoria".

El Shaarawy, Zaleswki e le parole di Ranieri

De Rossi ha poi proseguito: "Nella partita singola sappiamo di poter vincere. El Shaarawy? Lo conosco da tanti anni, sta avendo anche un'evoluzione mentale. Era morbido, leggero, e io mi arrabbiavo con lui perché non entrava nei contrasti. Oggi è un giocatore vero, dà sempre la sensazione di poter cambiare la partita. Mi piace molto anche Zalewski". Infine, sulle parole di Claudio Ranieri che lo ha definito un predestinato: "Ho letto queste cose anche anni fa, poi mi hanno mandato via dalla Spal e pochi pensavano che lo fossi. Voglio fare questo lavoro, ho passione. Mi sono trovato un po' per caso nel posto dove sognavo di farlo. Non bado alle etichette e penso a dare il meglio, giorno per giorno, a godermi l'avventura. Feyenoord? Siamo concentrati solo sull'Inter".

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La Roma di Daniele De Rossi è chiamata a confermare i progressi fatti vedere nelle tre vittorie consecutive arrivate contro Verona, Salernitana e Cagliari. I giallorossi domani ospiteranno la capolista Inter, che nell'ultimo turno di campionato si è imposta nel big match contro la Juventus. Nella consueta conferenza stampa della vigilia il tecnico giallorosso ha dichiarato: "Dobbiamo avere coraggio e intelligenza. Sappiamo chi affrontiamo. Ogni squadra nel mondo è battibile, sono i più forti del campionato e sappiamo che si alza il livello. Cambia il modo di prepararci alla gara, loro sono abituati a dominare il gioco".

De Rossi, Lukaku e San Siro

Il tecnico giallorosso ha proseguito: "Lukaku? Cerco di scindere l'aspetto emotivo da quello calcistico. Devo parlare alla loro testa ma anche al calciatore, a me basta che giochi come contro il Cagliari, pur contro un avversario più forte. Non è un ragazzo di 20 anni, saprà gestire le emozioni". Sulle difficoltà incontrate contro le big: "Credo poco alla casualità. I numeri parlano, ora vediamo come andrà domani. L'Inter e il Milan sono molto forti, la Juve sta tornando. Stiamo cercando di iniziare un percorso di consapevolezza, di tornare la squadra che queste partite le vince. Problema di testa? Abbiamo giocatori che hanno giocato con top club, gente che ha vinto Mondiali ed Europei. Sarebbe offensivo dire che i giocatori hanno problemi di testa. Con l'Inter per tanti anni ci siamo battuti per lo scudetto, e a parte qualche coppa hanno sempre vinto loro. Mi spiace non tornare a San Siro, è lo stadio più emozionante dopo l'Olimpico".

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