Inzaghi, la parabola social: da allenatore del pallone a demone di Piacenza

L'allenatore dell'Inter ha dovuto fare i conti prima con le vedove di Conte poi con uno scudetto perso per un punto e finito sulle maglie dei cugini del Milan

Un anno fa si contavano le sconfitte in campionato e i tifosi si scatenavano sui social: Inzaghi out. Tra il serio e il faceto, alcuni avevano pure aperto una pagina Facebook, ‘Aggiornamenti quotidiani sull’esonero di Simone Inzaghi’. Il tecnico dell’Inter, però, aveva in serbo una sorpresa per tutti. Perché se durante il fine settimana gli interisti dovevano tenere a freno la rabbia per qualche sconfitta di troppo, il martedì e il mercoledì era tutta un’altra storia. Quella in cui Simone Inzaghi azzeccava tutte le mosse e arrivava fino alla finale di Istanbul.

Inzaghi sulle orme di Mou

Prima di lui, ci era riuscito José Mourinho, altrimenti noto come il ‘Vate di Setubal’. Solo che Mou all’Inter ci era arrivato con un curriculum da super vincente con soprannome da Special One incluso. Inzaghi ha dovuto fare i conti prima con le vedove di Antonio Conte, poi con uno scudetto perso per un punto e finito sulle maglie dei cugini del Milan. Qualche perplessità iniziale sulla scelta dell’ex tecnico della Lazio forse era comprensibile.

Il Demone di Piacenza

Così come qualche critica per quanto visto in campo nella prima parte della passata stagione. Poi Inzaghi ha fatto il salto di qualità, e l’Inter con lui. E i primi ad accorgersene sono stati i tifosi. Che su Facebook hanno poi cambiato il nome della pagina, regalandogli un nuovo soprannome: ‘Aggiornamenti quotidiani sul Demone di Piacenza’. Il diretto interessato si è espresso dicendo che il soprannome "fa piacere". Anche perché, finale di Champions a parte, va detto che da quando gli è stato affibbiato il nomignolo ormai l’Inter va come un treno, cosa che farà piacere allo stesso Inzaghi.

Seconda stella a destra

Di certo è un segno di come ormai tutti gli riconoscano uno status da condottiero di un’Inter lanciata verso la seconda stella. Una capacità come nessun altro in questo momento sul panorama italiano di inventarsene sempre una nuova e vincere. Se arrivasse il tricolore (chissà poi se l’Inter vincesse in Europa…) è abbastanza certo che qualunque tifoso lo prenderebbe sulle spalle dicendogli "Sei un eroe". Anche i miscredenti, tesserati dell’ultimo minuto al fan club del demone, che un anno fa ne chiedevano l’esonero.

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