Superando per la seconda volta di fila i play-off di Conference il 24 e 31 agosto potrete cercare la rivincita. Avete sempre creduto a questa nuova possibilità al netto dell'8° posto in campionato e della squalifica della Juventus?
«Abbiamo creduto sempre nel nostro lavoro, volevamo finire con una buona classifica e farci trovare pronti. Il merito è tutto nostro. Alla Conference teniamo molto, può dare tante soddisfazioni».
A gennaio sarete impegnati anche in Supercoppa con Napoli, Lazio e Inter.
«Bello far parte delle migliori d’Italia, faremo di tutto per arrivare in finale e provare a vincerla».
A non ancora 26 anni lei è il veterano del gruppo, è alla settima stagione in viola e un anno fa prolungava il contratto fino al 2027. Mai pentito o avuto tentazioni?
«Mai. Club, città, squadra, tifosi sono la mia seconda casa, sono cresciuto con questa maglia e lavoro ogni giorno per essere sempre più forte, con fame e ambizione».
Si sente una bandiera in un calcio dove ormai non ne esistono più?
«Inevitabile sia così dopo 7 anni alla Fiorentina. E' una cosa molto bella (sorride). Firenze mi ha trasmesso tanto amore, mi sento amato e io amo questa città, questo club, questa squadra dove c'è una grande forza di gruppo e ci aiutiamo sempre l'uno con l'altro».
Una squadra che ha un nuovo numero 10, Nico Gonzalez.
«Sono sicuro che Nico saprà onorare questa maglia molto importante. Voglio però salutare Castrovilli, è un bravo ragazzo e un ottimo giocatore, lo aspettiamo a braccia aperte».