Juventus, le scelte incomprensibili di Allegri da Milik a Cuadrado

Le panchine misteriose del polacco, l'accanirsi sulla titolarità a tutto campo dell'esterno, le decisioni in difesa che sembrano frutto del caso
Juventus, le scelte incomprensibili di Allegri da Milik a Cuadrado

TORINO. C’era un tempo, mica tanto lontano, in cui “allegrata” era sinonimo di mandrakata. Colpo di genio, mossa a sorpresa, intuizione risolutiva. Ultimamente, invece, si sta slittando inesorabilmente verso una deriva in cui allegrata riporta a un che di tafaziano. Una scelta autolesionistica, incomprensibile, dannosa. E che porta a risultati agli antidpodi rispetto all’auspicato. La formazione che Massimiliano Allegri ha schierato martedì sera contro il Benfica ne è dimostrazione lampante.

Milik e le panchine misteriose

In tanti si sono chiesti cosa mai avesse - tra acciacchi, ricadute, fastidi, cautele precauzionali - Arek Milik , partito ancora una volta in panchina. Eppure entrato in campo a partita in corso e rivelatosi, ma guarda un po’, giocatore tra i più in forma e all’altezza della situazione. Ebbene (o emmale...) la risposta è: nulla. Milik, fisicamente, non ha fastidi di sorta. Ce l’ha avuto in passato, qualche acciacco, e non di meno ha stretto i denti e si è fatto trovare pronto. Ma ora, da qualche settimana a questa parte, è ok. Prontamente provato tra i titolari in settimana e figurante tra le probabili formazioni della vigilia (vuoi contro il Benfica, vuoi contro l’Empoli, vuoi contro il Toro, vuoi contro il Maccabi) epperò, inaspettatamente, lasciato poi in panchina, inizialmente, e schierato a partita in corso. A Lisbona è subentrato dopo l’intervallo. Martedì 21, in Juventus Empoli, ha sostituito Dusan Vlahovic al 20’ della ripresa mentre contro il Toro aveva preso il posto di Moise Kean al 28’ della ripresa. In Israele era servito l’infortunio di Di Maria per aprire le porte al polacco. Allegri, a quanto pare, vede in Milik un jolly da gara in corso, uno spaccapartite «Nel primo tempo serviva gamba, credevo che nel secondo Milik e Miretti aumentassero il livello tecnico»). Il problema, però, è che con la Juventus di questi tempi c’è il rischio - come accaduto contro il Benfica o contro il Maccabi Haifa - che l’esperto polacco venga chiamato in causa quando da spaccare resta ormai poco, visto che la partita è già in frantumi così come le possibilità bianconere.

Cuadrado sempre in campo, Bonucci senza difesa a tre

Altra scelta incomprensibile è, al contrario, la decisione di intestardirsi nell’utilizzo (tutto-campo) di Cuadrado. Non serve il patentino di Coverciano per capire che non sia più cosa, per il colombiano. E pure la scelta di schierare nella difesa a tre Bonucci senza due mastini accanto, beh, riporta al tafazismo di cui sopra. Quanto al povero Gatti gettato nella mischia così all’improvviso, beh: non è scontato che si faccia il suo bene. E nemmanco quello di Rugani. L’impressione che la decisione di puntare sull’uno o sull’altro passi dal lancio di una monetina (come scherzosamente detto da Allegri in una conferenza stampa) a volte sopraggiunge.

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