Torino, contestazione tifosi: "Cairo, giocatori, Juric: non ci meritate!"

I supporter granata vogliono che il presidente metta in vendita il club. E nei primi 15 minuti contro il Frosinone diserteranno lo stadio
Torino, contestazione tifosi: "Cairo, giocatori, Juric: non ci meritate!"© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - Dalla contestazione di giovedì notte allo sciopero di protesta di questa sera. Giocheranno una partita anche i tifosi del Toro: insieme stufi e furenti, mescolando nello stato d’animo frustrazione e rabbia. Nei minuti finali dei supplementari di giovedì in Coppa Italia, ben dopo la rete del 2 a 1 del Frosinone, il secondo anello della Maratona si era svuotato. E la massa si era poi trasferita fuori dallo stadio, davanti ai cancelli in zona tribuna, in attesa che uscisse il pullman dei giocatori. Duri cori contro Cairo, come già da anni: con nuovi, caldi inviti a mettere in vendita la società (e poi vediamo se a questo mondo non arriva nessuno di serio e di credibile, è il ragionamento di chi contesta il presidente e non solo dai gradoni di curva).

Toro, le critiche a giocatori e tecnico

Critiche severe, naturalmente, anche alla squadra e a Juric, accomunato ai giocatori nel rendimento insufficiente, insoddisfacente da troppo tempo. Emblematico quel "fuori le palle" urlato durante e dopo, canto canonico per invocare un maggiore attaccamento alla maglia: più determinazione, ferocia e lucida determinazione. Il problema non è solo nel numero di sconfitte, in ogni caso già 4, non certo poche: ma anche o soprattutto il come di queste, vedi in particolare la dissoluzione nei secondi tempi contro Lazio, Juventus, Inter. E, parimenti, il problema non è solo il ridotto novero di vittorie, 3: anche qui, in discussione è pure il come di certi pareggi (dal Cagliari al Verona), poveri di gioco, intensità, occasioni, mordente. E l’ultima botta al morale popolare è arrivata in Coppa, con l’eliminazione contro una formazione che ha come unico obiettivo la salvezza e che si era presentata a Torino rivoluzionata dal turnover ("la nostra partita più importante sarà in campionato contro l’Empoli", aveva spiegato preventivamente Di Francesco, già pensando alla sfida odierna in casa con i toscani).

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Toro, la protesta dei tifosi

I tifosi ne hanno, molto chiaramente, le scatole piene. Le scatole piene di questa presidenza, di questa gestione societaria, di questa mediocrità che non comincia sul prato, ma sul prato troppo spesso finisce per specchiarsi. Dai più, Cairo è accusato di aver considerato il Torino, in questi lustri di sostanziale grigiore tranne sporadiche risalite, come un mezzo e non un fine, senza un reale amore, senza una vera volontà di alzare la linea di galleggiamento (una questione allargata alla dimensione e alla gestione del club: non è da uno Zapata in più o in meno che si giudica in extremis un presidente, dopo 18 anni). Stasera, nei primi 15 minuti della partita col Sassuolo, il secondo anello della Maratona resterà di nuovo vuoto. Sarà steso uno striscione. Il succo: "Non ci meritate", dedicato a tutti con questa gerarchia (Cairo, i giocatori e Juric). I gruppi della Maratona, uniti, resteranno nell’antistadio. Poi l’ingresso sugli spalti, dopo un quarto d’ora: e si faranno sentire come sempre, quando torneranno a riempire la curva. Pronti poi a sostenere la squadra: purché vedano fame in campo, determinazione, lucidità. Come sempre, sarà il rendimento della squadra a fare la differenza nei contenuti, nei toni e nei decibel della reazione non solo in Maratona, ma anche negli altri settori.

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TORINO - Dalla contestazione di giovedì notte allo sciopero di protesta di questa sera. Giocheranno una partita anche i tifosi del Toro: insieme stufi e furenti, mescolando nello stato d’animo frustrazione e rabbia. Nei minuti finali dei supplementari di giovedì in Coppa Italia, ben dopo la rete del 2 a 1 del Frosinone, il secondo anello della Maratona si era svuotato. E la massa si era poi trasferita fuori dallo stadio, davanti ai cancelli in zona tribuna, in attesa che uscisse il pullman dei giocatori. Duri cori contro Cairo, come già da anni: con nuovi, caldi inviti a mettere in vendita la società (e poi vediamo se a questo mondo non arriva nessuno di serio e di credibile, è il ragionamento di chi contesta il presidente e non solo dai gradoni di curva).

Toro, le critiche a giocatori e tecnico

Critiche severe, naturalmente, anche alla squadra e a Juric, accomunato ai giocatori nel rendimento insufficiente, insoddisfacente da troppo tempo. Emblematico quel "fuori le palle" urlato durante e dopo, canto canonico per invocare un maggiore attaccamento alla maglia: più determinazione, ferocia e lucida determinazione. Il problema non è solo nel numero di sconfitte, in ogni caso già 4, non certo poche: ma anche o soprattutto il come di queste, vedi in particolare la dissoluzione nei secondi tempi contro Lazio, Juventus, Inter. E, parimenti, il problema non è solo il ridotto novero di vittorie, 3: anche qui, in discussione è pure il come di certi pareggi (dal Cagliari al Verona), poveri di gioco, intensità, occasioni, mordente. E l’ultima botta al morale popolare è arrivata in Coppa, con l’eliminazione contro una formazione che ha come unico obiettivo la salvezza e che si era presentata a Torino rivoluzionata dal turnover ("la nostra partita più importante sarà in campionato contro l’Empoli", aveva spiegato preventivamente Di Francesco, già pensando alla sfida odierna in casa con i toscani).

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