Cuadrado, da colpo Inter a zero a flop: dribbla solo le convocazioni

L'avventura del colombiano in nerazzurro è iniziata malissimo: solamente 4 spezzoni. La tendinite continua a tormentarlo
Cuadrado, da colpo Inter a zero a flop: dribbla solo le convocazioni© Inter via Getty Images

Un mese fa, l’Inter aveva dovuto utilizzare tutti i suoi canali diplomatici per far sì che Juan Cuadrado restasse alla base per allenarsi anziché andare in Nazionale. Stavolta non ce n’è stato bisogno, considerato che il colombiano - al netto dell’epifania con il Bologna (con ben 35 minuti in campo) - è stato sempre fermo ai box per una fastidiosissima infiammazione al tallone d’Achille sinistro. A furia di rimandare il rientro, si è arrivati così alla nuova sosta, senza che nulla sia praticamente cambiato all’orizzonte. Néstor Lorenzo, ct della Colombia, dovrà fare a meno del suo capitano nelle gare di qualificazione mondiale con Brasile (a Barranquilla) e Paraguay (ad Asunción), ma il danno maggiore lo ha certamente subìto Simone Inzaghi che, di fatto, non ha mai avuto l’ex juventino, arrivato - teoricamente - per essere utilizzato come “arma impropria” da alternare a Dumfries, regalando un motivo tattico in più a un’Inter che nell’ultima stagione era stata ultima nella specialità preferita dall’esterno: il dribbling.

Cuadrado, la tendinite e il rischio dell'Inter

Nella prima parte di stagione Cuadrado - ovviamente per colpe non sue - l’unica cosa che ha dribblato sono le convocazioni, ultima quella con il Frosinone, visto che pure ieri il colombiano ha svolto un programma personalizzato. Brutta bestia la tendinite, ma va pure detto che se si prende un giocatore di 35 anni che di chilometri ne ha fatti in carriera, c’è pure il rischio di andare incontro a questi inconvenienti. Dzeko e Mkhitaryan sono eccezioni, non la regola. E Cuadrado, espressamente voluto da Inzaghi pure per il suo curriculum internazionale, finora è stato una comparsa: appena 4 spezzoni di partita, per un totale di 97’ minuti sul terreno di gioco (con un assist, a Lautaro in Inter-Fiorentina 4-0 del 3 settembre). Problema acuito dall’infortunio di Pavard (che ne avrà fino a metà dicembre): a destra le carte nel mazzo sono ridotte al minimo sindacale: dietro a Dumfries c’è il solo Darmian (a meno di non far traslocare dalla sinistra Carlos Augusto), mentre tra i “braccetti”, oltre al solito Darmian - che però non si può clonare - a disposizione restano Bisseck e l’adattato De Vrij.

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Cuadrado, obiettivo Juve-Inter

Visto che Inzaghi dovrà assistere alla diaspora dei suoi, l’unica cosa positiva a cui appigliarsi è il fatto che Cuadrado metterà nel motore altre due settimane di allenamenti. Ultimamente il fastidio si era attenuato e questo fa ben sperare sul fatto che possa essere superato: obiettivo dell’interessato - quasi superfluo sottolinearlo - è esserci a Torino, anche perché Inzaghi, nel frattempo, dovrà incrociare le dita affinché a Dumfries non venga nemmeno un raffreddore. La speranza dell’allenatore è pure che il colombiano trovi pace dai suo problemi fisici e possa contestualmente ritrovare continuità in campo.

Il rinnovo e le idee sul mercato

A oggi comunque risulta difficile pensare che il matrimonio possa continuare dopo il contratto annuale firmato a luglio: il colombiano ha uno stipendio importante (2,5 milioni che pesano 4,65 al lordo) e il suo ingaggio è stato anche giustificato dal dover risolvere una situazione di emergenza in mancanza di budget. Nell’estate che verrà, trovare un alter ego a Dumfries sarà un imperativo per Ausilio e Baccin dopo aver sistemato la corsia mancina con Dimarco e Carlos Augusto ed è facile pensare che la scelta cada su un talento di prospettiva anziché puntare su un giocatore che - al netto dei guai avuti in prima parte di stagione - il meglio lo ha già dato.

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Un mese fa, l’Inter aveva dovuto utilizzare tutti i suoi canali diplomatici per far sì che Juan Cuadrado restasse alla base per allenarsi anziché andare in Nazionale. Stavolta non ce n’è stato bisogno, considerato che il colombiano - al netto dell’epifania con il Bologna (con ben 35 minuti in campo) - è stato sempre fermo ai box per una fastidiosissima infiammazione al tallone d’Achille sinistro. A furia di rimandare il rientro, si è arrivati così alla nuova sosta, senza che nulla sia praticamente cambiato all’orizzonte. Néstor Lorenzo, ct della Colombia, dovrà fare a meno del suo capitano nelle gare di qualificazione mondiale con Brasile (a Barranquilla) e Paraguay (ad Asunción), ma il danno maggiore lo ha certamente subìto Simone Inzaghi che, di fatto, non ha mai avuto l’ex juventino, arrivato - teoricamente - per essere utilizzato come “arma impropria” da alternare a Dumfries, regalando un motivo tattico in più a un’Inter che nell’ultima stagione era stata ultima nella specialità preferita dall’esterno: il dribbling.

Cuadrado, la tendinite e il rischio dell'Inter

Nella prima parte di stagione Cuadrado - ovviamente per colpe non sue - l’unica cosa che ha dribblato sono le convocazioni, ultima quella con il Frosinone, visto che pure ieri il colombiano ha svolto un programma personalizzato. Brutta bestia la tendinite, ma va pure detto che se si prende un giocatore di 35 anni che di chilometri ne ha fatti in carriera, c’è pure il rischio di andare incontro a questi inconvenienti. Dzeko e Mkhitaryan sono eccezioni, non la regola. E Cuadrado, espressamente voluto da Inzaghi pure per il suo curriculum internazionale, finora è stato una comparsa: appena 4 spezzoni di partita, per un totale di 97’ minuti sul terreno di gioco (con un assist, a Lautaro in Inter-Fiorentina 4-0 del 3 settembre). Problema acuito dall’infortunio di Pavard (che ne avrà fino a metà dicembre): a destra le carte nel mazzo sono ridotte al minimo sindacale: dietro a Dumfries c’è il solo Darmian (a meno di non far traslocare dalla sinistra Carlos Augusto), mentre tra i “braccetti”, oltre al solito Darmian - che però non si può clonare - a disposizione restano Bisseck e l’adattato De Vrij.

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