Zidane a sorpresa: “A 20 anni il momento più brutto della mia carriera”

L'ex bianconero si racconta al The SKWEEK Show di Tony Parker: dal rapporto con Ronaldo fino alle differenze tra giocatore e allenatore
Zidane a sorpresa: “A 20 anni il momento più brutto della mia carriera”

Zinedine Zidane è il grande protagonista dell'ultimo episodio del The SKWEEK Show, podcast diretto dalla leggenda del basket Tony Parker. Il quotidiano spagnolo Marca anticipa i migliori aneddoti raccontati dall'ex allenatore del Real Madrid. Dal rapporto con Ronaldo il Fenomeno al momento migliore (e quello peggiore) della sua carriera. Zizou si racconta con il suo connazionale Parker, in uno programma davvero speciale.

Nello spettacolo, Zidane ha ricordato diversi momenti divertenti della sua carriera, come per esempio uno con Ronaldo, una delle incredibili stelle con cui ha giocato nel Real Madrid dei Galacticos: "È stato divertente quando ero con Ronaldo il brasiliano e mi ha detto: "Oggi ti lancio due palle". Lo ha detto e lo ha fatto davvero!". Tra l'altro, l'ex numero 5 blanco non ha problemi ad ammettere, in risposta alla domanda di Parker, che è proprio 'Ronnie' il giocatore più forte con cui ha giocato. Zidane insiste sull'importanza di circondarsi di persone di talento per poter migliorare giorno dopo giorno, oltre al brasiliano, che considera una persona "fenomenale" e che "scherzava sempre".

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Zidane, la carriera: il momento migliore e quello peggiore

Tra Mondiale e Champions League, forse i due tornei più importanti per un calciatore, l'ex bianconero sceglie senza dubbio la Coppa del Mondo vinta nel suo Paese nel 1998 (siglando una doppietta in finale, proprio contro il Brasile di Ronaldo): "Una sensazione ineguagliabile, la più bella". Anche se sono passati più di 25 anni da quel momento, Zizou lo ricorda come uno dei suoi trionfi più speciali: quell'anno viene anche inserito nella top 11 del torneo e vince il Pallone d'Oro. Anche per quanto riguarda il momento peggiore, il francese non ha dubbi: la retrocessione con il Cannes. Non giocò perché era giovane e prossimo al trasferimento al Bordeaux.

La depressione e il ruolo dell'allenatore

Quando ha appeso le scarpe al chiodo, a Zidane è stato chiesto se voleva fare l'allenatore. "Mai", disse in quel momento. La vita ha cambiato i suoi piani, anche se lo stesso Parker confessa nello show che non lo avrebbe mai immaginato come allenatore. Ma Zidane, amante dei rapporti umani, ha trovato posto in panchina. Anche se non gli piace tutto ciò che lo circonda (telecamere, riflettori, stare al centro...), ama "stare in ufficio e parlare con i giocatori". Parker, inoltre, gli ricorda che esiste uno studio che indica che il 95% degli atleti soffre di una piccola depressione a causa del vuoto che hanno lasciato una volta che si ritirano. "Niente affatto", dice Zidane riguardo alla sua fine. Era stanco di raduni e alberghi, di non essere a casa. Ecco perché crede di essersi ritirato al momento giusto. Poi nel discorso si passa ad analizzare le differenze tra fare il calciatore e fare l'allenatore: "Sono due cose totalmente diverse, perché come allenatore devi occuparti di un gruppo di 27 giocatori". E gestire gruppi come il Real Madrid non è affatto facile: "Sai com'è, più grande è il club, più grande è l'ego nello spogliatoio. E devi affrontarlo. A me piaceva farlo anche perché hai un passato e i ragazzi lo rispettano. E se riesci ad avere chimica con loro e se a loro piace quello che vuoi fare, grazie al tuo messaggio, tanto meglio."

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Ciò su cui Zidane è sempre stato chiaro è che da allenatore voleva fare ciò che gli piaceva da giocatore: "Mi è sempre piaciuto il gioco. Mi è sempre piaciuto giocare. Li ho sempre allenati con la palla, non correvano in giro per il campo. Sì, è importante correre, ma con la palla". Il divertimento è fondamentale, ma è legato al massimo impegno e rigore: "Fare l'allenatore è un altro lavoro, devi arrivare in fretta. Se serve più tempo? Sì, assolutamente. Su questo siamo d'accordo. Da giocatore ti alleni e esci di casa. Come allenatore c'è una sessione di video, devi preoccuparti di tutti. Se uno non è contento magari devi invitarlo a mangiare. Devi affrontare tutto questo".

Zidane, cosa fa oggi e il ritorno in panchina

Il francese confessa a Parker che ultimamente ha giocato molto a padel e che possiede alcuni complessi chiamati Z5. Nella sua mente ha l’idea di costruirne altri. Per Zidane è fondamentale continuare a fare sport e poter così mantenersi in forma. "Mi piace molto giocare con i miei figli", conferma Zinedine , il cui figlio Theo è stato convocato in casa per l'ultima partita di Champions League contro il Napoli. L'idea di tornare in panchina è ancora nella sua testa, anche se non dà più indizi su possibili destinazioni o date.

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Zinedine Zidane è il grande protagonista dell'ultimo episodio del The SKWEEK Show, podcast diretto dalla leggenda del basket Tony Parker. Il quotidiano spagnolo Marca anticipa i migliori aneddoti raccontati dall'ex allenatore del Real Madrid. Dal rapporto con Ronaldo il Fenomeno al momento migliore (e quello peggiore) della sua carriera. Zizou si racconta con il suo connazionale Parker, in uno programma davvero speciale.

Nello spettacolo, Zidane ha ricordato diversi momenti divertenti della sua carriera, come per esempio uno con Ronaldo, una delle incredibili stelle con cui ha giocato nel Real Madrid dei Galacticos: "È stato divertente quando ero con Ronaldo il brasiliano e mi ha detto: "Oggi ti lancio due palle". Lo ha detto e lo ha fatto davvero!". Tra l'altro, l'ex numero 5 blanco non ha problemi ad ammettere, in risposta alla domanda di Parker, che è proprio 'Ronnie' il giocatore più forte con cui ha giocato. Zidane insiste sull'importanza di circondarsi di persone di talento per poter migliorare giorno dopo giorno, oltre al brasiliano, che considera una persona "fenomenale" e che "scherzava sempre".

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