Pagina 2 | Genoa-Juve, Rocchi: “Espulsione mancata a Malinovskyi errore chiaro”. Su Bani...

Torna il consueto appuntamento con Open Var, condotto da Pierluigi Pardo. Ancora una volta, in questa occasione in collegamento, c'è Gianluca Rocchi, designatore arbitrale per la Serie A e la Serie B a commentare l'operato di arbitri e Var. Gli episodi analizzati sono, come sempre, risalenti a due giornate fa (la numero 15) e non a quella appena conclusa: i casi affrontati sono diversi e molto complessi, dal rigore su Lautaro al fallo in attacco di Casale, fino al duplice episodio di Frosinone Torino, ma il designatore Rocchi inizia la trasmissione con una breve introduzione, in cui parla anche di quanto successo in Genoa-Juventus...

Rocchi su Genoa-Juve: "Errore chiaro"

"Questa giornata è stata migliore della scorsa: nella scorsa c'è stato qualcosa che avremmo potuto fare oggettivamente meglio, invece in questa, tolto un episodio a Genova, la giornata è stata sicuramente positiva", inizia così l'intervento del designatore arbitrale nella trasmissione condotta da Pardo. Poi Rocchi entra nel merito degli episodi discussi in Genoa-Juventus"Quello che noi consideriamo un errore chiaro è l'espulsione mancata a Malinovskyi, perché è un argomento su cui cerchiamo di essere molto chiari e ho chiesto ai ragazzi di essere molto duri: su chi mette in difficoltà gli avversari con interventi pericolosi non possiamo fare sconti". Non ha dubbi Rocchi, confermando quindi l'impressione avuta in diretta anche da Luca Marelli sul bruttissimo intervento del centrocampista ucraino su Yildiz.

"Episodio di campo": le parole di Rocchi su Bani

Per quanto riguarda le altre questioni della giornata, in particolare il tocco di braccio di Bani in area di rigore, Rocchi decide di non approfondire particolarmente, ma commenta così: "Gli altri sono episodi da campo, poi vedremo bene la prossima settimana, ma sono due decisioni che potevano essere gestite diversamente, ma non sono due errori chiari come secondo me l'espulsione del giocatore del Genoa". Appuntamento a sabato sera, nel post partita di Roma-Napoli, per l'audio degli arbitri su questo e altri casi spinosi della 16ª giornata.

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Verona-Lazio, fallo in APP

Passando agli episodi della giornata precedente, si inizia ad analizzare il gol annullato a Casale con un commento introduttivo di Rocchi: "Intervento Var corretto perchè c'è un chiaro fallo in APP sul diretto avversario". Ricordiamo che APP sta per Attacking Possession Phase. Ayroldi, arbitro del match, aveva prontamente detto ai giocatori in campo: "Per me no fallo, no fallo!". Ma l'arbitro al Var Paterna, non d'accordo, dopo aver controllato che il pallone fosse in gioco al momento del contatto tra i due giocatori, sentenzia "Due mani...fallo per me" e consiglia l'On Field Review per possibile azione fallosa in attacco. L'arbitro al monitor è veloce nella decisione e, non appena vede le immagini, commenta così: "Ottimo, benissimo. Perfetto, grazie!"

Frosinone-Torino, due episodi nella stessa azione

Passando al caso più complesso di giornata, Rocchi ci tiene a precisare che "sia questo episodio che quello successivo di Inter-Udinese sono episodi più facili in campo che al monitor, perchè al monitor puoi mettere in difficoltà l'arbitro con immagini che ti dicono una cosa di cui devi stabilire l'entità e la sostanza". Per cui quello la richiesta è sempre la stessa: cercare di decidere in campo il più possibile, specialmente su questa tipologia di fallo, perché si rischia di passare la palla al Var e di metterlo in difficoltà.

Entrando nello specifico di Frosinone-Torino, l'arbitro Massimi non fischia nè il fallo di Gelli su Ricci nè il rigore su Kaio Jorge, bensì la simulazione dell'ex Juve. Al Var c'è Meraviglia che già in diretta aveva valutato entrambi i contatti come falli e inizia l'analisi dall'ultimo avvenuto in ordine temporale: se è vero che da una prima immagine non rilevano il fallo ("No, non è fallo. Non è fallo"), da un'altra inquadratura è più evidente lo sgambetto sul centrocampista granata e in sala var si decide per "fallo in APP", confermato anche dall'arbitro richiamato al monitor. Sottolineatura importante: come da procedura standard, il check del Var parte dalla sbracciata di Buongiorno su Kaio Jorge, perché si parte sempre dall'ultima decisione presa in campo. Anche per questo il controllo è durato molto tempo (dal fischio dell'arbitro all'OFR passa un minuto e 40 secondi). Curiosità: l'ammonizione per Kaio Jorge non viene revocata perché si trattava di un giallo per proteste, non per la (presunta) simulazione.

Rocchi: "Decisione molto al limite". Ma Oyono?

Rientrati in studio, Rocchi commenta così l'episodio: "La decisione finale è corretta, ma molto al limite. Avrei preferito venisse presa in campo, perché molto più semplice da spiegare", e ribadisce ancora: "Non dobbiamo esagerare in certe scelte, sennò si va oltre in quello che il Var vuole e nasce come filosofia: il Var è un'assistenza all'arbitro, che deve avere sempre la forza e il coraggio di decidere in campo". Manca però un'analisi sul mancato rosso a Oyono...

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Inter-Udinese, rigore su Lautaro: "Lo sbilancia"

Il match di San Siro tra Inter e Udinese si apre con un calcio di rigore per la squadra di casa per un contatto tra Perez e Lautaro Martinez, che in diretta Di Bello commenta: "Stanno correndo e il difensore non fa nulla! Anche se Lautaro è in vantaggio". Poi inizia l'analisi del Var Mazzoleni: "Questa è brutta... Lo sbilancia. Gliela facciamo vedere" e si sceglie quale inquadratura rende meglio l'idea, richiamando poi l'arbitro all'OFR. Di Bello è abbastanza veloce nella sua decisione ("Beh è rigore, ok") e in un primo momento pensa anche di ammonire Perez, salvo poi cambiare idea.

Rientrando in studio Pardo cerca di spiegare perché, nonostante più volte si sia ribadito come sull'intensità dei contatti si dovesse lasciare all'interpretazione dell'arbitro in campo, lo stesso sia stato richiamato al Var: "L'arbitro all'inizio non aveva visto". E Rocchi risponde: "Sicuramente il fatto che Marco Di Bello dica che il difensore non fa niente mette una grandissima incertezza al Var che abbia valutato l'episodio, tant'è che qui il difensore fa invece chiaramente un gesto per trattenere l'avversario. Poi sull'entità è un'interpretazione soggettiva", sottolineando poi come sia una situazione molto simile a una in Monza-Juve e una in Torino-Atalanta (entrambe scelte corrette secondo il designatore arbitrale).

Rocchi: "Siamo nell'ambito delle interpretazioni"

Prima di chiudere il suo intervento, l'ex arbitro Rocchi ci tiene a ribadire come sia preferibile che una decisione del genere venga presa dall'arbitro in campo (magari aiutato dall'assistente, che aveva visuale libera), soprattutto perché sarebbe accettata meglio dai giocatori, e poi si mette nei panni del Var Mazzoleni: "Vede un'immagine da rigore chiara e sente l'arbitro che prende una valutazione su strumenti diversi. Poi siamo sempre nell'ambito delle interpretazioni, per cui un minimo di soggettività va lasciata".

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Il caso di Salernitana-Bologna: errore in campo e al Var

Nel match dell'Arechi terminato 2-1 per gli emiliani l'arbitro Sozza ammonisce Dia per un calcio di reazione nei confronti di Saelemaekers, che il guardalinee ravvisa subito come "fallo e giallo". In sala Var si passa subito al controllo delle immagini, che vedono il Var Valeri e l'Avar Maggioni in disaccordo: il primo concorda con la decisione presa in campo, mentre il secondo propende più per un'OFR per rosso diretto ("Per me è brutto, un calcio volontario a palla lontana"). Valeri però è sicuro e decide di lasciare invariata la scelta di Sozza, anche perchè, come si sente dire dall'assistente, "Entra male ma lo ritrae alla fine". Giallo confermato, ma Rocchi frena...

In studio la parola va subito a Gianluca Rocchi che afferma sicuro: "Per me è espulsione, OFR e espulsione. Non sono rimasto per niente contento dell'atteggiamento tenuto in questa partita su certi tipi di intervento. Sozza è uno degli arbitri più bravi, ma non ha riconosciuto fino in fondo la pericolosità di interventi come questo". Il riferimento è ad altri possibili falli su Saelemaekers che hanno preoccupato il designatore arbitrale, che poi conclude con una raccomandazione agli arbitri, riallacciandosi al discorso di Genoa-Juve: "Questi interventi vanno puniti a prescindere, perché uno che entra in questa maniera mette fortemente a rischio l'incolumità dell'avversario".

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Verona-Lazio, fallo in APP

Passando agli episodi della giornata precedente, si inizia ad analizzare il gol annullato a Casale con un commento introduttivo di Rocchi: "Intervento Var corretto perchè c'è un chiaro fallo in APP sul diretto avversario". Ricordiamo che APP sta per Attacking Possession Phase. Ayroldi, arbitro del match, aveva prontamente detto ai giocatori in campo: "Per me no fallo, no fallo!". Ma l'arbitro al Var Paterna, non d'accordo, dopo aver controllato che il pallone fosse in gioco al momento del contatto tra i due giocatori, sentenzia "Due mani...fallo per me" e consiglia l'On Field Review per possibile azione fallosa in attacco. L'arbitro al monitor è veloce nella decisione e, non appena vede le immagini, commenta così: "Ottimo, benissimo. Perfetto, grazie!"

Frosinone-Torino, due episodi nella stessa azione

Passando al caso più complesso di giornata, Rocchi ci tiene a precisare che "sia questo episodio che quello successivo di Inter-Udinese sono episodi più facili in campo che al monitor, perchè al monitor puoi mettere in difficoltà l'arbitro con immagini che ti dicono una cosa di cui devi stabilire l'entità e la sostanza". Per cui quello la richiesta è sempre la stessa: cercare di decidere in campo il più possibile, specialmente su questa tipologia di fallo, perché si rischia di passare la palla al Var e di metterlo in difficoltà.

Entrando nello specifico di Frosinone-Torino, l'arbitro Massimi non fischia nè il fallo di Gelli su Ricci nè il rigore su Kaio Jorge, bensì la simulazione dell'ex Juve. Al Var c'è Meraviglia che già in diretta aveva valutato entrambi i contatti come falli e inizia l'analisi dall'ultimo avvenuto in ordine temporale: se è vero che da una prima immagine non rilevano il fallo ("No, non è fallo. Non è fallo"), da un'altra inquadratura è più evidente lo sgambetto sul centrocampista granata e in sala var si decide per "fallo in APP", confermato anche dall'arbitro richiamato al monitor. Sottolineatura importante: come da procedura standard, il check del Var parte dalla sbracciata di Buongiorno su Kaio Jorge, perché si parte sempre dall'ultima decisione presa in campo. Anche per questo il controllo è durato molto tempo (dal fischio dell'arbitro all'OFR passa un minuto e 40 secondi). Curiosità: l'ammonizione per Kaio Jorge non viene revocata perché si trattava di un giallo per proteste, non per la (presunta) simulazione.

Rocchi: "Decisione molto al limite". Ma Oyono?

Rientrati in studio, Rocchi commenta così l'episodio: "La decisione finale è corretta, ma molto al limite. Avrei preferito venisse presa in campo, perché molto più semplice da spiegare", e ribadisce ancora: "Non dobbiamo esagerare in certe scelte, sennò si va oltre in quello che il Var vuole e nasce come filosofia: il Var è un'assistenza all'arbitro, che deve avere sempre la forza e il coraggio di decidere in campo". Manca però un'analisi sul mancato rosso a Oyono...

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