Volley, Italia da 10 e lode: da Lavia a De Giorgi, il pagellone degli Europei

La guida tecnica, la voglia di giocare ogni punto e soffrire insieme. Giannelli è un mago in regia, Michieletto il golden boy che ci esalta
Volley, Italia da 10 e lode: da Lavia a De Giorgi, il pagellone degli Europei© LAPRESSE

Un torneo da protagonisti. L’Italia del ct Ferdinando De Giorgi è giunta fino a Roma, al fondo del percorso e può guardare con soddisfazione a quanto fatto. Ci sono state conferme, ci sono stati ingressi di giovani promettenti, ci sono stati momenti difficili, ma anche la forza per reagire e superarli.

Questa è la forza del gruppo, questa è l’arma in più che ha permesso di imporsi anche nel mondo. ognuno di questi quattordici giocatori ha compiuto un nuovo promettente cammino. A guidarli Ferdianndo De Giorgi, l’artefice di “Noi, Italia”. Molto di più di uno slogan.

Ferdinando De Giorgi 9.5
È l’uomo che ha creato il gruppo e che continua a dare sicurezze e disponibilità ai suoi ragazzi. Il momento di Fefè è il time-out. Molto è l’impegno per infondere tranquillità nel gruppo quando qualcosa non funziona. L’altra dote è il coraggio calcolato: La capacità di scegliere il momento giusto in cui mandare in campo i più giovani.

Simone Giannelli 9
Giovane ma veterano. Però con qualcosa in più, mertito di questi ultimi anni in Naizonale. Argento olimpico giovanissimo, con il ciclo di Fefè De Giorgi ha trovato la piena consacrazione nel suo ruolo di leader. Oggi gli basta un gesto per dare un segnale a tutto il gruppo. E quando si trasforma in schiacciatore trascina tutto il gruppo.Con questi arti magiche trascina il gruppo in una nuovoa dimensione di gioco.

Alessandro Michieletto 9
Il golden boy della Nazionale azzurra è lui. Figlio d’arte, cresciuto come libero perché da bambino era piccolino, ora svetta un po’ ovunque. Quando è in serata sì dà sostnza al gioco e sicurezze a tutti i compagni. In questo Europeo ci sono state anche fasi di appannamento, masi è ripreso subito. Nonostante la giovane età, è un’architrave su cui tutto il gioco si appoggia e fluisce.

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Roberto Russo 9
Il centrale che tutti vorrebbero, ma lo vorrebbero anche più fortunato. Non era presente agli Europei 2021 per un infortunio, lo abbiamo perso in corso d’opera durante gli Europei. Complice una distorsione durante la gara contro l’Olanda. Prima tanto lavoro a muro e primo tempo di qualità.L’importanza del suo lavoro si è compresa appiena nei minuti successivi all’infortunio. I compagni hanno avuto un momento di smarrimento rivelatore. Ci vuole in squadra un Russo in più.

Gianluca Galassi 8.5
Uno stakanovista del muro, con tanta dedizione nel mettersi a disposizione del gioco dei compagni. Tanto lavoro, e poca visibilità perché nel calcio ci sono i mediani e nella pallavolo ci sono i centrali che difendono il fortino. Gli hanno attribuito una scarsa incisività in battuta, ma anche questa volta zitto zitto Gianluca ha fatto la sua parte. All’Europeo, al Mondiale sempre presente. Non è da tutti. Ora ci vuole l’Olimpiade.

Yuri Romanò 8.5
Vivere in una favola. Lui che tre anni fa era in A2, ora è l’opposto della Nazionale. L’uomo in più che molte volte ha risolto. Perché la sua dote migliore resta la freddezza che gli permette di essere lucido nei momenti difficili. Una vera ancora per il gruppo, con la sua esplosività nei momenti in cui conta. All’Europeo qualche partenza lenta. Ma ha anche sempre chiuso in crescendo con punteggi alti e tanta carica.

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Fabio Balaso 9
Se è vero che le vittorie si costruiscono in difesa, allora Fabio Balaso è un protagonista dei successi di questo ciclo azzurro. nelle prime stagioni a Civitanova aveva ancora qualche cosa da affinare, una tendenza a concentrarsi sull’errore. Lavorare con De Giorgi gli ha fatto fare un altro salto di qualità. Più maturo, un’attenzione assoluta, una dedizione alla sofferenza della difesa che ne fa una bandiera.

Daniele Lavia 9.5
Il miglior Lavia di sempre per un Europeo con tanta sostanza. Il rapporto di simbiosi con il “gemello” Alessandro Michieletto lo sta trasformando in un giocatore irrinunciabile. Sono scomparse le pause di un tempo, quando tirava forte ma poi perdeva il filo. Presentissimo ed efficace, anche se gli manca quella visibilità vistosa che fa la fortuna di altri giocatori. Ci accontentiamo che faccia punti, che ne faccia tanti.

Tommaso Rinaldi 8.5
Dal campionato con Modena all’Europeo. Una stagione da incorniciare per il giovane schiacciatore che si è imposto, agli occhi di De Giorgi, come valida alternativa a Michieletto. E quando il tecnico ha chiamato Rinaldi ha risposto presente. Alle spalle un’ottima Volley Nations League che lo ha rodato. Poi il lancio nella Pool quando Michieletto è sembrato meno incisivo. La prova è riuscita, avanti così.

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Giovanni Sanguinetti 7.5
Altro giovane innesto azzurro da Modena, segno che la capitale del volley ha ancora molto da dire. De Giorgi lo ha provato con parsimonia nella Pool, poi l’ha buttato nella mischia quando Roberto Russo si è infortunato contro l’Olanda. Una prova non facile, in un momento in cui tutto il gruppo ha accusato la mancanza di un punto di riferimento certo. Giovanni ha stretto i denti per resistere al momento. Ci saranno altre occasioni per murare forte.

Alessandro Bovolenta ng
Il più giovane ma anche il più atteso. Alessandro, figlio di Vigor Bovolenta è un predestinato che unisce grandi doti tecnici e una testa “giusta”. Deve, e vuole, crescere nel binario giusto. Ma De Giorgi non ha resistito alla tentazione di mandarlo in campo alla prima partita per gli ultimi scambi. Un segnale forte. Lui ha risposta con un punto e con il sorriso di chi ha trovato il giocatolo per la vita. Con Bovolenta si fa un tuffo nel futuro. Un futuro azzurro.

Leandro Mosca 7.5
Un altro centrale giovane per alzare sempre di più il muro azzurro. Una grande muraglia che può dare tanto al volley italiano. De Giorgi lo ha mandato in capo ad Ancona per fare passerella a casa sua. Ma con la Francia lo ha messo in mezzo a lottare con signori della schiacciata come Ngapeth e Boyer. L’entusiasmo è assicurato.

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Riccardo Sbertoli 8
Campione d’Italia ma anche campione di tempismo. Contro l’Olanda è entrato in un momento di difficoltà di tutto il gruppo e ha dato la scossa. Con il servizio, prima, con la sua visione del gioco poi. Prezioso sempre quindi anche quando è costretto a stare in panchina perché davanti ha un colosso come Giannelli. Lui però se la ride pensando che lo scudetto lo ha vinto lui con Trento e non Simone.

Leonardo Scanferla ng
Presente, disponibile e utile al gruppo. Davanti ha Balaso ma non demorde.

Mattia Bottolo ng
Come per Scanferla, tanta disponibilità dalla panchina, attendendo iul momento della chiamata. Comunque è sempre maglia azzurra.

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Un torneo da protagonisti. L’Italia del ct Ferdinando De Giorgi è giunta fino a Roma, al fondo del percorso e può guardare con soddisfazione a quanto fatto. Ci sono state conferme, ci sono stati ingressi di giovani promettenti, ci sono stati momenti difficili, ma anche la forza per reagire e superarli.

Questa è la forza del gruppo, questa è l’arma in più che ha permesso di imporsi anche nel mondo. ognuno di questi quattordici giocatori ha compiuto un nuovo promettente cammino. A guidarli Ferdianndo De Giorgi, l’artefice di “Noi, Italia”. Molto di più di uno slogan.

Ferdinando De Giorgi 9.5
È l’uomo che ha creato il gruppo e che continua a dare sicurezze e disponibilità ai suoi ragazzi. Il momento di Fefè è il time-out. Molto è l’impegno per infondere tranquillità nel gruppo quando qualcosa non funziona. L’altra dote è il coraggio calcolato: La capacità di scegliere il momento giusto in cui mandare in campo i più giovani.

Simone Giannelli 9
Giovane ma veterano. Però con qualcosa in più, mertito di questi ultimi anni in Naizonale. Argento olimpico giovanissimo, con il ciclo di Fefè De Giorgi ha trovato la piena consacrazione nel suo ruolo di leader. Oggi gli basta un gesto per dare un segnale a tutto il gruppo. E quando si trasforma in schiacciatore trascina tutto il gruppo.Con questi arti magiche trascina il gruppo in una nuovoa dimensione di gioco.

Alessandro Michieletto 9
Il golden boy della Nazionale azzurra è lui. Figlio d’arte, cresciuto come libero perché da bambino era piccolino, ora svetta un po’ ovunque. Quando è in serata sì dà sostnza al gioco e sicurezze a tutti i compagni. In questo Europeo ci sono state anche fasi di appannamento, masi è ripreso subito. Nonostante la giovane età, è un’architrave su cui tutto il gioco si appoggia e fluisce.

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