Scambio Lukaku-Vlahovic: l'analisi
Punto primo: non si può negare che Lukaku farebbe fare un salto di qualità alla Juventus nell’immediato, su questo ha assolutamente ragione Massimiliano Allegri che lo vuole fortemente. Certo, a patto che Lukaku stia bene, perché va bene amare le scommesse, ma il belga sarebbe l’ennesimo giocatore che arriva con una pericolosa percentuale di rischio.
Punto secondo: lo scambio con Vlahovic è demenziale se il conguaglio non arriva a 40 milioni, perché la differenze di età e, quindi potenziale da esprimere, è troppo sperequata per pensare di abbassare quella cifra. Ma se Giuntoli riesce a strappare una congrua contropartita economica, l’affare avrebbe una valenza per il bilancio che, lo sanno tutti, richiede un’importante cessione di cui Vlahovic era l’indiziato fin dall’inizio. A fronte di una certa carenza di offerte “secche” per il serbo, la soluzione Lukaku potrebbe essere un ripiego interessante.
Punto terzo: la Juventus non può permettersi di fallire il quarto posto. Se Vlahovic è quello dell’ultimo anno e mezzo qualche rischio, i bianconeri, lo correrebbero. Se Lukaku è quello di due anni fa, Allegri potrebbe anche vincere lo scudetto, con un po’ di fortuna e un Kessie da piazzare a centrocampo. Insomma, ragionando a freddo, è tutto un po’ meno folle. Ma con altrettanta freddezza non si possono ignorare i dubbi e le perplessità di un’operazione che va in totale contraddizione da quanto è stato sbandierato finora, anche dalla proprietà che esaltava il «colpo Giuntoli», utile a lanciare «i giovani talenti e costruire i campioni».