Tra gli spiati anche juventini
Gravina dunque, e non potrebbe essere diversamente, entra a gamba a tesa sulla vicenda, forte anche della sua scelta strategica che gli consente una maggior libertà d’azione. Il giorno precedente i suoi legali avevano così commentato l’incontro con i magistrati capitolini: "Il nostro assistito è una persona offesa - hanno chiarito i legali di Gravina dopo aver consegnato alla Procura di Roma un’ampia memoria difensiva - per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l’individuazione dei mandanti".
E a proposito di mandanti, l’elenco dei Wanted, ovvero dei ricercati, è bello lungo visto che gli spionaggi sono stati trasversali e numerosissimi. Nel mirino personalità politiche di primissimo piano oltre che personaggi dello spettacolo e appunto dello sport (Andrea Agnelli, Cristiano Ronaldo e Massimiliano Allegri, a testimonianza di come gli juventini siano loro malgrado una calamita per certi inquirenti). Di fatto ci si trova di fronte a un gigantesco tentativo di spiare in maniera fraudolenta persone che evidentemente erano finite nel mirino di chi non nutriva pensieri e idee gentili nei loro confronti...
Gravina indagato a Roma per appropriazione indebita e autoriciclaggio
Cantone lancia l'allarme
Ecco ancora il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone: "Non mi occupo di bolle di sapone. Non me ne sono mai occupato neanche da bambino". Nel corso delle 3 ore di audizione a Palazzo San Macuto, riferisce fatti inquietanti: "Condivido integralmente le parole del procuratore antimafia Giovanni Melillo - ha spiegato Cantone - sul fatto che i numeri lasciano pensare ci sia altro dietro. I numeri inquietano perchè sono davvero mostruosi". Sarebbero infatti 33.528 i file scaricati da Striano in 4 anni. L’ombra di un sistema complesso, che vedeva in Striano la punta dell’iceberg, emerge proprio dall’audizione di Cantone: "il mercato delle Sos (Segnalazioni di operazioni sospette, ndr) non si è mai fermato". Nel pomeriggio Cantone e Melillo sono stati ascoltati dal Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza pubblica), nell’attesa che anche il Csm possa accogliere la loro richiesta di audizione: "Il Csm valuterà se e quando sentirci - ha detto Cantone lasciando Palazzo San Macuto -. Noi ci siamo messi a disposizione. Le cose che abbiamo detto sono state pronunciate in seduta pubblica, quindi si potrebbe anche ritenere sufficiente quello che abbiamo detto".
Quando la giustizia comincia con “in” e la paradossale realtà che stiamo vivendo
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