© Inter via Getty Images
È Conte, sembra Mourinho. Quell’abbraccio con Lele Oriali al fischio finale di Inter-Bayer Leverkusen ne ha ricordato un altro, ben più famoso (per ora...) per i tifosi nerazzurri. Quello che lo stesso Oriali, dieci anni fa - precisamente il 28 aprile 2010 - si scambiò a fine gara sul terreno verde del Camp Nou con Josè Mourinho al termine dell’epica sfida in semifinale di Champions contro il Barcellona. Quella sera l’Inter perse 1-0, ma passò il turno approdando alla finale di Madrid che sancì, con il successo per 2-0 sul Bayern, il compimento del Triplete. L’immagine di Mourinho abbracciato a Oriali in mezzo al campo a esultare sotto il settore dedicato ai tifosi nerazzurri è passata alla storia e in tanti si augurano che anche quello fra Oriali e Conte a bordo campo della Merkur Spiel-Arena di Dusseldorf diventi un abbraccio da ricordare. Certo, l’Inter ha solamente fatto un nuovo piccolo passo in più verso la meno affascinante Europa League, approdando alla semifinale, ma è chiaro che se fra dieci giorni la squadra di Conte dovesse alzare il trofeo, sarà comunque un evento da celebrare. Innanzitutto perché l’Inter non vince una coppa dalla stagione ’10- 11, quando con Leonardo in panchina arrivò la Coppa Italia: vincere il 21 agosto, significherebbe dare alla stagione un volto assolutamente diverso, unito al secondo posto in campionato, miglior piazzamento proprio da quell’annata ’10-11.
Come Mourinho
Ma se l’Inter vincesse l’Europa League, sarebbe anche il ritorno al successo di una squadra italiana in Europa a distanza, guarda un po’, di dieci anni dall’ultimo trionfo, quello ottenuto proprio da Mourinho nel 2010. Da allora, nessun’altra squadra italiana è più riuscita a imporsi in Europa, Champions o Europa League che sia.
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