Le parole di Rosboch
“La giustizia sportiva per come è costruita da noi è un sistema chiuso a sé - spiega a LaPresse l'avvocato Rosboch -. Una persona ha il titolo di andare in ultima istanza al Tar non per chiedere un annullamento della sentenza ma solo per una tutela risarcitoria. La condanna sportiva rimane e se sei radiato rimani radiato, il problema è che non hai la possibilità di ricorrere a un giudice”. Nel caso in cui la Corte di Giustizia Europea dovesse pertanto dar ragione a Giraudo “lo Stato italiano - conclude l'avvocato - si dovrebbe adeguare e dovrebbe rivedere la legge sull'ordinamento sportivo inserendo delle garanzie e quindi la possibilità di ricorrere a un giudice”.
Il parere della Corte europea dei diritti dell'uomo
Giraudo, radiato dalla Federcalcio nel 2011 per le conseguenze di Calciopoli, ha ottenuto un primo parziale successo nel settembre 2021, quando la Corte europea dei diritti dell'uomo - che storicamente boccia circa il 90% delle richieste presentate - ha considerato ammissibile (senza entrare nel merito) il ricorso presentato nel marzo 2020 riconoscendogli la violazione dei diritti della difesa, a causa dei soli sette giorni concessi per leggere le oltre 7000 pagine di atti prodotti nel corso del procedimento sportivo, e la ragionevole durata del processo, trascinatosi per 13 anni.