TORINO - Non sarà Felipe Anderson a illuminare le manovre d’attacco bianconere della prossima stagione per due ragioni molto semplici. La prima è perché, prendendo tutti in contropiede, ha firmato lunedì, giorno del suo compleanno numero 31, per il Palmeiras. La seconda è perché la Juventus non ha voluto sintonizzarsi sui desiderata del brasiliano, ovvero della sorella-manager dell’attaccante, in quanto è cambiato il vento alla Continassa. Con l’arrivo della nuova governance, che dal punto di vista economico e tecnico riporta ai pensieri dell’amministratore delegato Maurizio Scanavino e del direttore tecnico Cristiano Giuntoli, il club torinese non si porrà più nelle condizioni di trovarsi con giocatori con poco appeal di mercato per via di cartellini pagati troppo, di stipendi in formato xxl o dei due fattori abbinati.
Felipe Anderson e il dribbling che ha spiazzato tutti, Juve in primis
Juve, come cambia il mercato
Se è vero che il futuro è adesso, ovvero il presente, ecco che la Juventus non concederà il bis a operazioni in stile Ramsey, rinnovo di Alex Sandro o, con i distinguo del caso, Vlahovic. Certo l’apporto del gallese e del brasiliano nella sua parte discendente della parabola non sono minimamente assimilabili a quello del serbo, ma anche l’affare Dusan non si è rivelato tutto questo splendore. Perché il serbo, arrivato come centravanti promessa-campione, è costato una montagna di soldi - complessivamente ci si aggira intorno ai 90 milioni - garantendogli un ingaggio che nelle ultime due annate andrà addirittura in doppia cifra.
Il retroscena: "Così il Palmeiras ha soffiato Felipe Anderson alla Juventus"