La sua unica rete in A però è stata speciale.
"L’ho segnata a San Siro contro il Milan l’anno scorso. Peccato per la sconfitta, ma segnare nello stadio più bello d’Europa è stato magico".
Al Monza aveva Berlusconi come presidente. Lei era un po’ l’emblema del suo giocatore ideale: giovane, di talento e senza tatuaggi o orecchini…
"In effetti lui era sempre molto attento a queste cose e pure a come ci vestivamo. È stato bello conoscerlo. Ha scritto la storia del calcio".
Sempre in Brianza l’ha allenata Palladino: è pronto per un top club?
"È un grande allenatore. Me lo aspetto presto ai massimi livelli. Pregi? La mentalità vincente e il voler provare a far risultato su tutti i campi. Tatticamente sa mettere in difficoltà tutte le avversarie, come dimostrano i risultati ottenuti contro le big".
Torniamo all’Empoli: in estate aveva molte richieste, come mai ha scelto i toscani?
"Dall’esterno l’Empoli mi aveva sempre colpito per la fiducia che dava ai giovani. Ora che sono qui ho scoperto una realtà super organizzata. Non a caso sono esplosi tantissimi giocatori in questi anni, dietro c’è un lavoro importante. Avevo diverse proposte, ma ho voluto fortemente questo club e sono contento della scelta fatta".
Dicono di lei che sia un perfezionista…
"Mi piace curare al meglio ogni aspetto fuori dal campo. Ad esempio da anni mi faccio seguire da un nutrizionista per quanto riguarda l’alimentazione".