Juve Women, Braghin: Fiorentina, Scudetto, Roma, stadio e nuovo ciclo

Il direttore della squadra femminile bianconera a tutto campo
Juve Women, Braghin: Fiorentina, Scudetto, Roma, stadio e nuovo ciclo© Getty Images

Consueta diretta settimanale sul canale Twitch ufficiale della Juventus. Protagonista questa volta è stato Stefano Braghin, Women's Football Director del club bianconero. Tantissimi i temi toccati: dall'ultima emozionante partita vinta dalle ragazze di mister Joe Montemurro, passando per il movimento del calcio femminile in generale, la stagione in corso e la Juve che verrà.

Braghin, rimonta sulla Fiorentina e Scudetto

Si parte dall'attualità, quindi l'incredibile rimonta sulla Fiorentina: "Non avremmo dovuto trovarci in quella condizione, con uno svantaggio di 3 gol: il primo tempo penso sia stato uno dei peggiori dal 2017. Nella ripresa la reazione è stata notevole, più di cuore che di calcio probabilmente, c'era voglia di non mollare. Sono contento per il risultato perché mantiene aperto, per quanto possibile, il discorso Scudetto fino a sabato, anche se la distanza dal primo posto è notevole. Sarebbe stato un peccato arrivare alla gara di Roma senza nulla in palio: contento della reazione, non lo sono per nulla per tante cose viste ieri in campo, come la mancata empatia sportiva tra le calciatrici. Per mia abitudine fino al martedì non parlo con le ragazze perché a caldo, dopo la partita, si è meno lucidi e troppo emotivi, cosa che un dirigente deve evitare. Ma mi conoscono abbastanza bene per sapere che domani non avranno una giornata facile: ogni tanto ci sono stati martedì non belli, fortunatamente sono stati pochi. Dirò loro quel che non mi è piaciuto come faccio sempre, c'è un rapporto molto diretto. La Fiorentina ha giocato un ottimo primo tempo, la classifica diceva poco per loro e l'han giocata come una finale, faccio i miei complimenti: speriamo che le altre squadre si comportino allo stesso modo nelle prossime partite, contro chiunque si giochi".

"Scudetto al 90% della Roma"

Braghin ha parlato anche della Poule Scudetto, che ritiene quasi definitivamente della Roma complice un distacco di 8 punti, ma anche del format della manifestazione: "E' un campionato che, al 90%, la Roma ha già vinto: non ha concesso punti quest'anno, tranne nei due scontri diretti. Anche un filotto da parte nostra potrebbe non bastare, capisco la loro scaramanzia ma è un campionato molto indirizzato verso Roma. Faremo il possibile per far sì che ciò non accada, ma i numeri sono impietosi: la stagione si è giocata su alcuni pareggi da parte nostra. Tra l'altro mi pare, da quel che sento, che gli addetti ai lavori, e tutto il movimento in generale, spingano verso un cambio perché noi  abbiamo stancato. Il nostro è un gruppo straordinario che ha scritto pagine incredibili: so che con loro possiamo sempre vincere, mi arrabbio ma non ho mai paura, perché ho fiducia in loro. Nuovo format? Molti vorrebbero tornare a 12 squadre, ma già adesso c'è una forbice ampissima tra prima e l'ultima, ovvero la decima. Il livello del campionto deve essere attrattivo, se fossero tutte competitive ne vorrei anche 16 di squadre. Non sono certo che con 12 avremmo partite interessanti, speriamo che col tempo si possano avere più squadre competitive".

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Juve Women, questione stadio

Spinosa resta la questione legata al campo in cui giocare: "Sono state pubblicate le licenze nazionali, e quindi i regolamenti per gli impianti di gioco: un paio di regole ci mettono in difficoltà col campo di Vinovo (illuminazione per le tv e in parte il manto erboso), poi c'è una questione di capienza. Avere un mini stadio è un progetto aperto ma con tempi lunghi: ci sono valutazioni in corso, andrebbe trovata una sede. Poi c'è quello di Alessandria, ma si rischierebbe un sovraffollamento: le Women si unirebbero alla Next Gen e all'Alessandria stessa. C'è una soluzione in Piemonte, che è Biella, ci hanno proposto di fare un sopralluogo e vedremo. E' brutto andare via da Torino ma non ci sono alternative: la situazione degli impianti sportivi in Italia non la scopro io oggi. Poi noi ci alleniamo sull'erba naturale ma giochiamo sul sintetico, e molte calciatrici straniere non amano questa soluzione. L'Allianz Stadium o la Continassa una possibilità? Per quanto riguarda la Continassa, lì non c'è un campo omologato, rappresenterebbe una soluzione costosa e ci andremmo a intersecare con gli orari della prima squadra maschile. Per l'Allianz c'è un discorso di manto erboso da preservare, potrebbe esserci una gara una tantum, ma è una soluzione difficile. Giocare lì è stato bello: entrare nel tempio del club, essere protagoniste lì, dà credibilità al progetto. Ci ha fatto piacere, ci ha permesso di farci conoscere da tante persone che secondo me hanno anche superato alcuni pregiudizi sul gioco. Lo abbiamo fatto per primi nel 2019 con 41.000 persone, tanti poi hanno preso l'idea".

La Juve Women che verrà

Brsghin si è soffermato anche sui temi riguardanti la rosa. Il rinnovo di Rosucci dopo l'infortunio, il contratto da professionista per Beccari e un nuovo ciclo che sta per aprirsi: "Per costruire un progetto si parte dalle persone prima ancora che dalle calciatrici. Le calciatrici forti ti fanno vincere le partite, ma le persone di spessore ti portano a vincere i campionati. Nel nostro piccolo ognuno ha chiaro il proprio ruolo, svolgendo il proprio compito in autonomia e con voglia: il calcio viene dopo. Rosucci? Rinnovo di riconoscenza, per farle capire che è fondamentale per il nostro club, quando gioca ma anche quando non gioca. Quando ci si comporta con lealtà e amore per la società è giusto essere ripagati: spesso nel calcio femminile non si fanno i fatti, un rinnovo dopo un infortunio così grave è un fatto. Primo contratto da professionista per Beccari? Lei è forte, giusto che appena possibile abbia avuto un contratto professionistico: le nostre ragazze italiane stanno diventando di spessore, c'è il rischio concreto che vadano all'estero. Beccari, come altre calciatrici, è il nostro futuro. La Juve 2.0 c'è già, cresce, ragionevolmente con questa stagione si chiude un ciclo, si ripartirà con uno nuovo. La mia juventinità? Son qua da 12 anni, con vari incarichi. Io amo il pallone, e qua c'è tutto per lavorare: valori e strumenti, è il massimo. Sono stato un pessimo calciatore, arrivo dalla seconda categoria e so apprezzare quanto trovo qui, e so che me lo devo meritare".

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Il calcio femminile in Italia e all'estero

"Siamo molto lontani dagli altri paesi. In Spagna i giornali dedicano anche prime pagine alle squadre femminili di Real Madrid e Barcellona, ma noi siamo partiti dopo: fino al 2016-2017 non c'era questo movimento, non possiamo paragonarci a paesi che lo fanno da 15-20 anni. Noi, inteso come Italia e Juve, abbiamo fatto un percorso veloce, ma nato da poco. E' un discorso di cammino, di percorso, non possiamo porci obiettivi che vanno oltre le possibilità oggettive. La Juventus ha fatto molto, ora lo fanno anche le altre, ma c'è ancora strada da fare. Per far crescere il movimento serve parlare di quel che si ha, non di quello che manca. E' passione, intensità, tattica, costruzione degli spazi. Non ho mai sentito dire che Serena Williams tira più piano di Novak Djokovic, invece per il calcio sento sempre parlare della forza dei tiri. Abbiamo un problema reale di reclutamento in Italia, è un tema che si solleva poco ma è cruciale: scegliamo ragazzine che hanno provato prima altri sport, sono solo un paio d'anni in cui abbiamo più scelta. I grandi investitori poi, al momento, sono i club, ma non può durare all'infinito: ogni attività, se non è profittevole, prima o poi finisce. Il nostro mercato è particolare: siamo noni nel Ranking Uefa, e le otto che ci precedono sono quelle società che fanno grandi calciomercati, al momento non ci possiamo ancora avvicinare a loro. Il club è disposto a spendere più di quanto si ricava, ma entro certi limiti: in Italia abbiamo profitti troppo inferiori. Oggi abbiamo un mercato più di fantasia: intercettiamo talenti prima che vadano in top club oppure calciatrici che vivono un momento non favorevole, per il resto bisogna attingere dalle academy".

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Consueta diretta settimanale sul canale Twitch ufficiale della Juventus. Protagonista questa volta è stato Stefano Braghin, Women's Football Director del club bianconero. Tantissimi i temi toccati: dall'ultima emozionante partita vinta dalle ragazze di mister Joe Montemurro, passando per il movimento del calcio femminile in generale, la stagione in corso e la Juve che verrà.

Braghin, rimonta sulla Fiorentina e Scudetto

Si parte dall'attualità, quindi l'incredibile rimonta sulla Fiorentina: "Non avremmo dovuto trovarci in quella condizione, con uno svantaggio di 3 gol: il primo tempo penso sia stato uno dei peggiori dal 2017. Nella ripresa la reazione è stata notevole, più di cuore che di calcio probabilmente, c'era voglia di non mollare. Sono contento per il risultato perché mantiene aperto, per quanto possibile, il discorso Scudetto fino a sabato, anche se la distanza dal primo posto è notevole. Sarebbe stato un peccato arrivare alla gara di Roma senza nulla in palio: contento della reazione, non lo sono per nulla per tante cose viste ieri in campo, come la mancata empatia sportiva tra le calciatrici. Per mia abitudine fino al martedì non parlo con le ragazze perché a caldo, dopo la partita, si è meno lucidi e troppo emotivi, cosa che un dirigente deve evitare. Ma mi conoscono abbastanza bene per sapere che domani non avranno una giornata facile: ogni tanto ci sono stati martedì non belli, fortunatamente sono stati pochi. Dirò loro quel che non mi è piaciuto come faccio sempre, c'è un rapporto molto diretto. La Fiorentina ha giocato un ottimo primo tempo, la classifica diceva poco per loro e l'han giocata come una finale, faccio i miei complimenti: speriamo che le altre squadre si comportino allo stesso modo nelle prossime partite, contro chiunque si giochi".

"Scudetto al 90% della Roma"

Braghin ha parlato anche della Poule Scudetto, che ritiene quasi definitivamente della Roma complice un distacco di 8 punti, ma anche del format della manifestazione: "E' un campionato che, al 90%, la Roma ha già vinto: non ha concesso punti quest'anno, tranne nei due scontri diretti. Anche un filotto da parte nostra potrebbe non bastare, capisco la loro scaramanzia ma è un campionato molto indirizzato verso Roma. Faremo il possibile per far sì che ciò non accada, ma i numeri sono impietosi: la stagione si è giocata su alcuni pareggi da parte nostra. Tra l'altro mi pare, da quel che sento, che gli addetti ai lavori, e tutto il movimento in generale, spingano verso un cambio perché noi  abbiamo stancato. Il nostro è un gruppo straordinario che ha scritto pagine incredibili: so che con loro possiamo sempre vincere, mi arrabbio ma non ho mai paura, perché ho fiducia in loro. Nuovo format? Molti vorrebbero tornare a 12 squadre, ma già adesso c'è una forbice ampissima tra prima e l'ultima, ovvero la decima. Il livello del campionto deve essere attrattivo, se fossero tutte competitive ne vorrei anche 16 di squadre. Non sono certo che con 12 avremmo partite interessanti, speriamo che col tempo si possano avere più squadre competitive".

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