Inter, Marotta: “Fiducia in Inzaghi. Lukaku? A giugno sarà del Chelsea”

L'amministratore delegato nerazzurro ha parlato della situazione attuale e futura del club, scivolato a -18 dal Napoli capolista: tutte le dichiarazioni
Inter, Marotta: “Fiducia in Inzaghi. Lukaku? A giugno sarà del Chelsea”

"Il percorso di questi anni è soddisfacente: nel 2019/20 siamo arrivati secondi e abbiamo fatto la finale di Europa League, nel 2020/21 abbiamo vinto lo scudetto e lo scorso anno abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa. L'attualità ci vede protagonisti in Champions e in Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa ma la manifestazione più ambita è sempre il campionato e abbiamo discontinuità di risultati: un club per essere grande deve avere continuità. La squadra e l'allenatore devono fare di più per risolvere il problema della continuità. Noi, come società, siamo sempre pronti a supportarli, ma sta a loro ad Appiano, in un confronto diretto, trovare il rimedio a questa problematica". In un'intervista concessa a Sky Sport, l'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta commenta così la situazione all'interno del club nerazzurro all'indomani della brutta sconfitta rimediata a Bologna, che ha portato la squadra di Inzaghi a -18 dal Napoli capolista.

Marotta, l'Inter, Inzaghi e il problema con le 'provinciali'

"Accanto a prestazioni vincenti come con Porto e Milan o con il Napoli, ci sono state partite che non hanno portato punti. Contro squadre alla portata, le cosiddette 'provinciali', abbiamo fatto 2 punti su 12 a disposizione. Va fatta un'analisi e la terapia deve essere individuata da allenatore e giocatori. Noi come società abbiamo il dovere di supportare la loro attività, ma non vogliamo alibi. Dopo la sconfitta di ieri con il Bologna siamo qua a chiedere alla squadra e all'allenatore ancora più motivazione e concentrazione perché si possa non perdere di vista l'obiettivo di questa stagione, che è la qualificazione in Champions. Inzaghi? È un allenatore bravo, giovane e preparato. La fiducia in lui non è mai mancata. Sta facendo un ottimo lavoro, ma ci sono anche gli avversari. L'anno scorso abbiamo condotto il campionato per tre quarti, poi siamo scivolati su una buccia di banana nella 'Fatal Bologna'. Quest'anno c'è un avversario che sta battendo ogni record, facendo una cavalcata davvero trionfale. Noi dobbiamo adeguarci, stiamo gareggiando in altre due competizioni e colgo l'occasione per spronare i giocatori, che sono ottimi professionisti, e l'allenatore, perché questa è la volontà della società: abbiamo l'obbligo di regalare soddisfazioni ai nostri tifosi", ha proseguito Marotta.

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Inter, Marotta su Lautaro Martinez e Lukaku

Sulle parole di Lautaro Martinez e sul futuro di Romelu Lukaku: "L'atteggiamento di Lautaro ci è piaciuto, ho apprezzato molto le sue dichiarazioni. Sono sinonimo di appartenenza e attaccamento alla maglia. Da quando la squadra si ritroverà ad Appiano, dovranno lavorare tutti su quella strada. Se sarà il capitano del futuro? La fascia ha al suo interno valori importanti e, quando c'è condivisione di questi valori da parte di quel giocatore che la indossa, è la cosa migliore. Poi ci sono sempre logiche da rispettare. Lukaku resta all'Inter? Parlarne ora è prematuro, al momento abbiamo l'obiettivo di finire al meglio la stagione, poi ci sarà da pensare alle ipotesi sulla squadre per l'anno prossimo e in questo senso il ds Ausilio sta facendo un lavoro concreto per individuare i giocatori nei ruoli giusti. Lukaku oggi è un giocatore del Chelsea, al termine della stagione tornerà lì e poi si aprirà uno scenario nuovo e vedremo cosa fare. Lui vuole restare, è un'intenzione che ha manifestato più volte e sicuramente conoscendolo vedremo se sarà il caso di poter negoziare un suo ritorno con noi".

Marotta, il problema rinnovi e il futuro dell'Inter

"Oggi, come fenomeno calcistico, c'è una difficoltà maggiore a rinegoziare i rinnovi perché la concorrenza dei club esteri è più forte da un punto di vista negoziale. Noi dobbiamo rincorrere un concetto di sostenibilità che garantisce alla storia di ogni club di avere lunga vita. Oggi abbiamo alcuni giocatori in scadenza, altri come Calhanoglu e Bastoni che hanno il contratto in scadenza più avanti. Dal punto di vista del cuore sarebbero tutti da confermare, dal punto di vista razionale e della programmazione bisogna amaramente fare delle scelte, ma stiamo lavorando in tal senso per far sì che ci sia anche l'anno prossimo una squadra competitiva. Episodi di nervosismo? Posso garantire che nello spogliatoio c'è grande compattezza, i giocatori remano tutti dalla stessa parte altrimenti non saremmo qua e avremmo preso provvedimenti differenti. E concludo con un ringraziamento alla proprietà. Nonostante le tante critiche non ha mai fatto mancare nulla e questo è importante perché nel nostro sport la cultura dell'alibi galoppa. Noi siamo puntuali nei pagamenti, attenti a tutti, supportiamo l'attività sportiva e lo facciamo grazie a una proprietà che è alle nostre spalle. Cosa devono aspettarsi i tifosi? Noi ci aspettiamo qualche risultato importante, qualche emozione, soddisfazione. Sono in ballo due trofei, uno grandissimo come la Champions League e uno meno importante come la Coppa Italia. Intanto dobbiamo onorare la maglia fino in fondo, poi se gli altri saranno più bravi ci toglieremo il cappello e li apprezzeremo. In ogni caso starà a noi recitare un ruolo da protagonista fino in fondo", ha concluso l'ex dirigente della Juventus.

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"Il percorso di questi anni è soddisfacente: nel 2019/20 siamo arrivati secondi e abbiamo fatto la finale di Europa League, nel 2020/21 abbiamo vinto lo scudetto e lo scorso anno abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa. L'attualità ci vede protagonisti in Champions e in Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa ma la manifestazione più ambita è sempre il campionato e abbiamo discontinuità di risultati: un club per essere grande deve avere continuità. La squadra e l'allenatore devono fare di più per risolvere il problema della continuità. Noi, come società, siamo sempre pronti a supportarli, ma sta a loro ad Appiano, in un confronto diretto, trovare il rimedio a questa problematica". In un'intervista concessa a Sky Sport, l'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta commenta così la situazione all'interno del club nerazzurro all'indomani della brutta sconfitta rimediata a Bologna, che ha portato la squadra di Inzaghi a -18 dal Napoli capolista.

Marotta, l'Inter, Inzaghi e il problema con le 'provinciali'

"Accanto a prestazioni vincenti come con Porto e Milan o con il Napoli, ci sono state partite che non hanno portato punti. Contro squadre alla portata, le cosiddette 'provinciali', abbiamo fatto 2 punti su 12 a disposizione. Va fatta un'analisi e la terapia deve essere individuata da allenatore e giocatori. Noi come società abbiamo il dovere di supportare la loro attività, ma non vogliamo alibi. Dopo la sconfitta di ieri con il Bologna siamo qua a chiedere alla squadra e all'allenatore ancora più motivazione e concentrazione perché si possa non perdere di vista l'obiettivo di questa stagione, che è la qualificazione in Champions. Inzaghi? È un allenatore bravo, giovane e preparato. La fiducia in lui non è mai mancata. Sta facendo un ottimo lavoro, ma ci sono anche gli avversari. L'anno scorso abbiamo condotto il campionato per tre quarti, poi siamo scivolati su una buccia di banana nella 'Fatal Bologna'. Quest'anno c'è un avversario che sta battendo ogni record, facendo una cavalcata davvero trionfale. Noi dobbiamo adeguarci, stiamo gareggiando in altre due competizioni e colgo l'occasione per spronare i giocatori, che sono ottimi professionisti, e l'allenatore, perché questa è la volontà della società: abbiamo l'obbligo di regalare soddisfazioni ai nostri tifosi", ha proseguito Marotta.

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