La direzione della Juventus
Dunque pare abbastanza scontato che nel corso di questo mese che porterà al suo insediamento, almeno formalmente il club non provvederà a fare alcun passo, in nessuna direzione. Del resto una problematica così delicata, peraltro assoggettabile almeno in parte alla querelle esistente con l’Uefa, che sta controllando i conti dei tre bilanci oggetto delle contestazioni della Procura della Repubblica di Torino per verificare se erano veritiere le basi sulle quali si è poi controfirmato il settlement agreement - in caso contrario potrebbero arrivare sanzioni, dall’ammenda a una limitazione di giocatori nella lista, il blocco di una sessione del mercato sino all’esclusione delle future coppe - è chiaro che muoversi con cautela sia il minimo sindacale dovuto a livello prudenziale. In realtà un segnale dai cugini dell’Uefa, l’Eca, ovvero l’associazione dei club europei che fa riferimento all’organismo internazionale presieduto da Ceferin, c’è stato nei confronti della Juventus la scorsa settimana quando, in un comunicato, dopo la riunione tenutasi a Doha, si è scritto che c’era disponibilità a dialogare con il nuovo management della Juventus. Che non contemplerà più la presenza di Andrea Agnelli, massimo propulsore della Superlega nell’ultimo anno e mezzo.