Chiamatela pure la Fabbrica degli allenatori. L’ultimo prodotto del sapiente laboratorio neroverde si chiama Alessio Dionisi, pronto a seguire le orme dei vari Massimiliano Allegri, Eusebio Di Francesco e Roberto De Zerbi. Tutti capaci di imporsi in Emilia per spiccare il volo verso il gotha del calcio italiano ed europeo. Adesso in rampa di lancio c’è l’allenatore nativo di Abbadia San Salvatore (provincia di Siena), ma trapiantato a Cazzago Brabbia. Uno di quelli che ha fatto la gavetta, quella vera.
La sua carriera in panchina è incominciata nel 2014 dall’Olginatese in Serie D. Da lì una lunga scalata fino all’Olimpo della Serie A, scalando tutte le categorie. Zero scorciatoie come capita spesso agli ex calciatori della massima serie. Dionisi, i cui anni migliori col pallone tra i piedi (passione trasmessa da papà Luca) sono stati nelle fila di Voghera e Tritium (doppia promozione dalla D all’allora C1 con Stefano Vecchi che gli accese la vocazione verso il ruolo di allenatore), ha preso zero scorciatoie, meritandosi di volta in volta la promozione sul campo. Anni ruggenti con Fiorenzuola (Serie D) e Imolese (Serie C) per meritarsi nell’estate 2019 la chance in B col Venezia, dove stupisce tutti. Tanto che la stagione successiva approda sulla panca dell’Empoli pilotato brillantemente alla promozione in A. Un’impresa che gli vale la chiamata del Sassuolo.
Inter-Sassuolo, Dionisi: “Battuti i più forti. Berardi come Robben? Sì”
I numeri di Dionisi
Il resto è storia di oggi: per la prima volta in carriera guida la stessa squadra per 3 anni di fila. Un feeling speciale quello instaurato con la società emiliana. Ogni stagione smonta e rimonta il giocattolo, valorizzando nuovi talenti che anche grazie ai suoi insegnamenti spiccano il volo. La lista è bella lunga: si va da Gianluca Scamacca a Davide Frattesi, passando per Giacomo Raspadori e Jeremie Boga fino a Junior Traorè e Maxime Lopez, tutti venduti a peso d’oro da Carnevali grazie allo zampino del giovane tecnico. Dionisi, però, resta con i piedi per terra come raccontato a Radio Serie A: «Non diamo troppi meriti agli allenatori, si tende tanto a parlare di noi ma i veri protagonisti sono coloro che mettono piede in campo, i giocatori». In neroverde Alessio è diventato soprattutto l’ammazza-grandi, visto che ogni anno conquista lo scalpo dei top club. Quest’anno in cinque giorni ha mandato al tappeto Juventus e Inter; mentre l’anno scorso era stato capace di trionfare 5-2 a San Siro contro il Milan e 4-3 all’Olimpico sulla Roma. Senza dimenticare il successo per 1-0 al Mapei contro la Juve (gol di Defrel). Vittorie di prestigio inaugurate nella stagione 2021/22, quando realizzò un poker storico. In quell’annata Berardi e compagni sbancarono lo Juventus Stadium a tempo scaduto (rete di Maxime Lopez), superarono 2-1 in casa la Lazio e realizzarono una doppietta da sogno a San Siro dove si imposero 3-1 sul Milan e 2-0 sull’Inter. Quelle big che stanno iniziando a pensare a lui per la prossima stagione. Non è un mistero che Napoli (se Garcia dovesse steccare) e Roma (Mourinho è in scadenza) lo tengano d’occhio. Intanto se lo gode il Sassuolo. Da quando c’è Dionisi gli emiliani sono diventati l’incubo delle grandi di Serie A. Ecco perché ha attirato le attenzioni dei top club nostrani. Se non riesci batterlo, meglio averlo alle proprie dipendenze…