Carnevali: Berardi tornerà più forte. Calendari? La Uefa fa un errore clamoroso

L'amministratore delegato del Sassuolo ha parlato dell'infortunio rimediato dal capitano neroverde, dei troppi impegni, del rischio retrocessione e di Ballardini: le dichiarazioni

"Infortunio Berardi? È una notizia peggiore del risultato, soprattutto per il ragazzo che era appena rientrato e che perderà gli Europei. Conoscendo la forza anche mentale del giocatore sono convinto che rientrerà più forte di prima. Lo aspetta il calcio in generale". Sono queste le parole di Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, durante la puntata numero 725 de 'La Politica nel Pallone', di Emilio Mancuso a Gr Parlamento. "Noi non dobbiamo pensare alla sua mancanza - ha aggiunto Carnevali - dovranno dare tutti il massimo".

Sulla Serie A a 18 squadre e sul calendario fitto

"Io sono convinto che dallo scontro non si ottenga niente di importante, serve collaborazione e buon senso. Il peso che la Serie A deve avere non può essere così limitato, deve essere il motore di tutto il calcio. Come del resto, però, penso anche che debba esserci un rapporto costruttivo. Se oggi il problema è ridurre da 20 a 18 squadre il campionato non si risolve niente. In Premier ci sono 20 squadre e va alla grande. Le problematiche sono altre e per risolverle serve una visione chiara da parte dei club, non facendo delle vicende personali motivo di attrito e mettendosi a tavola tutti insieme per il bene comune", aggiunge Carnevali. Poi, sul problema dei calendari sempre più affollati, sottolinea che "il calcio, purtroppo, sta diventando più business. Se dalla Uefa aggiungono manifestazioni e partite per portare più incassi è un errore clamoroso. Il calcio è di tutti i tifosi, non dobbiamo dimenticarci che prima di tutto vengono gli appassionati. Se pensiamo di ridurre le squadre è una cavolata perché tutte devono cercare di arrivare al massimo. Pensiamo a ridurre le partite tra Champions e campionati vari, che non portano nulla di speciale. I giocatori se giocano tutte queste partite vengono spremuti al massimo e ne soffre anche lo spettacolo".

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Su Ballardini e il rischio retrocessione

"È un'annata particolare. Siamo riusciti a vincere contro Inter, Juventus e Fiorentina ma abbiamo perso tanti punti. Abbiamo perso certezze, non è certamente una delle migliori. Dionisi ha fatto un ottimo lavoro, purtroppo chi ci rimette è sempre l'allenatore ma sono convinto che avrà un grande futuro. In certo momenti, purtroppo, bisogna cambiare questo trend. Percentuale di salvezza? Più del 50%. Noi ci crediamo e dobbiamo crederci tutti. Siamo a 11 anni consecutivi in Serie A e vogliamo riuscirci ancora. Siamo in 8 che ce la giochiamo. Noi siamo indietro, ma anche ieri non meritavamo di perdere. Se abbiamo paura siamo morti, dobbiamo abituarci a giocare per la salvezza". Carnevali poi sottolinea come "dobbiamo pensare a noi stessi, sono convinto che abbiamo una buona squadra fatta da giocatori di qualità e sono convinto che i valori alla fine devono venire fuori. Non dobbiamo avere paura e la scelta di Ballardini è stata fatta per questo motivo perché crediamo che sia il miglior profilo per pensare di ottenere più punti possibili".

Sugli arbitri

Gli arbitri "stanno sbagliando molto, ma noi non li aiutiamo. Sotto pressione gli errori sono più facili a farsi, un po' più di serenità aiuterebbe il sistema arbitrale a fare meglio. Gli arbitri nostri sono tra i più bravi in assoluto, gli errori si fanno; tutte le squadre hanno avuto un errore a favore piuttosto che a sfavore ma pensiamo sempre all'onestà e alla correttezza della classe arbitrale", conclude Carnevali.

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"Infortunio Berardi? È una notizia peggiore del risultato, soprattutto per il ragazzo che era appena rientrato e che perderà gli Europei. Conoscendo la forza anche mentale del giocatore sono convinto che rientrerà più forte di prima. Lo aspetta il calcio in generale". Sono queste le parole di Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, durante la puntata numero 725 de 'La Politica nel Pallone', di Emilio Mancuso a Gr Parlamento. "Noi non dobbiamo pensare alla sua mancanza - ha aggiunto Carnevali - dovranno dare tutti il massimo".

Sulla Serie A a 18 squadre e sul calendario fitto

"Io sono convinto che dallo scontro non si ottenga niente di importante, serve collaborazione e buon senso. Il peso che la Serie A deve avere non può essere così limitato, deve essere il motore di tutto il calcio. Come del resto, però, penso anche che debba esserci un rapporto costruttivo. Se oggi il problema è ridurre da 20 a 18 squadre il campionato non si risolve niente. In Premier ci sono 20 squadre e va alla grande. Le problematiche sono altre e per risolverle serve una visione chiara da parte dei club, non facendo delle vicende personali motivo di attrito e mettendosi a tavola tutti insieme per il bene comune", aggiunge Carnevali. Poi, sul problema dei calendari sempre più affollati, sottolinea che "il calcio, purtroppo, sta diventando più business. Se dalla Uefa aggiungono manifestazioni e partite per portare più incassi è un errore clamoroso. Il calcio è di tutti i tifosi, non dobbiamo dimenticarci che prima di tutto vengono gli appassionati. Se pensiamo di ridurre le squadre è una cavolata perché tutte devono cercare di arrivare al massimo. Pensiamo a ridurre le partite tra Champions e campionati vari, che non portano nulla di speciale. I giocatori se giocano tutte queste partite vengono spremuti al massimo e ne soffre anche lo spettacolo".

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