TORINO - Si può perdere, anche perché giovedì, seppur soltanto ai calci di rigore, un vincente ci dovrà essere a Siviglia per decretare la finalista che il 31 maggio, a Budapest, se la dovrà vedere con la vincente di Roma-Bayer Leverkusen per provare poi ad alzare la coppa dell’Europa League. Ma la sconfitta, se dovesse arrivare, dovrà innescare il minor numero di rimpianti. Ergo bisognerà dare il 110% in campo, ma non solo. Prima, infatti, Massimiliano Allegri e il suo staff non dovranno firmare voli pindarici con la formazione iniziale, come per esempio successo a Milano nel ritorno della semifinale di Coppa Italia con l’Inter, quando Milik e Danilo rimasero in panchina in favore di Chiesa unica punta e Bonucci al rientro dopo un lungo stop. Da Siviglia bisognerà tornare, dunque, almeno con zero rimpianti. Quindi molta cautela e scelte conservative, in grado di offrire le maggiori garanzie possibili almeno sulla carta, nella speranza di riuscire a portare a casa la vittoria e quindi il biglietto per il viaggio in Ungheria, ultimo atto prima dell’ultima giocata, quella in grado di qualificare alla prossima Champions League, al netto, ovviamente, di eventuale squalifica dell’Uefa per il club bianconero. Che in ogni caso non rischierebbe di stare fuori dall’Europa per due anni di fila se la Juve dovesse affrontare una prossima stagione “normale”.
Dunque dopo aver tentato l’azzardo con Pogba e aver pagato caro e salato - il Polpo ha chiuso anzitempo la sua annata dopo il ko muscolare patito contro la Cremonese in cui è stato provato l’aumento del suo minutaggio utilizzandolo titolare - si va verso una Juve in modalità classica. In grado di abbinare fantasia e muscoli per contrastare un Siviglia che a Torino non avrebbe meritato di vincere ma ha giocato con personalità e grande fisicità, vedendo sfumare la vittoria solo per un assist di classe made in Pogba per Gatti. Dunque vietato sbagliare anche una virgola per riuscire a fermare la marcia dei sivigliani allenati dal terribile basco Mendilibar, la squadra attraversa una grande condizione psicofisica.