Perché Sinner fa bene a dire no Sanremo

La retromarcia di un imbarazzato Amadeus sull'invito a Jannik, conferma la maturità dell'azzurro. Come ha detto bene il presidente della Federtennis, Binaghi: "Tutti andrebbero al festival, però Jannik è diverso. Non va strumentalizzato anche da Sanremo. Se vogliamo scrivere una storia diversa, dobbiamo proteggerlo”

Prima per invitarlo pubblicamente a Sanremo, quasi ritenendo obbligato l'assenso dell'invitato; poi, la sera dopo, per un'imbarazzata arrampicata sugli specchi dell'Ariston: così Amadeus è andato in diretta due volte di fila sul TG1 di massimo ascolto, ma lo smash non gli è riuscito. Il conduttore del Festival conosce il suo mestiere e lo fa bene e, altrettanto bene conosce le curve dell'Auditel. Tanto che, pregustando il picco d'ascolto, aveva assicurato carta bianca al trionfatore dell'Australian Open ("Non devi cantare, non devi ballare, devi solo prenderti la standing ovation di tutto il teatro Ariston e un grande applauso di tutti gli italiani che hai fatto impazzire in questi mesi. Vieni a Sanremo quando vuoi, in una delle cinque sere. Lo so che è insolito un invito pubblico, ma un campione come te deve essere abbracciato e applaudito a Sanremo").

Salvo ventiquattro ore dopo fare retromarcia, avendo cozzato contro il diniego del campione: "Caro Jannik quando ti ho invitato a Sanremo l'ho fatto con il cuore, pensando di interpretare il desiderio di milioni e milioni di italiani. Certamente non immaginavo tutto questo rumore intorno al mio invito. Sanremo deve includere non deve dividere. Ci sono coloro che ti vogliono a Sanremo e qualcuno che naturalmente ti sconsiglia di venire a Sanremo. La cosa importante è la tua serenità e la tua tranquillità e naturalmente non volevo metterti in imbarazzo. Se deciderai di non venire a Sanremo io lo capirò. È importante che tu ti dedichi al tennis. Naturalmente noi di Sanremo siamo dispiaciuti ma non cambia nulla faremo sempre un gran tifo per te perché sei un vero orgoglio italiano. Caro Jannik solo una richiesta: guarda Sanremo e fai il tifo per noi").

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Sanremo, Sinner ha dato una dimostrazione di maturità

Amen. La verità è che, di nuovo, non cedendo alle lusinghe festivaliere, Sinner ha dato una dimostrazione di maturità, pari alla saggezza del presidente della Federtennis, Angelo Binaghi: «Se Jannik andasse a Sanremo sarebbe una delusione, ne sarei meravigliato. Tutti andrebbero, ma lui è diverso e parlo contro i miei interessi perché Sinner a Sanremo sarebbe una grande promozione per noi. Anche la Meloni gli ha detto che dovrebbe andare, ma il campione va protetto da tutti: dai dirigenti, poiché non va strumentalizzato; dai giornalisti e anche da Sanremo. Se tutti insieme vogliamo scrivere una storia diversa, dobbiamo proteggerlo». In questi giorni, abbiamo avuto l'opportunità di apprezzare la sobrietà di Jannik nel momento del trionfo e la sua cultura del lavoro, obbedendo alla quale egli ha cancellato il torneo di Marsiglia, fedele alla programmazione di una stagione rivelatasi clamorosamente felice sin dall'inizio.

Ora, ricevuti i doverosi onori istituzionali, ieri con Meloni e domani con Mattarella, prima di Rotterdam (10-18 febbraio) Sinner punta a prendersi alcuni giorni di sacrosanta vacanza sulle sue montagne. Il Festival è la sublimazione del nazionalpopolare, si sa, eppure, già a Melbourne, Jannik aveva fatto capire che intenzioni avesse, a proposito di Sanremo: "Conoscendomi, non ci andrei. Canto malissimo, ballo peggio: sono negato. A Melbourne hanno provato a farmi intonare lo jodel... lasciamo perdere. Devo giocare a tennis, io". La forza della coerenza appartiene alla forza di Sinner.

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Prima per invitarlo pubblicamente a Sanremo, quasi ritenendo obbligato l'assenso dell'invitato; poi, la sera dopo, per un'imbarazzata arrampicata sugli specchi dell'Ariston: così Amadeus è andato in diretta due volte di fila sul TG1 di massimo ascolto, ma lo smash non gli è riuscito. Il conduttore del Festival conosce il suo mestiere e lo fa bene e, altrettanto bene conosce le curve dell'Auditel. Tanto che, pregustando il picco d'ascolto, aveva assicurato carta bianca al trionfatore dell'Australian Open ("Non devi cantare, non devi ballare, devi solo prenderti la standing ovation di tutto il teatro Ariston e un grande applauso di tutti gli italiani che hai fatto impazzire in questi mesi. Vieni a Sanremo quando vuoi, in una delle cinque sere. Lo so che è insolito un invito pubblico, ma un campione come te deve essere abbracciato e applaudito a Sanremo").

Salvo ventiquattro ore dopo fare retromarcia, avendo cozzato contro il diniego del campione: "Caro Jannik quando ti ho invitato a Sanremo l'ho fatto con il cuore, pensando di interpretare il desiderio di milioni e milioni di italiani. Certamente non immaginavo tutto questo rumore intorno al mio invito. Sanremo deve includere non deve dividere. Ci sono coloro che ti vogliono a Sanremo e qualcuno che naturalmente ti sconsiglia di venire a Sanremo. La cosa importante è la tua serenità e la tua tranquillità e naturalmente non volevo metterti in imbarazzo. Se deciderai di non venire a Sanremo io lo capirò. È importante che tu ti dedichi al tennis. Naturalmente noi di Sanremo siamo dispiaciuti ma non cambia nulla faremo sempre un gran tifo per te perché sei un vero orgoglio italiano. Caro Jannik solo una richiesta: guarda Sanremo e fai il tifo per noi").

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