MILANO - Stavolta lo svincolato è andato per traverso ai tifosi. E dire che la specialità della casa - ovvero strappare alla concorrenza giocatori a parametro zero - è stato uno dei punti di forza dell’Inter negli ultimi anni, basti pensare a Onana, De Vrij, Calhanoglu, Mkhitaryan e, buon ultimo, Marcus Thuram che ieri ha vissuto il primo giorno di allenamenti alla Pinetina.
Stavolta però il giocatore arrivato dopo aver rotto con il suo ultimo club era pure tra i più detestati dal popolo tifoso, quindi non ci si deve stupire che da domenica sera - quando è emersa la chiusura della trattativa -, sui social, nei bar e negli uffici di Milano non si parli d’altro, ovvero dalla decisione da parte dell’Inter di dare asilo a Juan Cuadrado dopo l’addio dalla Juventus.
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Cuadrado all'Inter: i dettagli
Il colombiano, atteso in giornata a Milano e all’iter che comprenderà visite mediche, idoneità e firma, si legherà al club nerazzurro per un anno, con contratto da 2.5 milioni. Formalmente prenderà il posto di Bellanova ma, quasi superfluo sottolinearlo, Simone Inzaghi - primo sponsor dell’operazione - attende ben altro apporto dal colombiano che, a differenza del ragazzotto accasatosi al Torino, è un giocatore fatto e finito. E che, nell’alternanza con Dumfries (mai dall’introduzione dei cinque cambi con l’allenatore in partita gli esterni giocano novanta minuti), possa fare ancora la differenza. Perché all’Inter manca un giocatore che abbia nel dna il dribbling e la capacità di saltare l’uomo e Cuadrado, oltre a questo, può assicurare l’esperienza maturata nelle 57 presenze in Champions collezionate in carriera.
Perché l'Inter ha preso Cuadrado (ma perché non ha riscattato Bellanova?)