Lukaku, 90 milioni di furia Chelsea: due di picche agli arabi

Gli inglesi non si capacitano per il no a un maxi triennale pur di restare all’Inter: Brozovic, al contrario, ha aperto all’Al-Nassr
Lukaku, 90 milioni di furia Chelsea: due di picche agli arabi© Marco Canoniero

MILANO - È muro contro muro tra il Chelsea e Romelu Lukaku. Todd Boehly, proprietario del club di Stamford Bridge e gli uomini a lui vicini non si capacitano del fatto di non riuscire a sbolognare agli arabi pure Big Rom. I londinesi hanno l’imperativo di smaltire i tantissimi esuberi presenti in organico per non incorrere nelle sanzioni legate al mancato rispetto del fair play finanziario e, per quanto riguarda il centravanti belga, la strada per non generare una minusvalenza a bilancio è trovare un club disposto a offrire 68 milioni, cifra che soltanto una squadra di Saudi Pro League (nel caso del belga l’Al-Hilal, che aveva provato invano ad acquistare pure Messi) potrebbe garantire al Chelsea, diverso il discorso se la cessione venisse formalizzata tra un anno, quando il cartellino di Lukaku peserà a bilancio 45 milioni: cifra che l’Inter potrebbe essere costretta a impegnarsi a sborsare pur di avere in prestito il giocatore quest’anno.

L’asse Chelsea-Pif

Finora, l’asse tra il Chelsea e Pif, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita proprietario del Newcastle e delle maggiori squadre del campionato locale, ha fatto germogliare tante cessioni: sono infatti al vaglio dei legali i contratti che porteranno Koulibaly a giocare nell’Al-Hilal, Ziyech all’Al-Nassr e Mendy nell’Al-Ahli (tutto fatto invece per Kanté che giocherà nell’Al-Ittihad). L’unica aurea eccezione è legata a Lukaku che, oltre a respingere al mittente l’offerta araba da 30 milioni per tre anni (!), non accetta altre destinazioni che non siano quella nerazzurra. Il file resterà spinosissimo per ancora qualche settimana, il Chelsea riprenderà i lavori il 3 luglio mentre Lukaku, essendo stato impegnato nelle qualificazioni agli Europei con la Nazionale, dovrebbe ripresentarsi entro il 17 luglio. In questo lasso di tempo, l’avvocato Ledure, già regista del ritorno all’Inter di Big Rom, continuerà a lavorare ai fianchi il Chelsea, forte del supporto del giocatore, fortemente determinato a essere accontentato nonostante - al momento - a Londra (dove sono parecchio infastiditi per il comportamento dell’attaccante) chiudano categoricamente all’ipotesi di un prestito-bis, come comunicato pure nell’incontro con il ds Piero Ausilio.

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Koopmeiners nei radar

A differenza di Lukaku, dopo giorni di riflessione, Marcelo Brozovic ha aperto all’Al-Nassr che gli offre un contratto faraonico da 18 milioni a stagione, più o meno il triplo di quanto prende all’Inter. Gli arabi per il cartellino hanno messo sul piatto 18 milioni a fronte di una richiesta da 25 ma la sensazione è che, anche alla luce del fatto che il croato abbia sciolto le riserve circa la volontà di trasferirsi in Arabia, la trattativa ormai non possa più arenarsi. Una boccata di ossigeno per un’Inter che, al netto di quello che potrebbe succedere con Frattesi (al Sassuolo offerti 30 milioni più Mulattieri, valutato altri 5), per il centrocampo ha messo nei radar Teun Koopmeiners senza dimenticare come l’unico nome fatto espressamente da Simone Inzaghi al club sia quello di Sergej Milinkovic-Savic.

Barella, niente estero

Restando in tema centrocampisti, dall’Inghilterra rimbalza la notizia di una nuova mega offerta per Nicolò Barella dopo che l’interessato ha già respinto al mittente quella del Leicester. Stavolta sarebbe caldo il Manchester United ma il giocatore non vorrebbe spostarsi dall’Italia.

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MILANO - È muro contro muro tra il Chelsea e Romelu Lukaku. Todd Boehly, proprietario del club di Stamford Bridge e gli uomini a lui vicini non si capacitano del fatto di non riuscire a sbolognare agli arabi pure Big Rom. I londinesi hanno l’imperativo di smaltire i tantissimi esuberi presenti in organico per non incorrere nelle sanzioni legate al mancato rispetto del fair play finanziario e, per quanto riguarda il centravanti belga, la strada per non generare una minusvalenza a bilancio è trovare un club disposto a offrire 68 milioni, cifra che soltanto una squadra di Saudi Pro League (nel caso del belga l’Al-Hilal, che aveva provato invano ad acquistare pure Messi) potrebbe garantire al Chelsea, diverso il discorso se la cessione venisse formalizzata tra un anno, quando il cartellino di Lukaku peserà a bilancio 45 milioni: cifra che l’Inter potrebbe essere costretta a impegnarsi a sborsare pur di avere in prestito il giocatore quest’anno.

L’asse Chelsea-Pif

Finora, l’asse tra il Chelsea e Pif, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita proprietario del Newcastle e delle maggiori squadre del campionato locale, ha fatto germogliare tante cessioni: sono infatti al vaglio dei legali i contratti che porteranno Koulibaly a giocare nell’Al-Hilal, Ziyech all’Al-Nassr e Mendy nell’Al-Ahli (tutto fatto invece per Kanté che giocherà nell’Al-Ittihad). L’unica aurea eccezione è legata a Lukaku che, oltre a respingere al mittente l’offerta araba da 30 milioni per tre anni (!), non accetta altre destinazioni che non siano quella nerazzurra. Il file resterà spinosissimo per ancora qualche settimana, il Chelsea riprenderà i lavori il 3 luglio mentre Lukaku, essendo stato impegnato nelle qualificazioni agli Europei con la Nazionale, dovrebbe ripresentarsi entro il 17 luglio. In questo lasso di tempo, l’avvocato Ledure, già regista del ritorno all’Inter di Big Rom, continuerà a lavorare ai fianchi il Chelsea, forte del supporto del giocatore, fortemente determinato a essere accontentato nonostante - al momento - a Londra (dove sono parecchio infastiditi per il comportamento dell’attaccante) chiudano categoricamente all’ipotesi di un prestito-bis, come comunicato pure nell’incontro con il ds Piero Ausilio.

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