Rabiot, la Premier è la Juve: il sì al rinnovo con la Champions

Appena arriverà la certezza del ritorno nelle coppe la dirigenza si riunirà per blindare il francese a Torino e anticipare tentazioni inglesi

C’è poco da fare e da dire. Quando di mezzo si mette l’amore tutto diventa più semplice e complicato al tempo stesso. Del resto a metà del 1600 lo scrittore e filosofo parigino François de La Rochefoucauld scriveva “L’amore, come il fuoco, non può sussistere senza un continuo movimento: esso si spegne non appena finisce di sperare e di temere”. E la storia tra Adrien Rabiot e la Juventus è anche una storia d’amore. I soldi? Certo c’entrano anche quelli. E sette milioni a stagione non possono essere considerati solo un dettaglio, ma quelli avrebbe potuto prenderli anche da un’altra parte, in un altro club. Invece il gusto di indossare questa maglia a strisce bianconere ed essere diretto dall’allenatore che predilige, no. Quello solo a Torino, con la Juventus di Massimiliano Allegri.

Rabiot nel mirino del Manchester United

Un legame intenso e così forte che lo ha portato la scorsa estate a firmare, mentre era a scadenza di contratto, per una sola stagione, quella che si sta giocando. La voglia di libertà e la ricerca di essere sempre al posto giusto al momento giusto lo ha portato a una decisione insolita che ha sparigliato tutto e tutti o quasi. Cavallo Pazzo, come è stato soprannominato, non ha dubbi su dove voler giocare anche nel prossimo anno ma dopo aver vissuto gli tsunami della passata annata con la Juventus sballottata dai marosi della giustizia sportiva e non solo, prima di legarsi per un periodo più lungo ha preferito che il mare si chetasse per capire con più serenità cosa si profilava all’orizzonte.

Il francese crede nella Juve intesa come dirigenza e nella Juve intesa come spogliatoio al punto dall’essere stato il primo a parlare apertamente di Scudetto, seguito poi da un altro leader come Szczesny. Che Rabiot sia uno degli obiettivi principali su cui lavorano Giuntoli e Manna, dt e ds bianconeri, è il segreto di Pulcinella. Il problema è che madame Veronique, la mamma agente del ragazzo, ha dato appuntamento in primavera per riparlarne. Una tempistica che, complici le prestazioni con gol firmate e che potrà firmare nel frattempo la mezzala, rischia di rendere il numero 25 miele dolcissimo in grado di attirare golosità di altri top club. Tra questi sicuramente il Manchester United, che già è stato respinto nell’ultima occasione.

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E allora ecco che provare ad anticipare la data in cui sedersi al tavolo per imbastire il rinnovo del contratto, a questo punto almeno di 3-4 anni, sarebbe la mossa giusta. Ma la Juventus si sentirà con le “mani” più libere in questo senso soltanto quando vedrà la qualificazione alla prossima Champions League come se non un certezza almeno qualcosa di molto verosimile. La sicurezza di poter beneficiare di quei diritti, tra l’altro incrementati grazie al rinnovamento della formula, darebbe la forza necessaria per offrire sul piatto un ingaggio in linea con ciò che la controparte si può attendere. Anche se in questo senso c’è da sottolineare come l’abolizione dei vantaggi del decreto crescita potrebbe comportare disallineamenti tra offerta del club e domanda di madame Veronique.

Dunque una Juve vincente in questi prossimi due mesi consentirebbe di trovarsi a parlare di contratto prima del previsto. C’è poi un fattore non trascurabile, legato al tecnico livornese. Ha ancora un anno di contratto ma non serve uno sforzo di immaginazione per pensare che la prossima annata non la comincerà in scadenza. Per cui proseguire con una Juventus in corsa per scudetto e Coppa Italia oltre che con prossima Champions quasi ipotecata potrebbe schiarire anche la sua posizione e quindi permettere a chi deve rinnovare di avere le idee più precise.

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C’è poco da fare e da dire. Quando di mezzo si mette l’amore tutto diventa più semplice e complicato al tempo stesso. Del resto a metà del 1600 lo scrittore e filosofo parigino François de La Rochefoucauld scriveva “L’amore, come il fuoco, non può sussistere senza un continuo movimento: esso si spegne non appena finisce di sperare e di temere”. E la storia tra Adrien Rabiot e la Juventus è anche una storia d’amore. I soldi? Certo c’entrano anche quelli. E sette milioni a stagione non possono essere considerati solo un dettaglio, ma quelli avrebbe potuto prenderli anche da un’altra parte, in un altro club. Invece il gusto di indossare questa maglia a strisce bianconere ed essere diretto dall’allenatore che predilige, no. Quello solo a Torino, con la Juventus di Massimiliano Allegri.

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Un legame intenso e così forte che lo ha portato la scorsa estate a firmare, mentre era a scadenza di contratto, per una sola stagione, quella che si sta giocando. La voglia di libertà e la ricerca di essere sempre al posto giusto al momento giusto lo ha portato a una decisione insolita che ha sparigliato tutto e tutti o quasi. Cavallo Pazzo, come è stato soprannominato, non ha dubbi su dove voler giocare anche nel prossimo anno ma dopo aver vissuto gli tsunami della passata annata con la Juventus sballottata dai marosi della giustizia sportiva e non solo, prima di legarsi per un periodo più lungo ha preferito che il mare si chetasse per capire con più serenità cosa si profilava all’orizzonte.

Il francese crede nella Juve intesa come dirigenza e nella Juve intesa come spogliatoio al punto dall’essere stato il primo a parlare apertamente di Scudetto, seguito poi da un altro leader come Szczesny. Che Rabiot sia uno degli obiettivi principali su cui lavorano Giuntoli e Manna, dt e ds bianconeri, è il segreto di Pulcinella. Il problema è che madame Veronique, la mamma agente del ragazzo, ha dato appuntamento in primavera per riparlarne. Una tempistica che, complici le prestazioni con gol firmate e che potrà firmare nel frattempo la mezzala, rischia di rendere il numero 25 miele dolcissimo in grado di attirare golosità di altri top club. Tra questi sicuramente il Manchester United, che già è stato respinto nell’ultima occasione.

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