TORINO - I festeggiamenti per l’avvento di Sinner sono cominciati lo scorso ottobre, e siamo ancora qui con i calici in mano, i cappelli a cono e le trombette. Sei mesi trascorsi da protagonista assoluto. Il ragazzo, un pezzetto alla volta, s’è preso il tennis italiano, i suoi record, tutti, ed è naturale che prima o poi avrebbe dato la scalata anche al tennis mondiale. Ne ha la facoltà, con quel po’ po’ di colpi che tira. Anzi, è già a buon punto, dopo essere stato quarto nel ranking per poche settimane, poi terzo, ora è secondo. Gli va dato atto che gli obiettivi di cui parla, quelli che realmente vuole raggiungere, sono altri.
Punta alla propria crescita, vuole diventare un tennista ogni giorno migliore. Tutto ciò gli fa onore, ma non mi scandalizzo che qualcuno voglia sapere se arriverà anche a essere il numero uno, e se dopo aver tirato giù Medvedev e Alcaraz, riuscirà a fare lo stesso con Djokovic. A questo ho già risposto in tempi lontani, quando forse era più difficile tentare certe previsioni. Sono convinto che sarà lassù, sulla vetta della classifica, già da quest’anno, anzi, nei prossimi mesi. Roma, Parigi, i tornei che ho amato di più, potranno completare la scalata, fargli da ascensore. E siccome non soffro di invidia, proprio non ci riesco… mi tengo calice, cappello a cono e trombetta, per completare la festa.
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