Il 4-3-3 resta il sistema migliore per sfruttare assieme Chiesa e Di Maria
Come detto le variazioni di assetto resteranno probabilmente frequenti. Un po’ è caratteristica di Allegri, mai stato ancorato a moduli rigidi, anche se in quasi tutte le sue stagioni juventine si può comunque ritrovare un assetto di riferimento, spesso trovato in corsa. Un po’ è caratteristica della rosa bianconera, soprattutto in avanti. Con Chiesa fuori da inizio stagione, Di Maria più spesso infortunato che in campo, Cuadrado senza più guizzi negli ultimi 30 metri e un Milik che invece è arrivato a Torino in condizioni eccellenti, è stato naturale per il tecnico affidarsi quasi sempre a moduli con due punte, 4-4-2 e 3-5-2. Il 4-3-3 con cui era stata pensata la Juventus in estate, però, resta il sistema migliore per sfruttare assieme Chiesa e Di Maria, con Vlahovic in mezzo a loro. O Milik come vice DV9. Però non si può certo chiedere al polacco, né al serbo, di giocare da attaccante esterno in un tridente per utilizzarli tutti e due senza cambiare modulo. E Pogba sfrutta le sue doti di incursore sicuramente meglio da mezzala in un centrocampo a tre che da mediano in uno a due. I giocatori che avrà a disposizione (intanto ieri si è fermato Bremer), il loro stato di forma e le loro prestazioni magari porteranno Allegri a trovare un modulo base, ma questa Juventus è probabilmente destinata a trasformarsi spesso. Finora è stato un limite, potrebbe diventare un vantaggio.