Bayern a pezzi, il vulcano in Islanda come nel 2010: Inter, segnali di Triplete

Kompany in piena emergenza per la Champions: un altro calciatore in dubbio. E intanto arriva l'eruzione come nell'anno di Mourinho

Si avvicina a grandi passi l'andata dei quarti di finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco. I nerazzurri, intanto impegnati questa sera per il primo atto della semifinale di Coppa Italia contro il Milan, si apprestano ad affrontare un Bayern a diro poco rimaneggiato. Una lista di acciaccati e indisponibili lunghissima per Vincent Kompany, con il tecnico dei tedeschi che nelle ultime ore ha dovuto registrare anche un altro acciacco. Una serie di fattori e coincidenze che potrebbero avvantaggiare i nerazzurri e consentire l'avanzamento in Europa. Tra i fattori ce ne sono alcuni (ed uno in particolare) capitati anche... all'Inter di Josè Mourinho 15 anni fa, nell'anno in cui vinse Champions e Triplete. Lo stesso Triplete che, ad oggi, potrebbe riuscire anche alla squadra di Inzaghi.

Bayern, altro stop: salta l'Inter?

Come nel 2010 l'Inter, seppur in un momento diverso, ritrova il Bayern Monaco sulla propria strada. I bavaresi, alla già lunga lista di infortunati, vedono unirsi anche Raphael Guerreiro. Il terzino sinistro, insignito del compito di sostituire il lungodegente Davies (che ha finito anzitempo la stagione), questa mattina come riferito dalla Bild non ha preso parte all'allenamento con il resto della squadra. Il suo impiego, dunque, rimane in dubbio per la prossima sfida di campionato contro l'Augusta in programma venerdì: da capire quali saranno dunque le sue condizioni e se il suo recupero avverrà in tempo per l'andata contro i nerazzurri di Inzaghi.

In alternativa Kompany dovrebbe quindi spostare il terzino destro Sacha Boey  o Josip Stanisic sul lato sinistro della difesa, oppure affidarsi a un giovane del settore giovanile. Ancora assente Coman dalla seduta per il problema al piede sinistro, si è rivisto invece Goretzka ma soltanto per una parte della sessione (circa mezz'ora), prima di tornare nello spogliatoio: anche quest'ultimo in dubbio per la sfida di Bundesliga di venerdì. Sta di fatto che, soprattutto in difesa, il Bayern rimane in emergenza.

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L'Islanda e il vulcano come nel 2010

Al di là di aver trovato nel proprio percorso europeo il Bayern (per di più rimaneggiato) e di avere in rosa uno dei protagonisti del Triplete (ovvero Marko Arnautovic), oltre alla possibilità di riaffrontare il Barcellona in semifinale, non finiscono le coincidenze tra l'Inter di quest'anno e quella del 2010. Infatti 15 anni fa in Islanda vi fu l'eruzione del vulcano dell'Eyjafjoll, che tra l'altro costrinse il Barcellona, a causa della nube creatasi, a raggiungere Milano per la semifinale d'andata in pullman invece che in aereo. Una cosa molto simile a quella che sta accandendo proprio in queste ore: infatti sempre in Islanda sta avvenendo un'eruzione nei pressi della città di Grindavik, precisamente proveniente dal vulcano Sundhnukur.

Sui social qualche tifoso (evidentemente non di fede nerazzurra) l'aveva involontariamente predetto appena quattro giorni fa: "Con tutte queste assenze un altro po' il Bayern giocherà con la Primavera contro l'Inter. Manca solo un vulcano che erutta e il Triplete sarà un gioco da ragazzi".  Ma a questa clamorosa coincidenza come hanno reagito i sostenitori nerazzurri? C'è chi ci crede e dice "La storia è ciclica e si ripete nel tempo", c'è chi posta immagini di Inzaghi versione mago scrivendo "Demone che cosa sei", chi è fiducioso affermando "I presupposti ci sono" e chi posta ironicamente un "Avendo la certezza che nessuno si faccia male o perda la propria casa...CHE ERUZIONE SIA", con la faccina che ride. Tra i tifosi interisti c'è chi però predica calma e fa i dovuti scongiuri, tra emoji con le corna e chi scrive "Mi tocco le pal...pebre". L'Inter del 2025 come quella del 2010: sarà effettivamente così?

 

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Barcellona, riscoppia il caso Dani Olmo

L'Inter qualora dovesse passare il turno contro il Bayern Monaco, in semifinale potrebbe trovare il Barcellona, come nel 2010. E nelle ultime ore il club blaugrana si è ritrovato di nuovo nel bel mezzo di un ciclone. Per cosa? Per il caso Dani Olmo e Pau Victor, con le licenze dei giocatori che sono ancora sub iudice. Facciamo qualche passo indietro: lo scorso 31 dicembre per ottenere l'estensione dei cartellini dei due giocatori, il club catalano ha venduto 475 palchi vip del Camp Nou, ancora inagibile per via dei lavori di ristrutturazione, per una valore di circa 100 milioni di euro. Per la Liga la società non aveva rispettato la deadline per le re-icrizioni dei due giocatori, ma poi il Barcellona aveva ricevuto l'ok da parte del CSD, dopo aver chiesto il parere del Consejo Superior de Deportes, il braccio operativo del Governo in materia sportiva. Risultato? Licenza temporanea fino al 7 aprile, in attesa del verdetto finale. Ora però la Liga, con un comunicato, ha abbassato il limite salariale della rosa della squadra di Flick, togliendo quindi al CSD la possibilità di allungare le licenza. I vertici del calcio spagnolo hanno preso questa decisione una volta scoperto che la società Crowe Global, auditor attuale del club, non avrebbe messo nel bilancio del 2024 i famosi 100 milioni (al contrario del suo predecessore) che sarebbero dovuti arrivare dalla vendita dei palchi vip. Mossa che ha permesso di utilizzare i calciatori in questione.

La risposta di Laporta

Il presidente del Barcellona, Laporta, si è fatto immediatamente sentire: "Risponderemo alla Liga, vogliono attaccare i nostri interessi. La Liga ha approvato gli acquisti di Pau Victor e Dani Olmo e ora hanno cambiato idea, perché? Allora hanno fatto un pessimo lavoro quando hanno approvato le operazioni? Stasera giochiamo una partita chiave (la semifinale di ritorno in Coppa del Re contro l'Atletico Madrid) e questa mattina la Liga se ne esce con questo comunicato, che strano! Non possono batterci in campo, quindi agiscono fuori dal campo. Fidatevi, la mia risposta alla Liga e a Tebas sarà forte. Come presidente, non posso permettere una cosa del genere".  Insomma, fuori dal campo i blaugrana continuano ad avere problemi. E questo potrebbe essere un altro aspetto positivo per l'Inter.

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Si avvicina a grandi passi l'andata dei quarti di finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco. I nerazzurri, intanto impegnati questa sera per il primo atto della semifinale di Coppa Italia contro il Milan, si apprestano ad affrontare un Bayern a diro poco rimaneggiato. Una lista di acciaccati e indisponibili lunghissima per Vincent Kompany, con il tecnico dei tedeschi che nelle ultime ore ha dovuto registrare anche un altro acciacco. Una serie di fattori e coincidenze che potrebbero avvantaggiare i nerazzurri e consentire l'avanzamento in Europa. Tra i fattori ce ne sono alcuni (ed uno in particolare) capitati anche... all'Inter di Josè Mourinho 15 anni fa, nell'anno in cui vinse Champions e Triplete. Lo stesso Triplete che, ad oggi, potrebbe riuscire anche alla squadra di Inzaghi.

Bayern, altro stop: salta l'Inter?

Come nel 2010 l'Inter, seppur in un momento diverso, ritrova il Bayern Monaco sulla propria strada. I bavaresi, alla già lunga lista di infortunati, vedono unirsi anche Raphael Guerreiro. Il terzino sinistro, insignito del compito di sostituire il lungodegente Davies (che ha finito anzitempo la stagione), questa mattina come riferito dalla Bild non ha preso parte all'allenamento con il resto della squadra. Il suo impiego, dunque, rimane in dubbio per la prossima sfida di campionato contro l'Augusta in programma venerdì: da capire quali saranno dunque le sue condizioni e se il suo recupero avverrà in tempo per l'andata contro i nerazzurri di Inzaghi.

In alternativa Kompany dovrebbe quindi spostare il terzino destro Sacha Boey  o Josip Stanisic sul lato sinistro della difesa, oppure affidarsi a un giovane del settore giovanile. Ancora assente Coman dalla seduta per il problema al piede sinistro, si è rivisto invece Goretzka ma soltanto per una parte della sessione (circa mezz'ora), prima di tornare nello spogliatoio: anche quest'ultimo in dubbio per la sfida di Bundesliga di venerdì. Sta di fatto che, soprattutto in difesa, il Bayern rimane in emergenza.

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